
Isaac Del Toro è tornato più forte che mai conquistando la tappa con arrivo a Bormio. Nel finale il messicano si è sbarazzato di Romain Bardet e Richard Carapaz, arrivando da solo sul traguardo, con il francese secondo e l’ecuadoriano terzo.
«Per quello che mi riguarda, so che devo andare avanti sempre, non mollare mai e impegnarmi sempre – ha spiegato Del Toro - Perché le giornate difficili arrivano per tutti, e chiunque può avere una difficile. Devo solo continuare ad avere più morale e non mollare mai, perché questo sport è sempre super difficile. E’ normale quello che mi è successo ieri: io devo solo continuare a imparare velocemente e ascoltare la squadra».
Nella frazione di ieri a San Valentino, la maglia rosa ha tagliato il traguardo con 2’46” di ritardo sul vincitore Scaroni, riuscendo a contenere il ritardo in classifica generale da Carapaz e Yates che lo hanno attaccato.
«Penso che sia stata una giornata piuttosto dura per tutti e a dire il vero non mi ero mai trovato in una situazione simile prima e di sicuro sono arrivato che non avevo più niente. Penso di non aver dato il massimo, ma non mi lamento, non è una scusa, do tutto e sono super felice di aver avuto quella giornata perché mi ha reso migliore».
Ad attendere Del Toro sul traguardo c’era la sua famiglia con la mamma, la fidanzata e il fratello: per salutarli il messicano ha tagliato il traguardo con un inchino, un’idea nata per scherzo dal fratello in occasione della Milano-Torino dello scorso marzo.
«Quel gesto per me è un modo per ringraziare tutte le persone che mi seguono. L’idea era nata da mio fratello dopo la Milano-Torino, perché avevo la lampo della maglia rotta. Ci sono tante persone che mi sostengono, gridano il mio nome ed è una sensazione così speciale, perché io non mi sento così speciale ma nel gruppo quando passo nei paesi e nelle città è incredibile e così ho voluto dire grazie a tutti».
Carapaz anche oggi ha dimostrato di essere il corridore più pericoloso. In classifica generale è secondo a 41” dalla maglia rosa e dietro di lui, con un ritardo di 10”, c’è Yates.
«Dobbiamo riuscire a gestire le prossime tappe e, sì, Carapaz è un corridore pericoloso. Non devo lamentarmi troppo e non devo avere troppo tempo per pensare e voglio pensare solo ad andare avanti fino alla fine. Ma con la squadra non pensiamo solo a Carapaz e sappiamo che non dobbiamo far andare via nessuno degli uomini classifica».
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