GIRO D'ITALIA | 18/05/2018 | 13:52
"Se dovessi fare un nome, direi Marco Marcato". Mario Scirea strizza l'occhio e sorride, alla partenza di Ferrara. "Un po' è abituato a prendere aria in gruppo e oggi che si passa dalle strade di casa magari...".
Il direttore sportivo della Uae Emirates sa che il traguardo di Nervesa della Battaglia è pane per i velocisti, ma guai a dare per scontato che una fuga non possa andare in porto. Nella città estense fa il Savonarola, "flagellatore dei vizi e dei tiranni". Perché "sì, la salita di Montello è meno dura dei Tre Monti ed è più lontana dal traguardo", e il gruppo ha dimostrato di sapere e volere annullare ogni tentativo di fuga, sin qui.
"Ma Marcato passa dalle strade di casa", lui che è di San Donà di Piave, "e chissà", butta lì Scirea. Che i tempi della ex Lampre Merida non li ha scordati, anche se un parallelo con le due o tre vittorie già ottenute a questo punto del Giro, nelle ultime stagioni blufucsia, non può stare in piedi. "C'erano altre ambizioni, allora. Oggi si cerca di fare classifica ed è normale che ci si sacrifichi di più per il leader".
Fabio Aru, dalla sua, dovrebbe avere un crescendo di forma nella terza settimana. Questo, almeno, è la speranza Uae. "C'è ancora tutto in sospeso, si è in lizza su tutto. E la squadra sta correndo bene, proteggendo il suo capitano".
Stefano Arosio
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