
Se qualcuno pensava che il Monte Nerone potesse chiudere veramente i giochi deve assolutamente ricredersi perché la tappa finale - la Forlì-Imola di 134 km - con l’arrivo nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari è tutt’altro che banale.
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Dopo una serie di sali e scendi il gruppo entrerà nel circuito finale che abbiamo già visto in occasione del campionato del mondo del 2020 con le salite di Mazzolano e Cima Gallisterna. Verrà ripetuto 4 volte e creerà un grande scompiglio. A Imola potrebbe arrivare un gruppetto, ma anche un’atleta in solitaria, una cosa è certa: nel celebre autodromo verrà incoronata la vincitrice del Giro Women 2025.
IL TERRITORIO. Per il gran finale il Giro Women torna in Romagna con una tappa non banale, che potrebbe regalare sorprese.
A stupirsi saranno anche gli spettatori che in attesa del passaggio delle atlete non avranno la possibilità di annoiarsi. Anzi. Forlì, spesso agli onori delle cronache per le importanti mostre d’arte organizzate nel Complesso dei Musei di San Domenico al cui interno si trova anche la Pinacoteca civica, ha molto da mostrare. Per esempio l’Abbazia di San Mercuriale nella centralissima piazza Aurelio Saffi e la Rocca di Ravaldino, una cittadella fortificata di origine medioevale ed ampliata durante il Quattrocento e il Palazzo Comunale, sede del Municipio, risalente al XIV secolo e rimaneggiato più volte, con la svettante Torre Civica (o dell’Orologio).
Poco dopo il via si entra a Faenza, la città che fin dal Rinascimento è conosciuta nel mondo come capitale della ceramica artistica. Qui hanno lavorato i più noti artigiani e artisti e ancora oggi dalle botteghe di abilissimi maestri escono opere che ne consolidano la fama.
D’obbligo quindi la visita al MIC (Museo internazionale delle Ceramiche) che raccoglie la più vasta collezione di maioliche che si possa immaginare: sono oltre 60mila i pezzi custoditi nelle sue sale, di ogni epoca e provenienti da tutto il mondo. Cuore della città è Piazza del Popolo, con il cinquecentesco loggiato di Palazzo Manfredi e il Palazzo del Podestà che testimonia la centralità anche politica e amministrativa del luogo. Poco distante, in Piazza della Libertà, spicca il Duomo rinascimentale, con la facciata in laterizio grezzo.
Brisighella, uno dei “Borghi più belli d’Italia” seduce con il suo assetto medievale che si apprezza passeggiando nel dedalo di stradine acciottolate: imperdibile, tra queste, l’antica Via del Borgo una strada sopraelevata e coperta illuminata da archi di differente ampiezza. nota anche come Via degli Asini per il ricovero che offriva agli animali dei birocciai. Il paese è posto ai piedi di tre pinnacoli di gesso su cui poggiano la Rocca Manfrediana del XV secolo, la Torre detta dell’Orologio del XIX secolo costruita su un precedente fortilizio del 1290 e il Santuario del Monticino del XVIII secolo.
Riolo Terme invita a una sosta di relax nei suoi stabilimenti termali. Perché no? Non bisogna però dimenticare la Rocca Sforzesca, il monumento simbolo della località. Costruita intorno al XIV secolo, ha una pianta quadrangolare, imponenti torrioni circolari, mura di cinta tipiche delle fortificazioni cinquecentesche e un fossato recuperato intorno agli anni ‘80.
La gara si conclude sulla pista dell’Autodromo di Imola, caro agli appassionati di Formula 1 e MotoGP. Sarà spettacolo, ma vale la pena visitare anche il centro cittadino dominato dalla Rocca Sforzesca, uno splendido esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento. Di impianto trecentesco deve il suo attuale aspetto ai lavori a scopo difensivo condotti nel ‘400. All’interno il percorso di visita permette di ammirare gli antichi mezzi di difesa nonché la raccolta di circa 600 pezzi tra armi bianche, difensive e da fuoco, le ceramiche e il vasellame rinvenuti durante i lavori di restauro. Poi sarà festa per tutti. E in Romagna quando si tratta di divertirsi ci sanno davvero fare.
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