L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 15

STORIA | 27/03/2020 | 07:53
di Marco Pastonesi

 


Non ricordo più se nel 2007, per la partenza del Giro d’Italia da Caprera, o più probabilmente nel 2015, quando Fabio Aru conquistò il secondo posto al Giro d’Italia, intervistai Giovanni Garau da Santa Giusta, classe 1935, pioniere del ciclismo sardo. Nel taccuino erano rimaste queste chicche (ed è la quindicesima puntata)


LA FAMIGLIA “Babbo capraio, ma anche contadino, grano, e allevatore, maiali. Ai maiali davamo da mangiare anche i nostri fichi d’India. Mamma tutto il resto, compresa l’attività al telaio. Io ero il secondo di quattro figli, due maschi e due femmine. Mio fratello, più piccolo di me, sarebbe diventato sindaco, era comunista e amico di Enrico Berlinguer. Feci la quinta elementare, poi non avevo più il tempo per andare a scuola”.

L’ESORDIO “Nel 1953, a 18 anni, nell’Aurora. La Coppa Aurora era la gara più dura e prestigiosa. La vinsi. E guadagnai 20 mila lire. La domenica successiva altra corsa, altra vittoria e altre 20 mila lire con un vaglia telegrafico”.

L’ERRORE “Nel 1957 non accettai la proposta di correre per la Ceat di Torino: in Sardegna avevo ricevuto un ingaggio di 200 mila lire e per non restituirli commisi il più grande errore della mia vita”.

LA SCELTA “Nel 1959 venni convocato da Guido Costa, c.t. della nazionale italiana su pista, per le Olimpiadi di Roma: partecipai ad alcune riunioni, l’ultima a Genova, poi capii che avevano già scelto altri corridori, ripresi la nave e me ne tornai in Sardegna”.

LA STRADA “Sempre nel 1959 corsi da solo le finali del San Pellegrino, e se non avessi sbagliato strada, avrei vinto io, non l’umbro Carlo Brugnami e neanche il trentino Mario Bampi”.

IL CONTRATTO “Gino Bartali, direttore sportivo della San Pellegrino, mi incitava e mi offriva un contratto da 50 mila lire al mese. Franco Pretti, segretario particolare di Benito Mussolini (e suo suocero aveva un pastificio), mi propose 30 mila lire al mese, ma le spese pagate. E accettai. Così corsi per l’Audax di Cagliari, il cui direttore sportivo era Pretti, in squadra anche Ignazio Aru, Natale Pau, Francesco Musa, il toscano Emilio Ciolli e il romano Rolando Pazzini. E con l’Audax partecipai al Giro di Sardegna del 1960, organizzato proprio da Pretti”.

I PREMI “Ricordo, soprattutto, un Lambrettino 48 e un crono d’oro”.

COPPI “Gli davo del lei, lo chiamavo ‘signor Fausto’”.

ALLENAMENTI “In continente abitavo a Pescia, a casa di Quirico Bernacchi, mi allenavo con Rino Benedetti, qualche volta con Gastone Nencini”.

NENCINI “Beveva, fumava... Come lui non ci sarebbe stato nessuno, se solo avesse fatto la vita del corridore. In corsa pretendeva acqua fresca, rifiutava quella calda, non beveva vino, ma se gliene avessi dato una borraccia, l’avrebbe presa”.

LE SANREMO “Due. La prima nel 1961, quella vinta da Raymond Poulidor, correvo per la Vov, ero davanti ma nella volata rimbalzai, fui sedicesimo. La seconda nel 1963, quella vinta da un altro francese, Joseph Groussard, correvo per la Springoil, rientrai sul gruppo e chiusi in gruppo, ma finito”.

IL GIRO “Due. Il primo nel 1961, e lo finii, il primo sardo a finire un Giro d’Italia. Il secondo nel 1963. A Pescara fu organizzata una messa e Vincenzo Torriani mi costrinse a fare il chierichetto. Quando Nencini, il capitano, si ritirò, noi avremmo dovuto avere carta bianca e via libera. Dopo il quarto posto a Salsomaggiore, fui quinto a Cremona dove vinse Marino Vigna. Ma litigai con la squadra: era un giorno in cui non sentivo i pedali, chiesi di darmi una mano, invece preferirono Silvano Ciampi, risultato io quinto e Ciampi ottavo. Poi fui decimo a Treviso. Quel giorno dissi a Benedetti, che era di un’altra squadra, di mettersi alla mia ruota, poi creai la fuga che arrivò al traguardo, ma lui, alla mia ruota, non c’era. Gareggiai bene anche nella crono di Treviso. Ma ero stufo. Feci la valigia e uscii. Fuori dall’albergo incontrai Ercole Baldini e Arnaldo Pambianco. Dove vai?, mi domandarono. A casa, risposi. Mi convinsero a rimanere. Terzultima tappa, più che una tappa era un tappone, da Belluno a Moena, cavalcata dei Monti Pallidi e battaglia sullo sterrato. Forai, cambiai la ruota e aspettai il mio compagno Vittorio Chiarini, che aveva forato appena prima di me. Chiarini non passò mai, perché un boscaiolo gli aveva suggerito una scorciatoia, ma io non lo sapevo, aspettai tanto, troppo. E quando finalmente mi dissero che Chiarini era avanti, io, ormai irrimediabilmente staccato, pensai: ‘Se non l’ho visto passare, vuole dire che sono cotto’. E abbandonai”.

