
Simon YATES. 10 e lode. Corsa d’attacco, fin dal mattino, fin dalle prime battute e nessuno lo batte. Troppo scaltro, troppo esperto per tutti: lascia fare, il professore, poi non fa domande, ma decide di far vedere come si fa. L’ha già fatto al Giro, facendo saltare il banco, oggi si mette in cattedra e ripassa con calma quello che sa fare meglio. Vince per il team, che ha bisogno di segnali positivi. Vince per il suo capitano Vingegaard, da capitano aggiunto. Vince per se stesso, per la terza volta alla Grande Boucle. Vince sul Massiccio Centrale, dove brontolano i vulcani spenti, un po’ come i Visma, pronti ad esplodere.
Thymen ARENSMAN. 9. Il 25enne olandese della Ineos perde per una manciata di secondi, ma nulla può contro un Simon in formato cattedratico. Insegna ciclismo il britannico, l’olandese oggi non perde: impara.
Ben HEALY. 8. Dopo la tappa di Vire Normandie, ecco la maglia gialla. Gran colpo per il 24enne scalatore irlandese, che corona una giornata all’attacco con il simbolo della corsa più prestigiosa al mondo. Potrebbe anche guadagnare di più, incamerare più secondi se solo pensasse un attimo a trovare qualche alleanza, ma il ragazzo della Ef, nonostante indossi la maglia di una prestigiosa scuola mondiale, deve ancora prendere qualche lezione.
Ben O’CONNOR. 7. Per l’australiano della Jayco AlUla incomincia l’operazione recupero. Obiettivo del ragazzo di Brent Copeland è almeno la top ten. Oggi porta a casa un quarto posto e la consapevolezza che le gambe ci sono.
Michael STORER. 7. Ancora un po’ di rosa e d’Italia al Tour. Vincitore del Tota, decimo posto in classifica generale al Giro, oggi si butta nella mischia e conferma di avere doti e attitudini per lottare per un successo di tappa anche da queste parti.
Lenny MARTINEZ. 8. Giornata all’attacco, con un unico grande obiettivo: vestire la maglia a pois. Obiettivo centrato. Ora il 22enne corridore del Bahrain Victourius comanda la classifica con 27 punti e precede Healy che è alle sue spalle con 16 punti.
Tadej POGACAR. 6,5. Tanta fatica, tanto lavoro e uno scatto nel finale che fa saltare tutti, fuorché Vingegaard.
Jonas VINGEGAARD. 6,5. Fa il giusto, ma quello che fa lo fa benissimo. Continuo a vederlo molto bene, con una facilità di pedalata che mi impressiona. Tadej gli scatta in faccia, lui risponde senza battere ciglio, con assoluta facilità, tanto è vero che lo sloveno non ci proverà più. Piccolo particolare: alle loro spalle sono tutti dispersi.
Remco EVENEPOEL. 6. Alla fine rientra con i migliori e paga pochi secondi, ma quando quei due là scattano, lui resta tra i comuni mortali.
Primoz ROGLIC. 6. Non si fa vedere tantissimo, ma lo si vede ed è lì. Lascia che facciano, lui sornione gioca ancora a difendersi senza farsi però attaccare. Sa che Tadej e Jonas sono di un altro pianeta, ma lui ha i piedi per terra.
Oscar ONLEY. 6,5. Fatica il ragazzino della Picnic, ma non è qui per fare una gita di piacere e lo fa vedere anche oggi. Tosto come pochi.
Kevin VAUQUELIN. 5,5. Degli uomini di classifica è quello che perde più posizioni (3). Si difende, fa quello che può: nella giornata dei francesi, Kevin fa di tutto per non farsi fare la festa.
Matthias SKJELMOSE. 5. Il 24enne danese oggi vive una giornata molto particolare e difficile. Perde in un sol colpo 5 posizioni e esce per il momento dalla top ten.