L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 20

STORIA | 01/04/2020 | 07:55
di Marco Pastonesi

 


Un mosaico di frasi tra confidenze, confessioni, ricordi. Si comincia da Peppino Prisco, avvocato, vicepresidente dell’Inter e alpino nella Divisione Julia, e si finisce con Felice Gimondi passando per Fiorenzo Magni, Imerio Massignan, Franco Balmamion e Arnaldo Pambianco.


“Ad Arcisate tenevano tutti ad Alfredo Binda e alla Juventus, così io, per ripicca, tenevo a Learco Guerra e all’Inter” (Peppino Prisco).

“Una volta si recitava: ‘Arriva Guerra con Binda al cu’” (Felice Gimondi).

“Binda, commissario tecnico, si sedeva a capotavola e poi cominciava a parlare, spiegare, comandare. Noi dovevamo ubbidire” (Fiorenzo Magni).

“Cos’ha detto quello là?’, domandavano Bartali riferendosi a Coppi e Coppi riferendosi a Bartali” (Fiorenzo Magni).

“Coppi e Bartali si salutavano appena” (Fiorenzo Magni).

“Un giorno Bartali mi disse che, alla Milano-Sanremo del 1947 in cui era andato a riprendere Ezio Cecchi in fuga dalla partenza, non aveva avuto neanche il coraggio di guardarlo in faccia. E lo staccò subito” (Felice Gimondi).

“I corridori sono come gli alpini: basta un fischio e ci si ritrova tutti” (Fiorenzo Magni).

“Al mio primo Giro d’Italia partii da Milano con la valigia di cartone. Era il 1959. Non sapevano neanche come mi chiamassi. Feci quinto” (Imerio Massignan).

“Imerio? All’anagrafe risulto come Irmerio” (Imerio Massignan).

“Le donne fanno male? La gente dovrebbe stare zitta. Quando ero allievo, avevo tre morose. Ma per non dare nell’occhio, andavo a trovarle con una bici da donna” (Imerio Massignan).

“Mia madre allattò tutti i figli fino a nove-dieci anni, il più piccolo fino a 14” (Imerio Massignan).

“Alla fine del 1963 venni licenziato dalla Legnano per scarso rendimento. Mi ero sposato, avevo avuto problemi ai reni, eppure ero arrivato ancora settimo al Giro d’Italia” (Imerio Massignan).

“Giovanni Borghi, il commendatore, mi chiamava ‘Piscinin’, piccoletto. Mi ingaggiò nel 1960, ma siccome l’Ignis era già al completo, mi telefonò e mi propose di di diventare il capitano della Fides, una sottomarca. ‘Cuntent?’, mi domandò” (Arnaldo Pambianco).

“Quel Giro del 1961. I favoriti erano Anquetil, Bahamontes, Gaul e Van Looy, ma in cuore mio ci speravo. L’anno prima ero arrivato settimo al Giro e settimo, da gregario di Gastone Nencini, anche al Tour. Borghi scommise su di me con i suoi amici giornalisti” (Arnaldo Pambianco).

“Il 1961 fu l’unico anno in cui ebbi la squadra a mia disposizione. E quelli si dimostrarono veri gregari: mi aspettavano, mi incoraggiavano, mi rincuoravano, mi difendevano, e in salita tiravano finché ne avevano” (Arnaldo Pambianco).

“In salita ci dovevo pensare io, da solo. Regolare, senza rispondere agli attacchi, senza tirarmi il collo” (Arnaldo Pambianco).

“Conquistai la maglia nella tappa di Firenze per 24 secondi su Anquetil. Sul palco Borghi festeggiava con Antonio Maspes. Se non me la portano via domani – gli dissi – tengo la maglia rosa fino a Milano. L’indomani c’era la Firenze-Modena, con Piastre, Abetone e Barigazzo. Van Looy attaccò, io lo inseguii. Gaul me l’avevo detto che Van Looy era d’accordo con Anquetil per staccarmi. Proposi a Van Looy: tu la tappa, io la maglia rosa. Fummo ripresi a pochi chilometri dal traguardo. Poi comunque andò così: lui vinse la tappa e io mantenni la maglia rosa” (Arnaldo Pambianco).

