L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 16

STORIA | 28/03/2020 | 07:55
di Marco Pastonesi

 


Era il 2003, o forse il 2004, quando andai a Bologna a trovare Mario Minieri e lui mi accompagnò a Ozzano, da Italo Mazzacurati, suo vecchio compagno di squadra nella Salvarani. Mazzacurati era in grave difficoltà: non vedeva più e non camminava più, ma la sua mente era lucida e il suo spirito inattaccabile. Quando ci salutammo, piangeva di gioia. Di Minieri e Mazzacurati scrissi storie e avventure nel libro “Una vita da gregario” (EditVallardi) con Giuseppe Castelnovi, ma qualcosa era rimasto in un quadernetto.


BICI “Avevo 15 anni quando il meccanico Ronchi di Ozzano mi fece la prima bici da corsa. Subito dopo partecipai alla prima corsa nel paese, con un tesserino falso perché ero troppo giovane. Arrivammo sparpagliati, io sesto. E continuai con la maglia arancione e blu e le scritte in bianco dell’Argelatese”.

CORSE “Mi arrangiavo dappertutto, ma si vinceva poco. C’era un centinaio di corridori buoni. Una volta vidi mio fratello Floriano prendere delle sonate perché non faceva la vita. Mi chiamavano ‘il Moro di Ozzano’, perché ero nero come il carbone, il sole mi tingeva subito. La bici mi piaceva, il ciclismo di più: un branco di amici, tutti di alto livello”.

INCIDENTI “Dilettante, Giro del Frignano, una classica, cinque minuti di vantaggio sul secondo, Aldo Moser, a 10 chilometri dall’arrivo finii contro una moto. Diciotto punti in testa e tre sul braccio, con tutti quei punti avrei vinto lo scudetto, mi salvai solo perché indossavo un caschetto di protezione. Mi risvegliai dopo un mese di coma. Stavo su un tavolaccio di legno, nelle tasche della maglia c’erano ancora delle pesche. Rimasi fermo un anno. E pensare che sarei dovuto passare professionista”.

SOLDI “Nel 1957 passai finalmente professionista. Nella Chlorodont. Fiorenzo Magni general manager e Rolly Marchi amministratore. Nessuno stipendio, ma solo le spese pagate. Ed era già tanto. Nel 1958 andai alla Ghigi: 60 mila lire al mese per 10 mesi”.

CARRIERA “Otto Giri d’Italia, tre Tour de France e due Giri di Svizzera. E non mi sono mai ritirato. In Svizzera i migliori risultati: quarto, e primo degli italiani, nel 1961, quando correvo per la Carpano, e gregario di Giuseppe Fezzardi, nella Cynar, quando vinse nel 1963. Ma gregario lo fui sempre: da Adorni a Gimondi, da Baldini a Benedetti, da Ronchini a Defilippis, da Vannitsen a... Quando Pippo Franco creò Mario il gregario, si ispirò anche a me”.

BAR “Gli assalti. Una volta uscii pieno di bottiglie, ma la bici non c’era più. L’avevo messa già in posizione per ripartire, come un cavallo per un cowboy. Quando i baristi mi domandavano chi pagasse, gli dicevo di prendere il numero del dorsale. Lo leggevano sulla ‘Gazzetta dello Sport’ e poi mandavano il conto. Per mia fortuna lo stipendio bastava. Io ero onesto, poco, i camerieri onestissimi, non mi chiesero mai di pagare una bottiglia in più”.

RETE “Era la mia specialità: quando un pesce grosso finiva in fondo al gruppo, noi non lo abbandonavamo più, finché lui si rassegnava. Qualche volta dovevo dare la sveglia: ‘Ragazzi, allunghiamo il passo, altrimenti finiamo fuori tempo massimo’. Il gruppetto era un’associazione umanitaria. Si andava piano, ci si fermava a ogni foratura, ci si aiutava a cambiare la gomma, si riprendeva tutti insieme”.

COTTE “Giro di Romandia 1957, tappa di Martigny a cronometro, all’inizio ne raggiunsi tre, poi scoppiai. Al traguardo mi stesi, bevvi mezzo bidone di Ovomaltina, non andavo più neanche in discesa”.

