LE PAGELLE DI STAGI. Majka e Visconti i migliori, Valverde no
TOUR DE FRANCE | 23/07/2014 | 20:20 di Pier Augusto Stagi
Quando si dice: va in fuga perché lo lasciano andare. Cosa ci vuole? Sì sì, provateci. Oggi la prima ora ad oltre 50 all’ora, perché in una corsa a tappe ognuno ha il suo perché, la sua ragione e nessuno vuol regalare niente a nessuno. Purito Rodriguez vorrebbe vincere una tappa e magari provare a rientrare nel discorso “maglia a pois”, Voeckler si accontenterebbe di vincere una tappa. Marcato si accontenterebbe di entrare finalmente in una fuga, e via di questo passo. Qui al Tour non è facile niente. Proprio niente, nemmeno arrivare alla partenza in macchina. Quindi, quando un attaccante di giornata arriva fino in fondo, ricordatevi sempre che non è stato un gioco. Al Tour – in modo particolare – non ti regalano nemmeno il numero rosso. Voto 10, al Tour.
Rafael MAJKA. 9. L’Uomo delle Alpi conquista anche i Pirenei. Grande corridore, lo sappiamo. Abbiamo imparato a conoscerlo al Giro, lo stiamo apprendendo anche al Tour. Solo una domanda: ma dopo la «corsa rosa» non era stanco?
Giovanni VISCONTI. 9. Gli do lo stesso voto del polacco perché in questo Tour il siciliano ha fatto due imprese. La prima essere qui dopo essersi fracassato la tibia e il perone. Poi l’aver fatto vedere in questa terza settimana che è sulla strada giusta per tornare a recitare il ruolo che gli compete. Attende due risposte: da Unzue e da Cassani. Credo che oggi entrambi abbiano le idee più chiare.
Vincenzo NIBALI. 8. Ieri alcuni l’avevano visto poco brillante, affaticato. Oggi ha fatto vedere che se vuole può può fare ancora molto male, ma visto che usa la testa e non solo le gambe, si limita a fare l’ordinaria amministrazione. Lucido anche in fase di sms: risponde all’invito del premier Matteo Renzi con lucidità e personalità: «Non è il momento. Ne riparliamo più avanti».
Alessandro DE MARCHI. 8. C’è chi vuole entrare nelle fughe e chi ci entra regolarmente. Che dire? Tosto.
Pierre ROLLAND. 6. Dopo il Giro non è brillantissimo. Secondo me corre con poca intelligenza, soprattutto nei primi dieci giorni e arriva alla fase più delicata con le energie ridotte al lumicino. In ogni caso è bravo a restare lì, nella top ten.
Alejandro VALVERDE. 4. Doveva «scatenare l’inferno» sui Pirenei. Si scotta.
Romain BARDET. 5. Intraprendente, ma la sua voglia di fare al momento non è sorretta dalle gambe. In affanno. Thibau PINOT. 5.5. Corre sulla difensiva dopo aver attaccato. Difende bene il suo terzo posto.
Jean-Christophe PERAUD. 7. Non è un ragazzino e si vede. Si muove per prendere la ruota di Vincenzo e non la molla per nessuna ragione. Anche lui, come molti giornalisti, oggi ha preso la teleferica.
Leopold KONIG. 5. Il ceco oggi fa tanta fatica. Resta però nei dieci. E non è male.
Thomas VOECKLER. 4. Voleva lasciare il segno. Vabbé. Non ne parliamo.
Michele SCARPONI. 6.5. Non è al meglio, ma ci mette davvero il cuore. Oggi con Kangert fa un grandissimo lavoro.
Vasili KIRYENKA. 6.5. Un lottatore nato, il biolorusso della Sky. Prova il colpo della fuga a lunga gittata, cosa che è nelle sue corde, ma gli va male. Poi sfinito finisce ad oltre 17'. Ma bravo lo stesso.
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