Di Luca attacca la Procura del Coni

| 22/01/2008 | 00:00
Danilo Di Luca torna a parlare della sua vicenda e punta il dito contro la Procura del Coni: «La Procura antidoping del Coni e' partita dal nulla. E sul nulla ha costruito un impianto accusatorio che i miei periti hanno smontato completamente. Sono tranquillo - ha detto il campione abruzzese al quotidiano del pomeriggio "24 minuti”, una settimana dopo il deposito delle perizie difensive presso la procura sportiva che gli contesta una flebo di liquidi al termine della 17esima tappa del Giro d'Italia. «Su questa vicenda quello che avevo da dire l'ho detto. Oltre alla relazione dei periti, ci sono quattro testimoni che mi scagionano e, indipendentemente da tutto questo, quella flebo dopo la tappa non avrei avuto il tempo materiale per farla». Di Luca ha finito di scontare lo scorso 16 gennaio i tre mesi di squalifica inflitta dal guidice sportivo di ultima istanza, per la frequentazione del dottor Carlo Santuccione, implicato in vicende di doping. Ma adesso dichiara: «ho voglia di correre e di pensare a nuovi traguardi dopo tutto quello che ho subito l'anno scorso. Voglio rivincere il giro per riprendermi tutto quello che mi è stato tolto in termini di immagine. Alla corsa rosa ci sarà una bella concorrenza, ma da campione in carica parto come favorito». Nel mirino di danilo anche le classiche delle Ardenne, in primis la Liegi-Bastogne-Liegi, e il Mondiale di Varese. La Milano-Sanremo, invece «arriva troppo presto. Ci saro' ma non avro' la gamba giusta, visto che iniziero' a correre il 15 febbraio al Giro della Provincia di Reggio Calabria e come forma sono ancora un po' indietro».
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