IL GIRO DELLA MEMORIA. PAOLO FORNACIARI E QUELLA MONTE SIRINO MAI VISTA NEL 1995

STORIA | 16/05/2020 | 08:10
di Marco Pastonesi

Dal 9 al 31 maggio si sarebbe dovuto disputare il Giro d’Italia 2020. Tuttobiciweb lo corre comunque, giorno per giorno, con la forza della memoria. Oggi l’ottava tappa: Paolo Fornaciari ci racconta quella del 1995.


“La partenza ad Acquappesa Marina, l’arrivo a Monte Sirino. La partenza la ricordo a memoria, l’arrivo l’ho visto soltanto in cartolina. Perché mai ci arrivai. Duecentonove chilometri, e se ce n’era uno diritto, quello era il primo, poi il percorso cominciava ad andare su e giù, sopra e sotto, fuori e dentro, a destra e a sinistra, non stava mai fermo, si agitava come il mare durante il suo bollettino. In programma quattro salite da gran premi della montagna: Monte Scalone, Acquaformosa, Valico Campo Tenese e Monte Sirino. Ma ce n’erano altre ingiustamente private del titolo altimetrico, come il Pian di Menta, che di piano ha solo il nome, e il Valico dei Cerri. Purtroppo io avevo come un coltello nel ginocchio, non riuscivo a pedalare, se non sanguinavo era solo per un miracolo, non mi vergogno di confessare che scoppiai a piangere. Lo consideravo un fallimento. E già sul Monte Scalone scesi dalla bici e salii, a capo chino, su una macchina. Fu una vera fortuna che si trattava di una macchina della nostra squadra”.


Paolo Fornaciari aveva 24 anni ed era al quarto anno da professionista e alla Mercatone Uno. “Avevo cominciato la carriera alla grande. Secondo in una tappa del Giro di Sicilia dietro a Michele Bartoli: questo è un cacciatore di tappe, dissero. Poi fui terzo nella generale: questo è un uomo da corse a tappe, dissero. A fine stagione fui secondo alla Milano-Torino: questo è un corridore da classiche, dissero. Finché Antonio Salutini, il mio diesse, mi rivelò la verità: occhio, quelli che arrivano secondi e terzi dopo due o tre anni smettono di correre, invece tu, siccome hai un motore eccezionale ma per vincere, non vincerai mai, è meglio che aiuti a vincere. A dirla tutta, ne avevo vinta una, ma forse così lontano, dall’altra parte del pianeta, in Tasmania, che forse non contava. Così mi dedicai a fare il gregario, il gregarione, data la mia altezza più adatta al Madison Square Garden inteso come basket che non al Gavia inteso come calvario o al Mortirolo inteso come martirio”.

Fu una svolta: “Da gregario ho conquistato tre Giri d’Italia, con Gotti – il più bello: mi riferisco al Giro, non a Gotti – nel 1997, Simoni nel 2003 e Cunego nel 2004, innumerevoli classiche italiane e del nord. Da gregario ho imparato il mestiere di vivere e l’arte di sopravvivere, e ho imparato a riconoscere l’autentico gregario, e perdonatemi l’espressione casereccia, non quello che lecca il culo, ma quello che si fa il culo. Da gregario ho avuto la fortuna, anzi, il privilegio di ricevere regole, istruzioni, consigli e fiducia da grandi direttori sportivi. Proprio quella sera dopo Monte Sirino, abbacchiatissimo, mentre i compagni cercavano di tirarmi su di morale, Luciano Pezzi mi prese in disparte, mi portò sul fondo del pullman, mi mise una mano sulla spalla, e mi disse di non preoccuparmi, che sapeva quello che valevo e quello che ero. ‘Torna a casa, vai sul molo, poi tuffati, nuota, pesca, l’importante è che guarisci, recuperi e riprendi. Io ti aspetterò’. Aveva quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, quegli occhi un po’ così, anche quei denti e quell’accento un po’ così che insomma era proprio il grande Luciano Pezzi. Ed è quello che feci a Viareggio: andai a pescare le seppie. Risultato: dei miei 11 Giri, quello del 1995 fu l’unico in cui abbandonai”.

