IL GIRO DELLA MEMORIA. GASPERONI E L'ULTIMO PANTANI, 19a TAPPA DEL GIRO 2003

STORIA | 29/05/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

Dal 9 al 31 maggio si sarebbe dovuto disputare il Giro d’Italia 2020. Tuttobiciweb lo corre comunque, giorno per giorno, con la forza della memoria. Oggi la diciannovesima tappa: Cristian Gasperoni ci racconta quella del 2003.


“Davanti a noi un muro di gente: occhi, facce, mani. Davanti a noi un muro del suono: voci, grida, urla. Davanti a noi un muro del pianto: una salita che non finiva più. Fino a un istante prima si aveva la sensazione di pedalare sopra la folla, poi, come per miracolo, sulla strada si apriva uno spiffero, una fessura, un varco. Io davanti e lui dietro. E pensare che i primi dieci erano già passati. Ma lui era speciale, lui era più unico che raro, lui era Pantani, ed erano tutti lì solo per lui. Li faceva impazzire”.


Cristian Gasperoni era quella maglia gialla della Mercatone Uno davanti a Marco Pantani. “Giro d’Italia 2003, Canelli-Cascata del Toce, 239 chilometri. Ai piedi della salita finale ‘il Panta’ mi aveva chiesto di tirare. Buon segno: avrebbe attaccato. E attaccò. Due o tre scatti, forse una cinquantina di metri di vantaggio. Poi Simoni - in maglia rosa - lo riprese, lo superò, lo lasciò. Lui, mentalmente, crollò. L’ultimo chilometro non andava più avanti, io lo feci girato indietro verso di lui per non perderlo dalla ruota. Arrivammo insieme: io undicesimo, lui dodicesimo. Poi discussioni, ipotesi, polemiche. Se Simoni lo avesse lasciato andare... Se Pantani avesse vinto... Se Simoni lo avesse lasciato andare e se Pantani avesse vinto, non sarebbe cambiato nulla. Le statistiche sarebbero cambiate, la storia no”.

La storia di quei due: Marco da Cesenatico, Cristian da Lugo, stesso anno, 1970, stesso accento, romagnolo, stesse corse, da esordienti e allievi. “Fino a 18 anni vincevo molto più io di lui. Perché ero più veloce. Ma con le prime corse a tappe, le posizioni si rovesciarono: lui aveva una capacità di recupero straordinaria, e quando gli altri calavano, lui migliorava. Amici-nemici, squadre diverse, rivali in salita, gareggiavamo contro, ci allenavamo insieme. Ci chiamavamo ‘maròn’, che in dialetto significa castagna, ma anche coglione. Però in quel reciproco ‘maròn’ c’era affetto, rispetto, stima. Tant’è che nel febbraio 2003 Marco mi cercò. Io ero sotto contratto con l’Acqua & Sapone, gregario di Cipollini. Saltai la presentazione della squadra a Sharm-el-Sheik, rescissi il contratto e ne firmai un altro. La prima corsa insieme fu la Settimana internazionale Coppi e Bartali: l’ultima tappa, quella di Sassuolo, gli tirai la volata, Pantani perse di un niente, secondo dietro a Ivanov. Peccato. Si viveva di speranze, si sperava che la bici lo guarisse e che il ciclismo lo rimettesse sulla giusta strada”.

Poi il Giro. “Ci teneva molto, voleva riscattarsi dopo gli ultimi due deludenti. Non era allenato. La vigilia, braghe lunghe nonostante il caldo di Lecce, allungò il percorso, ma lo faceva sempre, 20-30 chilometri in più prima della doccia. In una delle prime tappe prese un buco in pianura, perse qualche secondo e si arrabbiò moltissimo. Strada facendo, ritrovò un minimo di condizione e ricominciò a prenderci gusto. Nella tappa dello Zoncolan, ai piedi della salita, mi ordinò di tirare. Lo feci. A metà la strada si impennò e lui scattò. Fu ripreso da Simoni. Arrivò quinto. Due giorni dopo, a Pampeago, dodicesimo. A Pavia, nella volata di gruppo, decimo. Nella tappa di Chianale, giù dal Sampeyre, uscì di strada. La sera guardavamo la sua ferita, una ‘braciola’ sulla schiena, scommettevamo che non sarebbe ripartito. Invece ripartì. A Cascata del Toce voleva vincere. E anche se non vinse, noi gregari eravamo felici: avevamo rivisto la sua voglia, la sua grinta, anche il suo piacere di lottare e correre. Avevamo rivisto lui, il vecchio Marco, quello prima di Campiglio. La penultima tappa, la Canobbio-Cantù, i primi chilometri vallonati, mi disse di attaccare dopo la partenza, andammo in fuga, in tre, poi con altri. A Milano, in albergo, mi abbracciò, mi ringraziò, poi mi disse: ‘Preparati, ché andiamo a fare la guerra all’americano’. Armstrong. Non lo poteva vedere. Per 15 giorni tenni duro pensando al Tour, ma ‘il Panta’ era sparito, perso in un labirinto, senza vie di uscita”.

