
Elisa Longo Borghini ce l’ha fatta, ha vinto il Giro d’Italia Women per la seconda volta. C'è tanta emozione per l’atleta ossolana che ieri, in un’azione quasi nata per caso è riuscita a ribaltare una corsa che sembrava andare tutto in favore della Reusser. Oggi nelle tornate micidiali nel circuito di Imola, la campionessa italiana ha tenuto l’atleta svizzera sotto controllo non permettendole nemmeno di attaccare. Una corsa che Elisa ha costruito pezzo dopo pezzo grazie ad una squadra incredibile che l’ha supportata ogni giorno mettendo da parte ogni minima velleità personali. Tutte unite per la propria capitana che ha coronato in maniera perfetta il tanto lavoro.
«E’ stato un viaggio incredibile, sono stati giorni speciali in cui abbiamo dato veramente tutto, è una corsa che ripaga tutti i grandi sacrifici. Purtroppo la mia primavera non è andata come avrei voluto, c’erano tante corse che avevo cerchiato con il pennarello rosso, ma in qualche modo gli obiettivi importanti li ho mancati. Questo giro invece è stato costruito poco alla volta, io magari non parlo tanto , ma nelle mie compagne ho visto la determinazione, la volontà di soffrire e questo mi ha spinto a dare di più. Non so da dove riuscissero a tirare fuori le forza, ma ogni giorno erano sempre più motivate e decise a portare a casa la maglia rosa.» ha detto Elisa Longo Borghini dopo il traguardo. La dedica per la vittoria è tutta per la sua squadra, per il marito Jacopo, per la famiglia, ma soprattutto papa Ferdinando che per l’occasione ha lasciato le sue amate mucche per correre fino ad imola. «Mio papà già anni fa mi diceva che avrei vinto il Giro, io all’epoca non sapevo nemmeno cosa volesse dire e oggi mi ritrovo addirittura a vincerne due, è pazzesco. »
La cosa che ci ha colpito maggiormente della campionessa italiana è stato il modo in cui ha vinto il Giro, non da atleta solitaria, grazie ad un ingranaggio perfetto messo a punto dalla sua squadra. Le ragazze della Uae Team Adq hanno reso nessun giorno banale, avevano promesso che avrebbero fatto divertire, ma questa volta sono andate oltre confezionando un vero e proprio capolavoro. Il ricordo più speciale di Elisa è quello della tappa di Monselice in cui con un ventaglio sono riuscite a spezzare letteralmente il gruppo, ma la perla è senza dubbio quella di ieri poco prima sulla discesa prima di Monte Nerone. «Avevamo in mente di fare la discesa in testa per non rischiare, ma Silvia Persico quando non rischia va comunque forte. Le ho chiesto se voleva qualche cambio, ma lei non ha voluto, è tata spettacolare, ha dato tutto, credo che sia proprio questo il vero spirito di squadra. » E’ già da tempo che avevamo notato un radicale cambiamento in seno alla Uae Adq, una formazione ben strutturata, ma che con l’arrivo di Elisa è diventata praticamente imbattibile. Le sue stesse compagne ci avevano confermato come la campionessa italiana fosse stata in grado di dare una spinta a tutte quante, a dare tutto per raggiungere i propri obiettivi e questa è l'ulteriore conferma della grande forza della squadra.
Nel cammino verso il Giro di Elisa è stato sicuramente fondamentale il ritiro al Rifugio Flora Alpina a Passo San Pellegrino, giorni di duro lavoro in cui è stato costruito un gruppo dai legami forti e con tanta fiducia. «Stare con la squadra è stato fondamentale, ma credo che il fattore più importante sia stato la leggerezza, è proprio questa la caratteristica che mi colpisce di più nelle mie compagne. Insieme diciamo un sacco di stupidate, ma quando le cose contano ci siamo sempre e lottiamo – prosegue Elisa – adoro la Genuinità di Eleonora Camilla Gasparrini, la tranquillità di Alena Amialiusik, le stupidate di Silvia Persico che fa ridere sempre tutti, le battute di Brodie Chapman, il carattere introverso di Greta e la saggezza di Erica Magnaldi . Tutte loro mi hanno dato delle belle cose, quando siamo insieme mi sento più giovane, come se fossimo un gruppo di ragazzine. »
Il prossimo appuntamento di Elisa Longo Borghini sarà il tour de france dove andrà non per la classifica generale, ma per le tappe. «Al tour ci vado solo per le tappe, ve lo dico già da ora, quindi "non rompete le scatole" per la generale» ci ha tenuto a dire scherzando. Sull’onda degli obiettivi futuri abbiamo provato a fare un ulteriore balzo in avanti arrivando addirittura in Ruanda dove c’è un mondiale molto duro (la stessa Anna Van Der Breggen che l’ha provato ce l’ha confermato), ma anche un grande problema: se per il Giro Longo Borghini ha contato su una squadra a dir poco straordinaria, per la rassegna iridata dovrà accontentarsi di solo 3 compagne. Avere 4 sole atlete al via, soprattutto in ambito femminile dove solitamente facciamo molto bene, rischia di pesare fortemente sulla spedizione azzurra che, come alcune altre nazioni, ha dovuto fare i conti con i costi della trasferta. Ne abbiamo approfittato per chiederlo direttamente alla vincitrice del Giro. «I costi della trasferta sono molto alti ed è per questo motivo che sono state fatte delle scelte. Chiaramente mi dispiace che non si possa portare una nazionale al completo perché sarebbe molto bello partire almeno allo stesso livello delle altre squadre. Sono certa che la federazione abbia fatto tutti gli sforzi possibili e se non è stata capace di portare una squadra al completo un motivo ci sia , il dispiacere c’è, ma io purtroppo sono un corridore e non posso fare molto. Capisco anche la situazione economica e la difficoltà di portare una squadra completa in un paese come il Ruanda» ha commentato Elisa.
Intanto ad Imola proseguono i festeggiamenti con tutta la famiglia, i tanti tifosi che la avvolgono in un grande abbraccio. Ma c’è qualcosa che non dobbiamo dimenticare, nella conferenza stampa pre Giro Elisa, in caso di vittoria, aveva promesso alle compagne di squadra un concerto dei Pinguini Tattici nucleari e siamo sicuri che si stia già mettendo alla ricerca dei biglietti.