Adesso “il Forna” è diventato un campione di gelati: il suo “Ultimo kilometro”, a Buggiano, è un tempio di coni e coppette. “Qui ho capito tutto, il senso della crema e del cioccolato, il senso della vita e dello sport e soprattutto il senso del ciclismo: il campione è un gelato al pistacchio, il gregario è alla frutta”.

GIA' PUBBLICATI

GIRO DELLA MEMORIA. DOMANI COMINCIA L'AVVENTURA

1 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VELO, PETACCHI E IL CAPOLAVORO DI LECCE

2 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PELLICCIARI E IL VOLO DI MEO VENTURELLI A SORRENTO

3 - IL GIRO DELLA MEMORIA. MARIO ANNI E LA TERZA TAPPA QUASI IN ROSA A MONTECATINI, 1969

4 - IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967

6 - IL GIRO DELLA MEMORIA. L'UNICA VOLTA DI FABRIZIO CONVALLE, AL GIRO DEL 1990

7 - IL GIRO DELLA MEMORIA. IL LEALE CHINETTI E LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO DEL 1975

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Alice correva in bicicletta e proprio la bicicletta le ha fatto conoscere Kevin. Alice ha smesso di correre per dedicarsi agli studi, Kevin in bicicletta continuava ad inseguire il suo sogno. Il 21 settembre il sogno si è spezzato, il...


«Se la Uno X mi stupisce? Non troppo, nel senso che si tratta di un progetto di squadra molto chiaro ed ambizioso. Dietro allo storico passaggio nel Gotha assoluto del ciclismo mondiale c’è un lavoro iniziato da anni, grazie alla...


Una prima volta da applausi, quella di Giulio Ciccone: l'abruzzese della Lidl Trek  ha conquistato l'Oscar tuttoBICI Gran Premio Fondazione Molteni riservato ai Professionisti al termine di una stagione che gli ha regalato grandi soddisfazioni. Ciccone succede nell'albo d'oro al...


Il 23 novembre, Port Hercule ospiterà nuovamente BEKING, giunto alla sua quinta edizione. Campioni e campionesse internazionali, tra cui il Campione del Mondo Tadej Pogačar e la plurititolata Pauline Ferrand-Prévot, sfileranno per le vie del Principato. Un’occasione unica, per media...


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


L’annuale ritrovo di ex corridori e varia umanità del ciclismo di diverse epoche proposto da molti anni dall’ex tricolore dilettanti Alberto Morellini, ha numeri sempre in crescita. Poco meno di duecento commensali, molti con ragguardevole età ma spirito assai giovanile,...


E’ un po’ vecchia fattoria e un po’ arca di Noè. Ha qualcosa di Amsterdam e qualcosa di Ouagadougou. Sembra una sorta di pronto soccorso e una sorta di mutuo soccorso. Si respira aria di pompa ma anche olio di...


Diversi podi e buoni piazzamenti per l’Ale Colnago Team impegnato nel fine settimana nel Cremonese a Salvirola per la gara internazionale di ciclocross 5° Gran Premio Cicli Francesconi. Il commento alla due giorni è affidata alla pluricampionessa bolzanina Eva Lechner,...


Era assente più che giustificato ai Mondiali su pista del Cile il commissario tecnico della Nazionale femminile: accudendo insieme alla compagna Sara la piccola Azzurra (mai nome fu più azzeccato per la figlia un c.t. italiano!) Diego Bragato ha assistito...


Si è tenuta nei giorni scorsi a Dalmine, presso l’Hotel One, la prima riunione di lavoro ufficiale che ha coinvolto l’intero gruppo della MBH Bank Ballan CSB Colpack, in preparazione alla stagione ciclistica 2026. I corridori hanno partecipato a una serie di incontri tecnici,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024