
Kasper Asgreen è un corridore straordinario, uno di quelli che ha lottato contro tutto e tutti per diventare un ciclista, perché la sua famiglia voleva che diventasse un cavaliere. Ma dopo anni di tira e molla, Asgreen è sceso dal cavallo ed è salito su una bici, con il desiderio di diventare uno dei corridori più forti della Danimarca. Non tutto è andato bene, ma dopo successi importanti come il Giro delle Fiandre, qualcosa non ha funzionato e dopo tanti anni alla corte di Lefevere, quest’anno è passato con la EF Education EasyPost. Il danese finalmente si è sbloccato e sul traguardo di Nova Gorica, è tornato a vincere dopo quasi 2 anni di digiuno.
«Nel finale sinceramente non ho pensato molto. Ero esausto, molto stanco. Cercavo di disegnare le curve in discesa perché la strada era scivolosa. Cercavo di capire quanto vantaggio avessi ancora su chi mi inseguiva – ha spiegato Asgreen durante la conferenza - È stato un periodo molto difficile, il cambio di squadra è stato comunque importante. Ho trascorso 7 anni con la mia vecchia squadra. Sono diventato professionista, ho vinto gare importanti con loro. Quando sono entrato nella EF Education EasyPost sentivo un po' di pressione, non mi sentivo bene, quindi cercavo di riconquistare la fiducia della squadra, ma sapevo anche che fisicamente non ero in gran forma».
La primavera con la nuova squadra non è andata bene e il danese è stato costretto a saltare appuntamenti importanti. Sapeva che il Giro d’Italia sarebbe stato la sua grande occasione e ora che ha vinto può finalmente tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con maggiore ottimismo.
«Non vincevo da più di un anno quando sono entrato in questo team e quest'anno ho dovuto saltare le Classiche, ma è stato bello tornare ad alti livelli abbastanza in fretta. Probabilmente se avessimo insistito per fare le Classiche, dove avrei dovuto guidare la squadra, non sarei riuscito a farcela, mentre oggi eccomi qui con la mia vittoria».
Kasper Asgreen è felice della nuova squadra, dove si sente ben accolto e sente che tutti nutrono molta fiducia nelle sue qualità.
«La fiducia nella squadra è stata altissima fin dal primo giorno. L'obiettivo principale al Giro è la classifica generale con Carapaz e vederlo arrivare tra i primi 10 in una volata di gruppo come ha fatto in Albania ci ha fatto capire che stava molto bene e questo ha dato fiducia a tutti. Una volta superata la seconda cronometro, tutta la squadra si è illuminata. Ci siamo detti: ora inizia il Giro. Penso che abbiamo l'opportunità di fare bene e ringrazio la squadra per avermi dato la possibilità di giocarmi la vittoria oggi».
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