LA BERNOCCHI “Nel 1962, correvo per l’Ignis, tutto il giorno a spingere Baldini, e quando lui scoppiò, andai via con altri 40. Si arrivò in volata: primo Pierino Baffi, secondo Nino Defilippis, terzo io. Giovanni Proietti, direttore sportivo dell’Ignis, mi sgridò: ‘Hai avuto paura di vincere. Se fossi partito prima, avresti vinto tu’”.

LA VUELTA “Nel 1964. E fui il primo sardo nella storia a finire una Vuelta”.

LA PISTA “A Sassari organizzarono una gara di inseguimento fra me e Carlo Simonigh, che era stato campione del mondo dilettanti. Vinsi io. A Carbonia organizzarono la rivincita su una pista di cemento di 450 metri. E vinsi ancora io di quattro o cinque metri. Poi Gaiardoni, Beghetto e Bianchetto prendevano in giro Simonigh”.

LA BOMBA “Simpamina. Poi, per smaltirla, un litro di latte e un bagno caldo”.

IL RITIRO “Smisi di correre perché fui investito da una macchina, ma non ho mai smesso di andare in bicicletta. Anche in campagna. Con taniche di 30 litri davanti e 20 dietro”.

GIA' PUBBLICATI

Puntata 1

Puntata 2

Puntata 3

Puntata 4

Puntata 5

Puntata 6

Puntata 7

Puntata 8

Puntata 9

Puntata 10

Puntata 11

Puntata 12

Puntata 13

Puntata 14

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L'ex professionista Giampaolo Sigurotti ci ha lasciato: si è spento oggi all'età di 70 anni. Nato a Pellaloco di Roverbella il 6 giugno del 1955, ha corso da dilettante con le maglie del Gs Calzificio Franco Bombana, del Gs Mariani...


Di traguardi Paolo Guerciotti ne ha tagliati tanti: come ciclista e ciclocrossista, come imprenditore (la sua azienda ha festeggiato i 60 anni di attività) e come manager di formazioni prestigiose in campo ciclocrossistico. Quello che taglia oggi è un traguardo...


Nel plotone c’è chi preferisce non parlare dei manifestanti alla Vuelta di Spagna e chi invece, come l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, ha voluto esprimere il proprio dissenso, sottolineando come a perdere sia stato l’intero movimento ciclistico, incapace di...


Jonas Vingegaard è il 63° ciclista a vincere la Vuelta di Spagna ed è il primo danese a scrivere il proprio nome nell'albo d’oro della corsa iberica, giunta all’80ª edizione. Le nazioni con almeno un successo diventano così 15. In...


Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa della sua brillante...


Il 2025 non è stato l’anno del miglior Filippo Zana. Le ultime gare, però, ci stanno restituendo il vicentino in buone condizioni, in Top 10 al Giro di Polonia e pimpante in Canada, prima mettendosi a disposizione di Michael Matthews...


Il podio era improvvisato, il pubblico era formato dai membri di molte squadre accorsi con i loro corridori, le maglie però erano quelle vere e anche lo spumante per brindare era di grande qualità. Per celebrare i successi ottenuti alla...


Cosa resterà, al netto del podio finale Vingegaard - Almeida - Pidcock, della Vuelta España 2025? Cosa resterà, al netto del silenzio assordante dei media televisivi e non sull’evento ciclistico a tappe terzo nel mondo ma nullo nello spazio, e...


In occasione della prima edizione dell'Avventura ciclistica brevettata TERREDIMEZZO, la Randonnée Extreme che si terrà Sabato 27 Settembre con la finalità di sostenere i "Bambini Farfalla grazie all'associazione DEBRA, SLoPline, Metallurgica Cusiana, Cosmel Srl e Insubria Sport hanno deciso di...


Almeno fino alla fine della stagione 2028 continueremo a vedere Eleonora Gasparrini con la maglia della UAE Team ADQ, formazione in cui è approdata nel 2023 e con cui ha festeggiato sei delle sette affermazioni ottenute finora nella carriera nella...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024