BUON COMPLEANNO MAGLIA ROSA, 90 ANNI OGGI

GIRO D'ITALIA | 10/05/2021 | 12:01
di Diego Barbera

Si celebra oggi un importantissimo compleanno al Giro d'Italia: è quello della maglia rosa che compie 90 anni, visto che proprio il 10 maggio del 1931 segnò la propria comparsa. L'atleta che ebbe l'onore di vestire per la prima volta nella storia il simbolo del primato fu un grande campione come Learco Guerra: la Locomotiva Umana riuscì infatti nell'impresa di sconfiggere l'imbattibile Alfredo Binda nella volata che aprì il Giro d'Italia 1931 a Mantova.


Si partì da Milano quel giorno e l'aspettativa era altissima, soprattutto nei confronti di Binda che ritornava al Giro d'Italia dopo l'assenza dell'anno prima, pagato con la somma destinata al vincitore pur non correre dopo aver dominato tre edizioni consecutive. Il 9 maggio del 1931, il direttore della Gazzetta dello Sport Armando Cougnet presentò ufficialmente la maglia rosa come nuovo simbolo che avrebbe contraddistinto il leader della classifica generale, sulla falsariga di quanto avveniva già da più di un decennio in Francia con il Tour. Il colore era appunto rosa, riprendendo la sfumatura del quotidiano sportivo.


La novità veniva presentata così sulla Gazzetta, alla vigilia della 19esima edizione della corsa: "Si istituisce, a somiglianza di ciò che avviene nel Giro di Francia, la maglia rosa, che tappa per tappa del Giro d’Italia sarà indossata dal corridore primo in classifica". Qualcosa che sarebbe stato poco apprezzato dal regime fascista, che considerava poco virile il colore di un atleta forte, resistente e coraggioso, che invece poteva diventare un ottimo strumento di propaganda. Ma da quel 1931 a oggi, la maglia rosa è rimasta a scrivere pagine indelebili di storia di ciclismo e di sport.

Per la cronaca, Guerra perse la maglia rosa in occasione della terza tappa da Ravenna a Macerata proprio a favore di Binda, ma entrambi i campioni furono costretti al ritiro in quel Giro d'Italia 1931 ricco di polemiche e colpi di scena. A spuntarla fu l'outsider Francesco Camusso, che proprio nel suo Piemonte conquistò la tappa Cuneo-Torino e portò il simbolo del primato sul podio finale due giorni dopo a Milano, il 31 maggio.

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