IL GIRO DELLA MEMORIA. NEL GIORNO DI RIPOSO, GIANCARLO TARTONI CI RACCONTA DI VARZI, GIRO 1977...

STORIA | 18/05/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

Nel primo dei due giorni di riposo del Giro d’Italia della memoria, ecco a noi Giancarlo Tartoni, professionista tra il 1969 e il 1979, sette partecipazioni al Giro e una vittoria di tappa.


“La bici andava da sé. Era il Giro d’Italia 1977: avevo nelle gambe la Vuelta, stavo bene, correvo in una squadra – la Magniflex – dove si godeva di una certa libertà, e quel giorno la tappa mi ispirava. Da Mondovì a Varzi, quasi 200 chilometri, abbastanza duri fra colline e falsopiani, la fuga buona nacque in pianura e, collaborando, anche sei-sette minuti di vantaggio, si andò al traguardo. Non ci fu neppure bisogno di attaccare: i fuggitivi si staccavano da soli per stanchezza. Come si dice: per selezione naturale. Io mangiavo, bevevo e pedalavo, ma non pensavo, non immaginavo, non progettavo, perché i pensieri diventano preoccupazioni, e le preoccupazioni pesano. Si staccò Alessio Antonini, della Jollj Ceramica, si staccò Gianfranco Foresti, della Scic, si staccò Annunzio Colombo, della Zonca, rimanemmo io e Aldo Parecchini, già campione italiano dei dilettanti, della Brooklyn. Nel finale c’erano due salite, sull’ultima mi saltò la catena, persi 200 metri, ma rientrai. Fu lì che mi accorsi che Parecchini era più stanco di me. Potevo provare a staccarlo, invece preferii andare su regolare e poi giù regolare e poi giocarmela in volata. Prima dell’ultimo chilometro c’erano una curva e un ponte. Partii sul ponte. Testa bassa, poi mi girai: Parecchini era già a 100 metri. Testa bassa, poi mi rigirai: Parecchini era sempre a 100 metri. La detti per vinta: allargai le braccia come per abbracciare il mondo, alzai le braccia come per toccare il cielo, allungai le braccia come per... Ma sentii la gente che mi urlava ‘ti riprende’, allora ricominciai a spingere e finalmente tagliai il traguardo. Parecchini non aveva mica mollato, anzi, mi stava raggiungendo. Non me la sarei mai perdonata”.


A Prato il ciclismo era lo sport. Se così si può dire, lo sport nazionale. Da sempre. Giancarlo Tartoni cominciò a gareggiare a 16 anni: “Prima non si poteva, se non falsificando il tesserino. L’esordio proprio a Prato, e si faceva la salita di Seano, volata, quindicesimo. Primo anno da esordiente, sei vittorie. Secondo anno, 11. Primo anno da allievo, nove vittorie. Poi dilettante. E professionista già a 20 anni. L’inizio fu un sogno a occhi aperti. Al Giro di Sardegna feci terzo nell’ultima tappa e quindicesimo nella generale, quando andai in fuga venne a riprendermi Eddy Merckx in persona, non ci potevo credere. Mi portarono alla Tirreno-Adriatico, ma lì mi bloccai, broncopolmonite, e mi persi. Quando ricominciai, dovevo stare agli ordini e non me la sentivo, così lasciai. Un anno e mezzo fermo, poi dagli amici fui convinto a riprendere. Un passo dopo l’altro, e mi rimisi in strada. Alla Magniflex il direttore sportivo era Primo Franchini, che da corridore aveva fatto il gregario e così, per natura stava dalla nostra parte, e per storia sapeva vedere la corsa, e per istinto ci dava le raccomandazioni giuste. Ma il mio – come dire? – tecnico, massaggiatore, allenatore, consigliere, era Aldo Bini. Vecchio campione, predicava bene, lui che aveva saputo resistere a tutto tranne che alle tentazioni. Diceva che il ciclismo è andare a letto presto, lui che la sera scappava dalla finestra. Diceva che il ciclismo è non andare a ballare, lui che appena vedeva una gonna impazziva. Diceva che... ma io non sempre gli obbedivo. Anch’io fui un po’ birichino”.

