RIVALITA' DA TOUR. LA BORRACCIA (E NON SOLO) DELLA DISCORDIA

TOUR DE FRANCE | 13/07/2025 | 08:25
di Francesca Monzone

La rivalità nella storia del ciclismo si è spesso spenta grazie al passaggio di una borraccia in corsa. Ci tornano subito alla mente le immagini di Coppi e Bartali e di quel Tour de France del 1952 e quel gesto di fair play durante l’ascesa al Col du Galiber.


Oggi i tempi sono cambiati e tutto è diventato più veloce e nervoso: la tensione tra i leader della Grande Boucle si può misurare anche nella zona dei rifornimenti. Da quando il Tour de France è iniziato, i rapporti tra Pogacar e Vingegaard sono sempre stati un po’ tesi e quanto accaduto venerdì nella tappa verso il Mûr de Bretagne nella zona dei rifornimenti è solo l’ennesimo episodio di una serie cominciata la scorsa settimana. Questa volta la polemica è stata tra Pogacar e Jorgenson a causa delle borracce nella zona dei rifornimenti.


Entrambi volevano prendere una borraccia, ma la cosa non è andata nel migliore dei modi, perchè Pogacar avrebbe dato una spinta a Jorgenson della Visma-Lease a Bike. «È così - ha detto Pogacar ieri senza mezzi termini - Eravamo arrivati alla zona rifornimento, ci siamo messi in fila e ho fatto segno di voler prendere una borraccia all’uomo della mia squadra, che si trovava a circa venti metri dietro quello della Visma-Lease a Bike. Eppure loro (Visma-Lease a Bike) hanno deciso di sorpassarmi alla mia destra. Se volevo prendere la mia borraccia, dovevo dargli per forza una spinta».

La maglia gialla lo ha detto senza girarci intorno, con toni pacati ma da cui emergeva una certa irritazione. «Pensavo che la mia spinta fosse perfettamente normale, anche se non so quale fosse il loro piano. Non è stata la prima volta, lo fanno molto spesso, come se fossero gli unici a dover prendere una borraccia. A volte bisogna essere pazienti e rispettarsi a vicenda».

Il rispetto dovrebbe esserci sempre in corsa, ma a quanto pare qualche volta le parole si fanno poco lusinghiere e le mani spingono troppo. Anche a Jorgenson ieri è stato chiesto di commentare quel gesto che all’inizio non era stato notato dai media, ma lo statunitense ha deciso di non fare interventi sull’accaduto.

A rispondere sull’episodio è stato invece Grischa Niermann, direttore sportivo di Visma-Lease a Bike, che ha cercato di stemperare la tensione. Niermann lo ha definito un incidente normale e ha detto che per loro non esiste un problema. «Matteo voleva prendere una borraccia, e a quanto pare anche Tadej. Forse dovremmo dire ai nostri soigneur di stare un po' più distanti l'uno dall'altro d'ora in poi. Alla fine anche a Matteo è mancata la sua borraccia». 

Grischa Niermann è voluto tornare poi sulla questione del rispetto sollevata da Pogacar e al riguardo, ha voluto fare un chiaro richiamo all’appunto che lo sloveno ha fatto sulla tattica utilizzata in gara dal suo team. «Sto dicendo di usare rispetto ed è quello che gli sto dicendo. Usiamo solo le tattiche che riteniamo migliori per la squadra e lui – riferendosi a Pogacar - deve decidere da solo cosa farne».

Giovedì al termine della tappa, lo sloveno aveva già deplorato la tattica dei corridori della Visma, affermando in particolare che la loro strategia per la giornata non aveva senso. Anche all’inizio del Tour è volata qualche parola di troppo, ma sia Pogacar che Vingegaard hanno sempre dichiarato che tra loro esiste solo il massimo rispetto.


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