IL GIRO DELLA MEMORIA. BRUSEGHIN E L'IMPRESA DI URBINO 2008

STORIA | 19/05/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

Dal 9 al 31 maggio si sarebbe dovuto disputare il Giro d’Italia 2020. Tuttobiciweb lo corre comunque, giorno per giorno, con la forza della memoria. Oggi la decima tappa: Marzio Bruseghin ci racconta quella del 2008.


“Solo i giornalisti, e forse anche i preti, non a caso le due categorie che meno lavorano nella vita, pensano che durante una corsa ci sia il tempo per guardarsi intorno. Panorami e paesaggi, campagna e montagna, palazzi e monumenti, perfino le nuvole. Io, al massimo, guardavo in basso a cinque metri di distanza. Infatti ricordo pedali e asfalto, asfalto e pedali, e nel finale pedali e pavè, pavè e pedali”.


Marzio Bruseghin trionfò – signore, duca, arcivescovo: fate voi – a Urbino il 20 maggio 2008, decima tappa del Giro d’Italia, la Pesaro-Urbino di 39,4 chilometri, a cronometro. “Dopo la Civitavecchia-San Vincenzo ci fu un lungo trasferimento a Fossombrone, credo, una specie di Tirreno-Adriatico sul pullman, poi a dormire tardi. Ma tutto in allegria. Quella Lampre era una grande famiglia, da Szmyd a Loosli, da Baldato a Lorenzetto, da Pengo il meccanico a Della Torre il massaggiatore, ma tutti, proprio tutti, perdonatemi se non vi cito a memoria, uniti come fratelli o cugini. Poi il primo giorno di riposo e la ricognizione del percorso. La prima metà pianeggiante, la seconda impegnativa. La Wilier mi consegnò una bici ibrida, metà da strada e metà da crono, perfetta. Poi il giorno della crono, prima una sgambatina, quindi la gara. Era quel Giro d’Italia in cui, dovunque si andasse, pioveva tutti i giorni. E infatti anche quella mattina era umida. Partii bene, ma non benissimo. Al cambio di percorso, dal piatto alla salita, trovai le sensazioni migliori, il ritmo giusto, l’armonia ideale. Non so se fui io a fare meno degli altri, oppure gli altri a fare più di me. Direi: gli altri a fare più di me, anche per colpa della pioggia. Che graziò me, ma colpì loro”. Nell’ordine: Contador, Kloeden, Pinotti, Savoldelli, Menchov, Nibali... “Insomma non fu merito mio, ma demerito loro”. A volte si pecca anche di modestia.

La cronometro è un esercizio di stile, un atto di fede, un esame di coscienza. “E’ la prova dell’esistenza non di Dio, ma di io. Soli con se stessi e contro se stessi. Come salire su un ring e allo stesso tempo colpire e schivare. Bisogna andare sempre al limite: fatica e impegno, gambe e fiato, cuore e testa, in un equilibrio da incantesimo, in una gestione da ragioniere. Nel prologo dai tutto, anzi, dai più di tutto, e se ti intossichi di acido lattico, pazienza. Ma nella crono è come riempire un vaso fino all’orlo senza farlo traboccare neppure di una sola goccia. E fu così. Il 100 per cento. Tutto Marzio dalla M alla o, tutto Bruseghin dalla B alla n”.

Prima sul podio, poi in sala-stampa, Bruseghin brindò con un suo calice senza la base: “Me lo aveva dato il mio amico Marco Varisco, maestro vetraio a Treviso. Me lo mostrò e mi disse, dicendo e non dicendo: non succede, ma se succede... Presi il calice e lo ficcai nello zaino. La mattina della crono presi lo zaino e lo mostrai a Napolitano il massaggiatore, anch’io dicendo e non dicendo: non succede, ma se succede... Dovetti lottare, perché il regolamento interno non lo permetteva, ma alla fine non seppe dirmi di no. Così, prima sul podio, poi in sala-stampa, con l’eleganza rinascimentale di un antico signore di Urbino, invece di bere spumante a canna, estrassi dallo zaino lo speciale calice e sorseggiai alla salute generale”. Forse anche alla classifica generale: Bruseghin finì terzo.