GIA' PUBBLICATI

GIRO DELLA MEMORIA. DOMANI COMINCIA L'AVVENTURA

1 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VELO, PETACCHI E IL CAPOLAVORO DI LECCE

2 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PELLICCIARI E IL VOLO DI MEO VENTURELLI A SORRENTO

3 - IL GIRO DELLA MEMORIA. MARIO ANNI E LA TERZA TAPPA QUASI IN ROSA A MONTECATINI, 1969

4 - IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967

6 - IL GIRO DELLA MEMORIA. L'UNICA VOLTA DI FABRIZIO CONVALLE, AL GIRO DEL 1990

7 - IL GIRO DELLA MEMORIA. IL LEALE CHINETTI E LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO DEL 1975

8 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PAOLO FORNACIARI E QUELLA MONTE SIRINO MAI VISTA NEL 1995

9 - IL GIRO DELLA MEMORIA. «PIETRO DEVI VINCERE» E ZOPPAS VOLO' A MARINA DI RAVENNA NEL 1964

BONUS - IL GIRO DELLA MEMORIA. NEL GIORNO DI RIPOSO, GIANCARLO TARTONI CI RACCONTA DI VARZI, GIRO 1977...

10 - IL GIRO DELLA MEMORIA. BRUSEGHIN E L'IMPRESA DI URBINO 2008

11 - NOE' SENZA FIATO A SAN MARINO, 11a TAPPA DEL 1998

12 - IL GIRO DELLA MEMORIA. CHEULA E LA PRIMA VOLTA DELLO ZONCOLAN, 12a TAPPA DEL 2003

13 - IL GIRO DELLA MEMORIA. LA LIBERTA' DI FARISATO, 13a TAPPA DEL GIRO 1968

14 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PETITO E QUEL GAVIA DIVENTATO INCUBO, 14a TAPPA DEL GIRO 1988

15 - IL GIRO DELLA MEMORIA. LE ACROBAZIE DI ERCOLE GUALAZZINI A TRIESTE, GIRO DEL 1977

BONUS - IL GIRO DELLA MEMORIA. SECONDO GIORNO DI RIPOSO, RENATO GIUSTI E IL DENTE AVVELENATO DEL 1961

16 - IL GIRO DELLA MEMORIA. ALDO PIFFERI E L'ASTUZIA DI TORINO, SEDICESIMA TAPPA DEL 1965

17 - IL GIRO DELLA MEMORIA. BALDINI L'IMBATTIBILE, 17a TAPPA DEL GIRO 1958

18 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VALDEMARO BARTOLOZZI E L'INCUBO DEL BONDONE, 18a TAPPA DEL GIRO 1956

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Il piu Grande!
29 maggio 2020 20:49 pasticca
Il piu Onesto

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un nuovo format, uno spettacolo tra grandi campioni e un risultato a sorpresa: a vincere la prima edizione della Andorra Cycling Masters è stato Primoz Roglic. E la sorpresa non sta tanto nella vittoria dello sloveno della Red Bull Bora Hansgrohe, quanto...


Joshua Tarling chiude la sua stagione su strada centrando il successo nella Chrono des Nations aux Herbiers. Il giovane britannico della INEOS Grenadiers ha preceduto di 30 secondi l’australiano Jay Vine della UAE Team Emirates XRG e di 1’15 lo...


Danny van Poppel ha messo la sua firma con una splendida volata sull'ultima tappa del Tour of Holland, disputata con partenza e arrivo ad Arnhem. Dopo che gli organizzatori hanno deciso di accorciare la tappa di sette chilometri rimuovendo l'unico tratto...


Ottima prestazione di Alessia Vigilia nella cronometro delle Nazioni per donne elite che oggi è si è svolta a Les Herbiers in Francia sulla distanza di 26, 7 chilometri. La bolzanina della FDJ SUEZ ha tenuta testa fino all'ultimo metro...


A Ruddervoorde (Belgio) Sara Casasola sfiora la vittoria nella prima manche del Superprestige di Ciclocross per donne elite. La friulana della Crelan Corendon, seconda anche ieri a Essen, chiude la prova alle spalle della campionessa belga e compagna di squadra...


Podio tutto italiano all'Alperosequer Schneisingen di Ciclocross per juniores che stamattina si è disputato in Svizzera. Ha vinto il figlio d'arte e campione italiano Patrik Pezzo Rosola (Fas Airport Services Guerciotti Premac) al terzo successo dopo Illnau e Tarvisio, che...


L'ultimo traguardo della stagione juniores 2025 porta la firma di Brandon Fedrizzi. Il trentino della Petrucci Assali Stefen Makro si aggiudica la gara di Camignone, nel Bresciano, chiudendo con cinque affermazioni la sua prima annata con gli juniores. Fedrizzi si...


Si chiude nel segno di Paul Magnier e Paul Double il Tour of Guangxi 2025. Lo sprinter transalpino della Soudal Quick-Step, vincitore già di 4 tappe questa settimana, ha servito la cinquina conquistando anche la frazione conclusiva della breve...


Si conclude con il trionfo di Lorenzo Cataldo il Giro di Serbia Open (2.2). Il toscano del Gragnano Sport Club conquista la classifica generale dopo aver sfiorato la vittoria nella terza e ultima tappa, da Jagodina a Kruševac, dove ha...


Adam Hansen, presidente del CPA -Cyclistes Professionnels Associé, l’associazione mondiale dei corridori, ha pubblicato su X una riflessione in cui affronta temi cruciali del futuro del ciclismo professionistico. Un vero e proprio “dietro le quinte” della vita dei corridori, lontano...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024