
La Serbia gli ha regalato le ultime soddisfazioni di una esaltante stagione e adesso Lorenzo Cataldo è in attesa di una chiamata da parte di qualche club professionistico.
"Ci spero fin da quando ero ragazzino, è il sogno di ogni ciclista passare professionista - spiega il toscano della Gragnano Sport Club -. Il 2025 è stato il mio anno migliore e il Giro di Serbia (con i professionisti ndr) è stata la mia prima vittoria in una corsa a tappe. Non mi illudo, il ciclismo di oggi va veloce e i giovani ancora di più. Io sono un classe 1999, sono un dilettante di lunga esperienza ma ho ancora molto da offrire a questo sport. Finora nessuno mi ha contattato. Vedremo".
Sette vittorie di cui cinque in cinquanta giorni e tutte di classe 2.2 cioè in gare dedicate anche ai professionisti. Due tappe al Giro di Bulgaria, una tappa in Cina al Tour Poyang Lake, due tappe e la classifica generale al recente Giro di Serbia, Cataldo ha dimostrato di poter ambire a qualcosa di più grande. Merita una chance il corridore di Prato, velocista a hoc capace di mettere in fila fior di rivali negli arrivi affolati. I fatti parlano di una straordinaria costanza ad alti livelli del toscano che in quanto a impegno e determinazione divora le strade e spinge veramente tanto.
"Gli sprint finali sono il mio marchio di fabbrica. Mi definisco un velocista puro capace di rilanciare anche quando il gruppo accelera. Vorrei tanto riusciere a dimostrare il mio valore nella massima categoria, magari in un team Professional. Speriamo che qualcuno si accorga di me e della mia vittoria al Giro di Serbia".
In bici grazie al nonno Marco ex dilettante, Lorenzo Cataldo è preparato da Mirko Musetti. Ha iniziato a 7 anni con la Borgonuovo Milior poi indossando le maglie del Velo Club Seano One, della Unicacash Due C, Cipriani&Gestri, Malmantile, Hato Green, Casillo Petroli, Petroli Firenze Hopplà e Vini Monzon Savini Die OMZ. Speciale è il suo rapporto con la Gragnano Sporting Club dell'appassionato Carlo Palandri e diretta da Alberto Conti.
"E' come stare in famiglia. Ci sto veramente bene, Palandri è un signore come del resto tutti gli altri dirigenti. A Gragnano sono arrivato nel 2022 e sono rimasto anche nel 2023 e dopo l'esperienza con la Vini Monzon (2024) quest'anno sono tornato con la società di Palandri che ringrazio di tutto cuore".
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