“Feci il primo Giro d’Italia nel 1961, avevo 21 anni ed ero ancora un dipendente della Fiat. Giuseppe Graglia, il direttore sportivo, non voleva che passassi professionista, così presi l’aspettativa. Arrivai ventesimo nella classifica generale” (Franco Balmamion).

“Non è vero che non attaccassi mai. Nel Giro del 1961 attaccai sulla Maddalena, arrivai in cima da solo, ma in discesa venni raggiunto perché pioveva” (Franco Balmamion).

“Attaccai ancora sulla Maddalena al Giro del 1964, la prima volta dal 1949 che si ripeteva la tappa Cuneo-Pinerolo. Ma sbagliai tutto. Era troppo presto. E sul Sestriere scoppiai” (Franco Balmamion).

“Quando un corridore chiede ‘chi ha vinto?’, vuole dire che è suonato oppure che è buio” (Felice Gimondi).

GIA' PUBBLICATI

Puntata 1

Puntata 2

Puntata 3

Puntata 4

Puntata 5

Puntata 6

Puntata 7

Puntata 8

Puntata 9

Puntata 10

Puntata 11

Puntata 12

Puntata 13

Puntata 14

Puntata 15

Puntata 16

Puntata 17

Puntata 18

Puntata 19

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Incidente in allenamento per Marco Palomba: l'atleta vicentino di Lonigo (Vi), in forza alla Sc Padovani Polo Cherry Bank, ieri mentre si trovava in bicicletta tra Roncà e Montebello, in un tratto in falsopiano, ha sfiorato un incidente frontale con una autovettura...


Un’altra corsa antica la Coppa Ciuffenna nella località valdarnese in provincia di Arezzo. La 97^ con la denominazione Coppa Antica e la 84^ da quando la corsa ha avuto il suo svolgimento in maniera regolare e costante. L’edizione 2025 allestita...


Remco Evenepoel va a caccia di maglie e si prepara ad affrontare un filotto di appuntamenti: dopo il doppio impegno mondiale di Kigali, infatti, il venticinquenne talento belga guiderà la sua nazionale anche ai campionati europei che si svolgeranno in...


Si è spento questa notte Tullio Rossi, ex professionista romano, classe 1948. È il sito della Cicli Rossi che ci racconta la sua storia. Atleta filiforme, con buone doti sia sul passo che in volata, quanto debole in salita. Un...


L'ex professionista Giampaolo Sigurotti ci ha lasciato: si è spento oggi all'età di 70 anni. Nato a Pellaloco di Roverbella il 6 giugno del 1955, ha corso da dilettante con le maglie del Gs Calzificio Franco Bombana, del Gs Mariani...


Miche ha appena annunciato il lancio della nuova gamma Kleos 2026, ruote in fibra di carbonio che vanno a posizionarsi decisamente nell’alta gamma. Ma c’è di più, le nuove ruote, disponibili nei profili da 42 mm, 50 mm, 67 mm...


Di traguardi Paolo Guerciotti ne ha tagliati tanti: come ciclista e ciclocrossista, come imprenditore (la sua azienda ha festeggiato i 60 anni di attività) e come manager di formazioni prestigiose in campo ciclocrossistico. Quello che taglia oggi è un traguardo...


Nel plotone c’è chi preferisce non parlare dei manifestanti alla Vuelta di Spagna e chi invece, come l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, ha voluto esprimere il proprio dissenso, sottolineando come a perdere sia stato l’intero movimento ciclistico, incapace di...


Jonas Vingegaard è il 63° ciclista a vincere la Vuelta di Spagna ed è il primo danese a scrivere il proprio nome nell'albo d’oro della corsa iberica, giunta all’80ª edizione. Le nazioni con almeno un successo diventano così 15. In...


Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa della sua brillante...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024