OSCAR TUTTOBICI. SILVIA PERSICO: «RINUNCIO AL CROSS PER UN 2024 OLIMPICO»

INTERVISTA | 22/11/2023 | 08:06
di Giulia De Maio

Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2023 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al giorno, in un cammino di avvicinamento che culminerà con la festa di venerdì 24 novembre a Milano. Signori, ecco a voi Silvia Persico.


Non essendo un'attrice, non si sarebbe mai aspettata di vincere un Oscar, invece Silvia Persico si è laureata miglior ciclista azzurra dell'anno e tuttoBICI la premierà con l'Oscar tuttoBICI Gran Premio Alé Cycling. La giovane bergamasca della UAE ADQ ha conquistato il successo finale scalzando dal suo trono Elisa Longo Borghini, la campionessa italiana che ha vissuto una stagione difficile e deve accontentarsi del terzo posto, preceduta anche da Chiara Consonni, grande amica di Silvia e sua compagna di squadra.


L'ambita “statuetta” che ha meritato al pari di Filippo Ganna farà bella mostra di sè nella sua casa in Franciacorta, a Passirano, e fungerà da stimolo in vista del nuovo anno. Un anno speciale in quanto olimpico che la 26enne di Alzano Lombardo preparerà rinunciando al suo amato ciclocross per rincorrere un pass a cinque cerchi che è il sogno di qualunque atleta.

Silvia come è stata la stagione che ci stiamo per mettere alle spalle?

«Con alti e bassi, mi aspettavo di più, soprattutto negli appuntamenti più importanti. Al Tour de France ero convinta di potermi mettere in luce nelle tappe a me adatte e al mondiale su strada sono arrivata con le batterie scariche (nel 2022 fu di bronzo in Australia, alla prima partecipazione, alle spalle di Van Vleuten e Kopecky, ndr). Tutto sommato non è andata male, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Mi dispiace che la Longo abbia dovuto affrontare un periodo complicato a livello fisico, io come tante la prendo come riferimento, e se la sua annata fosse filata via più liscia ce la saremmo giocata. L'Oscar tuttoBICI è un riconoscimento importante, ne sono orgogliosa».

Con chi lo devi condividere?

«Con la mia famiglia: mamma Gabriella, papà Gianfranco e i fratelli Davide, che corre per la Colpack Ballan, Andrea classe 1991 che ha smesso alle porte del dilettantismo e lavora come architetto, Simone che ha corso fino alla categoria allievi e ora è elettricista, Chiara che con la bici ha smesso da G5 e adesso fa la parrucchiera. Chi più e chi meno abbiamo corso tutti, poi ognuno ha preso la sua strada. Io mi sono innamorata del ciclismo a 7 anni guardando alcuni bambini sfrecciare nel ciclodromo di Cene. Il 25 luglio 2004 papà mi regalò la mia prima bici, per il compleanno. Per questo Oscar un grazie va anche alla squadra che mi ha sempre supportato al meglio e in particolare al mio coach Davide Arzeni».

Qual'è stato il momento migliore e il peggiore del tuo primo anno in un team World Tour?

«Il top è stato la vittoria alla Freccia del Brabante, il flop alcune tappe al Tour in cui mi sono sentita davvero esausta. Ho iniziato il 2023 a gennaio con il quarto posto al mondiale di cx e ho finito con la medaglia d'argento ottenuta al mondiale gravel ad ottobre. Amo tutte le discipline che pratico, quest'inverno ho deciso di non correre la stagione di ciclocross per concentrarmi sulla strada e cercare di arrivare più fresca all'estate. Quest'anno sono arrivata a maggio già stanca. Prima del mondiale di cross avevo preso un virus intestinale che mi aveva costretto a stare 10 giorni senza bici, poi sono andata direttamente alla rassegna iridata di Benidorm e all'UAE Tour. Sono tornata a casa dalla corsa a tappe negli Emirati ko. Ho dovuto “rincorrere” la condizione per il resto della stagione o quasi perchè non avevo recuperato al cento per cento, nel 2024 non voglio commettere lo stesso errore».

Hai staccato dalla bici per...?

«Quasi un mese. 27 giorni per l'esattezza. Sono stata con la squadra al primo bootcamp ad Abu Dhabi, poi a Parigi per la presentazione del Tour de France quindi in Spagna in vacanza. Ho ripreso a pedalare a novembre, alternando le uscite in bici con gli allenamenti in palestra e la corsa a piedi. Ho sempre corso, anche durante la stagione agonistica, quest'inverno ancora di più, seguendo le indicazioni del mio nuovo coach. La squadra ha preferito che i direttori sportivi non ricoprissero più contemporaneamente il ruolo anche degli allenatori così sono stata “assegnata” a Luca Zenti, preparatore di Verona».

Che obiettivi ti sei posta per il 2024?

«Mi piacerebbe volare a Parigi per i Giochi Olimpici, il sogno di ogni atleta, e prima farmi valere al Giro delle Fiandre. Il mio calendario inizierà con l'UAE Tour, la gara di casa per la squadra in cui vogliamo far bene, e che l'anno scorso ho chiuso terza in classifica generale. Un desiderio grande per la mia carriera è il mondiale. Vestire la maglia iridata deve essere speciale, quest'anno ci sono andata vicina al mondiale gravel in Veneto vinto dalla polacca Katarzyna Niewiadoma...».

Per conoscere la classifica completa e tutti i dettagli del Gran Premio Alé Cycling riservato alle Donne Élite CLICCA QUI

ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI DONNE ÉLITE

1996    Alessandra Cappellotto
1997    Antonella Bellutti
1998    Fabiana Luperini
1999    Sara Felloni
2000    Fabiana Luperini
2001    Fabiana Luperini
2002    Fabiana Luperini
2003    Fabiana Luperini
2004    Tatiana Guderzo
2005    Giorgia Bronzini
2006    Fabiana Luperini
2007    Giorgia Bronzini
2008    Fabiana Luperini
2009    Noemi Cantele
2010    Giorgia Bronzini
2011    Giorgia Bronzini
2012    Giorgia Bronzini
2013    Giorgia Bronzini
2014    Giorgia Bronzini
2015    Elisa Longo Borghini
2016    Elisa Longo Borghini
2017    Elisa Longo Borghini
2018    Marta Bastianelli
2019    Marta Bastianelli
2020    Elisa Longo Borghini
2021    Elisa Longo Borghini
2022    Elisa Longo Borghini
2023   Silvia PERSICO

GIA' PUBBLICATI

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COMMENTI
tipico italiano
22 novembre 2023 10:50 alerossi
ecco il tipico errore italiano: lasciare il ciclocross pensando di migliorare su strada. inverno 21-22 persico ha corso 20 gare (di cui 15 che contano), per poi ottenere su strada nel 22 grandi risultati. nell'inverno 22-23 ha corso 11 gare (di cui 5 che contano), di conseguenza sono calati i risultati anche su strada quest'anno in proporzione alla stagione precedente. e lo stesso rischia di fare van aert il prossimo anno.

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