SALITE “Tante, troppe. Izoard, Tourmalet, La Forclaz, Tre Cime di Lavaredo... Sul Gavia un alpino, per spingere un corridore, perse l’equilibrio e volò giù in un burrone. E sul Rolle: bufera di neve, nove gradi sotto zero, cercavano i corridori con l’elicottero, uno spagnolo si era riparato nel tombino di un cimitero”.

CAMPIONI “Baldini: avrei potuto partecipare al Mondiale che vinse nel 1958, ma presi l’influenza. Coppi: mi scrisse che non poteva prendermi in squadra, la Tricofilina, rimasi alla Ghigi, era il 1959. Gimondi: Tour de France 1965, a Liegi, prima della tappa che finiva a Roubaix, una giornata caldissima, entrai in chiesa, accesi tutte le candele sotto a un Gesù Cristo fatto a mano da un pittore, gli promisi che avrei pagato con il sudore della fatica a patto che nessuno di noi cadesse in corsa”.

FINE “Avevo 35 anni, volevano che corressi ancora, dissi no grazie, sennò divento vecchio ancora da giovane”.

GIA' PUBBLICATI

Puntata 1

Puntata 2

Puntata 3

Puntata 4

Puntata 5

Puntata 6

Puntata 7

Puntata 8

Puntata 9

Puntata 10

Puntata 11

Puntata 12

Puntata 13

Puntata 14

Puntata 15

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al Grattacielo della Regione Piemonte che ha accolto la prima sala stampa della Vuelta numero 80 che compie 90 anni non si sussurra d’altro. Se ne parla, ma a bassa voce. Molto bassa, ma è impossibile non intercettare parole di...


Il Tour du Limousin-Périgord - Nouvelle Aquitaine è stato davvero un affare tra squadre francesi: dopo i successi di tappa nelle precedenti tre giornate da parte di Gachignard (Total Energies) Moniquet (Cofidis) e Lapeira (Decathlon Ag2R), l'ultima frazione Saint Hilaire...


La GreenFondo Paolo Bettini – La Geotermia è orgogliosa di annunciare una nuova partnership con Ansaldo Energia, una delle principali realtà globali nella progettazione e realizzazione di impianti per la generazione di energia elettrica. La storia di questa azienda è...


Mathieu van der Poel ha centrato il successo alla conclusione dei 181 impegnativi chilometri della Aalter / Geraardsbergen, terza tappa del Renewi Tour caratterizzata dal circuito con l’iconico Muur. Nello sprint in ascesa, l'ex campione del mondo in maglia Alpecin...


Sheehan alza le braccia troppo presto e Narvaez lo beffa. Finale rocambolesco nella seconda tappa del Lidl Deutschland Tour la Herford-Arnsberg. A contedersi il successo Narvaez, Waerenskjold e Sheehan con quest'ultimo, americano della Israel Premier Tech, che alza le braccia...


Purtroppo, Damiano Caruso non sarà al via della prima tappa della Vuelta a España domani a Torino. Il 37enne corridore italiano ha riportato una frattura alla mano destra dopo essere scivolato accidentalmente a terra ieri sera dopo la presentazione delle...


Si tinge dei colori dell'iride la bacheca annuale del Pool Cantù-GB Junior. Che festeggia con immensa soddisfazione il titolo mondiale conquistato da Francesco Matteoli nell'Inseguimento a squadre su pista ai campionati del mondo juniores in svolgimento nel velodromo olandese di...


(Nella foto: in rappresentanza del Presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, l’Assessore alla Cultura Marina Chiarelli, Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, e Roberto Pella). TORINO. La partenza de La Vuelta dall’Italia è un evento di straordinaria rilevanza per il nostro Paese, che unisce...


Continua la campagna acquisti della Cofidis che ingaggia il 29enne belga Jenthe Biermans con un contratto biennale. Il velocista potrà mettere le sue qualità al servizio del collettivo nelle volate per supportare Milan Fretin e potrà anche cercare il risultato...


Scoppia il caso Derek Gee. La Israel Premier Tech ha emesso un comunicato molto chiaro al riguardo: «Venerdì 9 agosto, Israel Premier Tech ha ricevuto inaspettatamente una disdetta dagli avvocati che rappresentano Derek Gee. Gee, che ha un contratto con...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024