
Vai alla presentazione dei tricolori di ciclismo e finisci per parlare di Tour de France. Non quello che partirà il 5 luglio a Lilla con una volata gettonatissima, che il friulano Jonathan Milan spera di vincere con la maglia tricolore conquistata 5 giorni prima a Gorizia per poi sostituirla sul podio con la prima maglia gialla, ma quello che, molto probabilmente, nel 2029 prenderà il via dalla nuova Mecca del ciclismo mondiale, la Slovenia.
Del progetto oltre confine vi avevamo già parlato mesi fa, ma adesso la cosa si sta facendo grossa per davvero. In prima linea nell’operazione c’è il Governo della piccola repubblica più veloce delle altre a tirarsi fuori ormai 25 anni fa dalle ceneri della Jugoslavia. La Slovenia ha già contatti bene avviati con Aso, la società che organizza la Grande Boucle.
Il piano è chiaro: mettere sul piatto 15 milioni di euro per aggiudicarsi la grande partenza, nell’estate in cui l’idolo di casa (se non se ne aggiungeranno altri strada facendo) Tadej Pogacar avrà 30 anni e magari chissà quanti altri Tour in bacheca rispetto agli attuali tre.
Altra bella notizia per il Friuli Venezia Giulia: nella mappa delle tre tappe ci sarà sicuramente la scalata al passo simbolo della Slovenia, il Vrsic, o Maistrocca se preferite, con quelle curve in pavè che ne fanno una vera e propria icona per gli appassionati, e un abbondante passaggio sulle colline della Brda, il Collio, già assaggiate nel 2021 e lo scorso 24 maggio dal Giro d’Italia.
E qui entra in scena il Fvg. La tela la stanno tessendo il portavoce del presidente della Regione Fedriga, Edoardo Petiziol, e il project manager delle tappe friulane del Giro, Paolo Urbani: l’obiettivo è avere una delle tre tappe o comunque entrare nel progetto con abbondanti sconfinamenti che diano visibilità alla regione e omaggino Ottavio Bottecchia, due volte vincitore del Tour. Intanto però la Slovenia si porta avanti: organizzerà gli Europei 2026. Costo 4 milioni di euro. Anche il Fvg ci aveva pensato, ma ha mollato l’osso. Per ora.
dal Messaggero Veneto