
La Slovenia è la nazionale più attesa di questo Mondiale su strada, perché ci sarà Tadej Pogacar che deve difendere il titolo conquistato lo scorso anno a Zurigo e perché tutti vogliono vedere chi realmente potrà ostacolare la corsa di questo super campione. Saranno 9 i corridori della Slovenia, un privilegio questo e a indossare la maglia verde della nazionale c’è anche Primoz Roglic che, oltre ad aiutare Pogacar, correrà per salire sul podio mondiale.
Roglic, che a Tokyo aveva vinto l’oro nella cronometro olimpica, ha deciso di non partecipare alla crono iridata, preferendo rimanere concentrato sulla gara in linea.
«Ho deciso con il mio allenatore di fare una sessione di allenamento in altura, per preparare nel migliore dei modi questo Mondiale – ha detto Roglic a Kigali - È stata una decisione presa in base al fatto che, se voglio gareggiare al meglio in queste ultime gare della stagione, l’altura mi avrebbe portato un vantaggio».
Al Tour de France lo sloveno è arrivato ottavo nella classifica generale e nonostante un terzo posto nella cronoscalata di Peyragudes, ha preferito non partecipare alla crono mondiale.
«Cosa posso dire del Tour? Anche se ero in salute, alla fine non sono riuscito a dare di più. Ero in salute, ma non in ottima salute, non tutto è stato ottimale. Avevo bisogno del mio tempo, non riuscivo a dare di più rispetto a quello che ho dato».
C’è un po’ di rammarico nella voce dello sloveno e per questo ha deciso di concentrarsi solo sulla prova in linea. «Porteremo tutti la maglia della Slovenia e una Slovenia con nove ciclisti è capace di fare molte cose e forse anche di avere due ciclisti sul podio. Questo è il momento in cui finalmente abbiamo l'opportunità di avere un ciclista che correrà per la vittoria ma non ci sarà solo lui. Sarà una gara dura e dovremo lottare tutti per arrivare in fondo al traguardo».
Sono successe molte cose in questa stagione in casa della Red Bull - Bora Hansgrohe e la prossima stagione arriverà Remco Evenepoel, che dopo aver conquistato la maglia iridata nella cronometro di domenica scorsa è anche tra i favoriti per vincere la prova in linea.
«Credo che se facessi qualcosa di grande ai Campionati del Mondo, dovremmo fare delle riflessioni. Anche ora, guardandomi indietro, posso dire di essere decisamente orgoglioso della mia carriera e di tutti i miei successi, ma la motivazione c'è ancora, ed è questo che mi spinge ancora avanti. Forse mi aiuta a rimanere giovane o semplicemente ad essere abbastanza giovane per competere con tutti questi ragazzi più giovani. Considerando che Remco sta arrivando nella nostra squadra, penso che questo sia fantastico. Dopotutto, non si tratta solo di me, ora si tratta dei risultati: è giovane, motivato e può assumere un ruolo più importante, e io forse posso essere più moderato nel cercare le opportunità e le sfide che avrò ancora».
Roglic nella Red Bull – Bora Hansgrohe ha un contratto almeno per un altro anno. Ma non ha timore di una carriera che potrebbe finire e pensa che in squadra, oltre ad Evenepoel ci siano tanti altri giovani che potranno ottenere risultati importanti. Anche gli italiani sono nel team tedesco e tra questi, c’è Lorenzo Finn, che ha vinto il titolo mondiale nella categoria under23 e Giulio Pellizzari, che nel Giro e nella Vuelta ha dimostrato di poter essere un corridore da grandi giri. «Trasmettere esperienza e conoscenza a tutte le generazioni successive è qualcosa di importante. In questi anni ho accumulato un bel po' di conoscenza ed esperienza, e sto sicuramente cercando di trasmetterla. Ma sono sempre un ciclista professionista e se mi viene dato un programma da fare lo faccio. Quindi sì, mi piace lasciare agli altri qualcosa di me, ma c’è ancora tempo per fermarmi».
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