
Avrà bisogno di tempo, Thymen Arensman, per convincersi che quella di oggi è stata la sua seconda vittoria al Tour de France. Dopo la vittoria a Superbagneres, oggi l’olandese della Ineos Grenadiers ha conquistato anche il traguardo di La Plagne, chiudendo davanti ai due corridori più forti del mondo: Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard.
«E’ già straordinario vincere una tappa al Tour de France, ma vincerne una seconda davanti a due campioni come Pogacar e Vingegaard è veramente incredibile. Mi sembra veramente impossibile e faccio fatica a credere che sia veramente successo».
Arensman era visibilmente emozionato e, una volta tagliato il traguardo, si è seduto a terra, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio. L’olandese in classifica generale ha oltre 50 minuti di ritardo da Pogacar e per questo sapeva che oggi avrebbe potuto vincere una tappa sfruttando la logica libertà.
«Avevo detto al mio compagno di squadra Tobias Foss che mi sentivo bene e che avrei provato a fare qualcosa. Gli ho detto: vedrò cosa posso fare oggi. E poi ho iniziato la salita ed ero abbastanza positivo perché sentivo che riuscivo a controllare la situazione. E pensavo: non sono un uomo della classifica generale, forse si guarderanno tra di loro».
In quel momento il sogno di Arensman si stava concretizzando: dopo essere rimasto con Pogacar e Vingegaard, ha capito che le sue gambe funzionavano bene e che avrebbe potuto lottare per conquistare la tappa. «Poi ho iniziato a credere che avrei potuto fare qualcosa di importante e mi sono detto: sai cosa faccio? Ci provo e non accetto un no come risposta. E poi sapendo che ero con due alieni, da essere umano mi sono detto: sì, voglio ancora provare a batterli. E adesso non riesco a credere di averli battuti».
All’inizio di questo Tour de France, le cose per la Ineos-Grenadiers non sono andate bene, poi Arensman ha iniziato a sbloccarsi e a capire come funziona il Tour de France, perché questa è la sua prima volta alla corsa gialla. Dopo il secondo posto nella decima tappa, alle spalle di Simon Yates sul Le Mont-Dore Puy de Sancy, l’olandese ha iniziato a credere veramente in se stesso e così con la quattordicesima frazione è arrivata la prima vittoria.
«Mentre salivo, sapevo che alle mie spalle c’erano Pogacar e Vingegaard e ho cercato di non guardarmi indietro e di andare il più veloce possibile e ci sono riuscito, ma non è stato semplice e, se devo dirla tutta è stato semplicemente pazzesco».
Arensman ha corso il Giro d’Italia quest’anno e non pensava che il suo Tour de France sarebbe stato così incredibile.
«Le prime due settimane al Giro sono state davvero positive per me, ma poi mi sono ammalato e poi sono caduto la terza settimana e il ginocchio mi faceva molto male. Sono comunque arrivato a Roma, sono arrivato al traguardo, ma avevo maggiori speranze di classifica generale, quindi chiudere il Tour con due vittorie di tappa, è semplicemente pazzesco ed è come se questa fosse stata la mia rivincita per non aver concluso il Giro come avrei voluto».
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