A come associazione corridori. Nel senso di sindacato dei ciclisti. Mai sotto pressione come di questi tempi: fra allarmi meteo e il radiato Di Luca che non perde occasione per dire che nel ciclismo sono dopati tutti, compresi gli speaker del palco e le miss della carovana pubblicitaria, il lavoro non manca. L’ultima grana pare l’abbia sollevata la presenza di Marzio Bruseghin fra gli opinionisti Rai: in gruppo ci si chiede se sia stato ingaggiato dalla tv come ex corridore o come esperto di asini.
M come Moser. Nel senso di Moreno, ultimo rampollo di una storica dinastia. Rispetto ai più noti parenti, preferisce il rock alla vigna: altra musica. È condannato dal cognome a far sempre cose speciali: appena mette il naso davanti, da lui si pretendono meraviglie. È l’atleta ideale per quei tecnici di calcio fissati nell’alzare l’asticella: la sua è costantemente in fase di decollo. Come in questo Giro, dove dopo la buono crono in Olanda gli è stata subito chiesta la maglia rosa: se vincerà una tappa, chissà dove arriva. Aspettando i risultati, il giovane Moser si segnala per un piccolo capolavoro sui social, che frequenta con giusta moderazione: ha postato una foto (realizzata da I Love Amatori) in cui si accostano con arguzia e ironia il pensiero del grande poeta Giuseppe Ungaretti a una riflessione dell’ex ciclista Riccardo Magrini, noto come l’Uran dei telecronisti e non per la stessa classe del colombiano in corsa. Un modo per stuzzicare un sorriso, ma anche una piccola rivoluzione culturale: una volta c’erano i corridori che pedalavano e i giornalisti che li stuzzicavano con l’ironia, adesso c’è un corridore che si diverte a ironizzare su chi li stuzzica.
T come Tortajada. Nel senso di Vicente, presidente di giuria. Casualmente spagnolo come Valverde, è quello che dopo la tappa di Benevento ha confermato i quattro secondi persi da Nibali, Landa e Dumoulin per evitare Taaramae, finito in terra all’ultimo chilometro. «La caduta non ha inciso sul ritardo», ha sentenziato. I quattro secondi? Si sono fermati a bere un caffè.
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L’Associazione dei Direttori Sportivi Professionisti (Adispro) esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Enrico Paolini, ex corridore professionista e stimato direttore sportivo, figura centrale del ciclismo italiano degli anni Settanta e Ottanta. Nato a Pesaro nel 1945, Paolini si è...
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