Sedici anni da professionista, cinque vittorie (tre crono individuali e due a squadre) senza mai alzare le braccia al cielo. Strano, no? “Raglio d’asino non sale in paradiso”, recita Bruseghin, che modestamente di asini – una trentina, in questi giorni, alle sue dipendenze – se ne intende. “Braccia in alto o dietro la schiena – spiega “il Musso” - non mi avrebbe cambiato la vita. Vuole dire che sono stato coerente e solidale con i miei amici per la pelle”.

GIA' PUBBLICATI

GIRO DELLA MEMORIA. DOMANI COMINCIA L'AVVENTURA

1 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VELO, PETACCHI E IL CAPOLAVORO DI LECCE

2 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PELLICCIARI E IL VOLO DI MEO VENTURELLI A SORRENTO

3 - IL GIRO DELLA MEMORIA. MARIO ANNI E LA TERZA TAPPA QUASI IN ROSA A MONTECATINI, 1969

4 - IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967

6 - IL GIRO DELLA MEMORIA. L'UNICA VOLTA DI FABRIZIO CONVALLE, AL GIRO DEL 1990

7 - IL GIRO DELLA MEMORIA. IL LEALE CHINETTI E LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO DEL 1975

8 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PAOLO FORNACIARI E QUELLA MONTE SIRINO MAI VISTA NEL 1995

9 - IL GIRO DELLA MEMORIA. «PIETRO DEVI VINCERE» E ZOPPAS VOLO' A MARINA DI RAVENNA NEL 1964

BONUS - IL GIRO DELLA MEMORIA. NEL GIORNO DI RIPOSO, GIANCARLO TARTONI CI RACCONTA DI VARZI, GIRO 1977...

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Mathieu Van der Poel manda fuori giri Wout Van Aert e mette la sua firma sul classico Azencross di Loenhout, prova valida per la Challenge X2O Trofee Badkamers. Splendida la sfida tra i due giganti del ciclocross, che già al...


Non si ferma Lucinda Brand e fa sua anche l'Azencross di Loenhout valida per la Challenge X2O Trofee Badkmaers. Dall'alto di una strepitosa condizione di forma la olandese della Baloise Glowi Lions trionfa nella classica belga per donne elite dove...


Non era un corridore né un direttore sportivo, non era un meccanico né un massaggiatore, ma era tutto questo e molto di più: perché lui, il ciclismo, lo leggeva. Articoli e libri, perfino i miei, nonché radio e tv, che...


Ancora un’ottima prestazione per le giovani juniores italiane in Belgio. Giorgia Pellizotti (Fas Airport Services Guerciotti Premac) e Nicole Azzetti (Ale Colnago) hanno chiuso rispettivamente al terzo e al quarto posto l’internazionale Azencross di Loenhout, prova della Challenge X2O Trofee Badkamers...


Il ciclismo toscano piange la morte a 91 anni, compiuti lo scorso mese di maggio, di Giovanni Pellegrini, storico meccanico di biciclette nel suo negozio nel centro di Santa Croce sull’Arno. Quell’angolo dove ha trascorso lavorando tanti anni era il...


Wout van Aert ieri è stato severo con se stesso: dopo il sesto posto ottenuto nella gara di Dendermonde ha percepito una frustrazione che non sentiva da molto tempo. Il belga della Visma-Lease a Bike a fine gara era evidentemente...


Ieri a Scorzè, in provincia di Venezia, è andato in scena il 51° Gran Premio Cartoveneta, tradizionale appuntamento organizzato dal C.S. Libertas Scorzè valevole come campionato provinciale. Nonostante la giornata di sole, il temibile fango di Scorzè non è mancato...


Una grande novità, una bella occasione per godersi una settimana di vacanze attive al sole della Spagna pedalando con grandi campioni. Parliamo de «I Camp Micio Bike» che dall’1 al 7 febbraio 2026 propone una settimana di pedalate in Spagna, per...


Il periodo delle feste natalizie e d’inizio anno è una consolidata e piacevole occasione per lo scambio di tradizionali auguri con famigliari, amici e conoscenti, a vario titolo. Qualche volta è però motivo d’apprendere notizie tristi di qualche scomparsa un...


Resi noti i vincitori della prima edizione del Supercross Valbisenzio in base al punteggio conseguito nelle tre prove della manifestazione ciclocampestre organizzata dal gruppo sportivo Borgonuovo, le due svoltesi a Prato presso l’impianto di atletica leggera Mauro Ferrari e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024