Quel giorno, a Varzi, la vita sorrise a Tartoni: “Giuliano Magni, il patron, mi regalò un anello con brillante per mia moglie. Ma il premio più bello fu quella vittoria, rimasta per sempre. Nel 1977 avrei vinto anche il Gran premio Industria e Artigianato a Larciano, e sarei arrivato secondo nella penultima e nell’ultima tappa del Giro di Sicilia, mi veniva tutto facile. Ricordo premi vinti sulla strada, soprattutto nei circuiti, da forme di parmigiano-reggiano a bottiglie di grappa, dalle tv ai salotti. Tutti da dividere. Si eleggeva una specie di banditore, si metteva all’asta – per esempio – una tv, chi la voleva alzava la mano, offriva, se la aggiudicava, poi pagava gli altri. Nel caso di un salotto, si cercavano alleanze con qualcuno che abitasse vicino. La nostra era una grande famiglia”.

GIA' PUBBLICATI

GIRO DELLA MEMORIA. DOMANI COMINCIA L'AVVENTURA

1 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VELO, PETACCHI E IL CAPOLAVORO DI LECCE

2 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PELLICCIARI E IL VOLO DI MEO VENTURELLI A SORRENTO

3 - IL GIRO DELLA MEMORIA. MARIO ANNI E LA TERZA TAPPA QUASI IN ROSA A MONTECATINI, 1969

4 - IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967

6 - IL GIRO DELLA MEMORIA. L'UNICA VOLTA DI FABRIZIO CONVALLE, AL GIRO DEL 1990

7 - IL GIRO DELLA MEMORIA. IL LEALE CHINETTI E LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO DEL 1975

8 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PAOLO FORNACIARI E QUELLA MONTE SIRINO MAI VISTA NEL 1995

9 - IL GIRO DELLA MEMORIA. «PIETRO DEVI VINCERE» E ZOPPAS VOLO' A MARINA DI RAVENNA NEL 1964

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il campione del mondo Mathieu van der Poel domenica sarà al via della Liegi-Bastogne-Liegi per la seconda volta nella sua carriera. L’olandese non si considera un favorito per la vittoria e, dopo aver passato qualche giorno in Spagna per recuperare,...


Ha tirato per buona parte della salita finale, ma ciò non gli ha impedito di sprintare per la vittoria sul traguardo di Levico Terme. Aurélien Paret-Peintre ha vinto la tappa finale del Tour of the Alps 2024, centrando la sua...


Il norvegese Kristoff Orn ha vinto oggi a Siena la seconda tappa di Eroica Juniores – Coppa delle Nazioni 2024, da Cinigiano (GR) a Siena di 108 chilometri. Il norvegese ha battuto sul traguardo di Piazza del Campo lo spagnolo...


Vittoria per Davide Toneatti in Serbia. Il friulano, della Astana Qazaqstan Development, ha conquistato la seconda tappa della Belgrade Banjaluka (Zvornik - Vlasenica) in svolgimento in Serbia. A tagliare per primo il traguardo è stato l'olandese Jerome Meijers, della Victoria Sport, poi squalificato...


Vittoria straniera anche nella quinta e ultima tappa del Tour of the Alps 2024, la Levico Terme - Levico Terme di 118 km: a regolare nettamente in volata il gruppetto dei migliori è stato Aurelien Paret-Peintre della Decathlon AG2r la...


Una volata regale, in salita. Una dimostrazione di forza per vincere la prima tappa del Giro Mediterraneo in Rosa e conquistare la maglia amaranto, simbolo della leadership in classifica. Festa grande per Giada Borghesi, 22enne della Btc City Ljubljana Zhiraf,...


Giulio Ciccone finalmente vede la luce in fondo al tunnel. Due mesi fa è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere una ciste perineale e, fortunatamente, il suo recupero procede senza intoppi e senza intoppi. Il Re delle Montagne...


Stilato il nuovo calendario della Coppa del Mondo di Ciclocross 2024-2025. La novità è rappresentata dalla prova in Italia che si svolgerà a Oristano, in Sardegna, in data 8 dicembre 2024 e andrà quindi a sostiture Val di Sole. Dodici...


Il messaggio che arriva dal Tour of the Alps, una volta di più, è diretto a chi la bici la pratica per diletto, per sport, per passione. Indossate il casco perché il casco può salvare la vita: come accaduto alla...


È una storia che viene scritta dal 1997 sulle strade della Francia e del mondo. Una storia di coesione, sudore, superamento di se stessi, aiuto reciproco ed emozioni forti. Da 27 anni, Cofidis è protagonista chiave nel ciclismo mondiale. Cofidis,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi