IL VENETO PIANGE LUIGINO BORSOI

LUTTO | 24/12/2017 | 07:31
Un altro lutto ha colpito il ciclismo veneto ed in modo particolare quello trevigiano. E’ morto ieri lo storico dirigente del Pedale Opitergino di Oderzo (Treviso) Carlo Luigi Borsoi più conosciuto come "Luigino".
 
Aveva 73 anni ed era l’inesauribile anima del sodalizio trevigiano che dal 1982 organizza la prestigiosa Oderzo-Falcade-Oderzo, giunta alla 35^ edizione. L’appuntamento, che dal 2017 è diventato randonnée, si è svolto il 16 luglio scorso.
 
La morte di Borsoi, secondo quanto si è appreso, sarebbe avvenuta sabato mattina, poco prima delle ore 8, in via Postumia a Fratte di Oderzo in seguito ad un terribile schianto che ha coinvolto due autovetture. Sono ancora poco chiare le dinamiche dell’accaduto ma secondo alcuni testimoni le due utilitarie si sarebbero improvvisamente scontrate frontalmente.
 
Ad avere la peggio è stato Luigino Borsoi, titolare dell'omonima autofficina, che è deceduto nell'impatto. Sul posto, oltre al Suem 118, sono intervenuti sia la Polstrada di Vittorio Veneto che i Vigili del Fuoco di Motta di Livenza che hanno aiutato i presenti ad estrarre le persone dalle lamiere delle auto e a mettere in sicurezza il luogo del sinistro.
 
Ad annunciare la scomparsa di Borsoi gli amici Sandro Vian, segretario della Commissione Cicloturistica Amatoriale, Ivano Corbanese, vice presidente vicario della Federciclismo del Veneto e Giorgio Furlan, coordinatore della Struttura Giovanissimi regionale e braccio destro di Borsoi nel Pedale Opitergino.
 
"Una brutta notizia - ha osservato il presidente della Federciclismo del Veneto, Igino Michieletto - . In seguito a un grave incidente stradale ha perso la vita l'amico Carlo Luigi Borsoi grande appassionato di ciclismo, impegnato nel settore cicloturistico-amatoriale e dirigente del Pedale Opitergino Oderzo. Alla sua famiglia e alla società di appartenenza i sentimenti per le più vive condoglianze e di partecipazione al grande lutto da parte mia e di tutto il ciclismo veneto”.
 
"Mai come in questi casi la retorica rimane fuori da ogni illazione: con la scomparsa di Luigino Borsoi se ne è andato per davvero un pezzo di storia del cicloturismo della nostra provincia e a ben guardare anche questa affermazione non racconta sino in fondo la vita di una delle colonne del Pedale Opitergino". A ricordarlo è stato Giorgio Furlan che con lui ha condiviso l'attività del sodalizio.
 
"La vita di Luigino - ha raccontato il tecnico - è trascorsa tra l’officina, aperta 24 ore anche nelle Feste Comandate e il quotidiano 'Il Gazzettino' fresco di stampa sotto braccio, la famiglia e l’adorata seconda famiglia del Pedale Opitergino dove sin dalla gioventù, con allora presidente Angelo Carpenè, si distinse quale animatore del gruppo dei cicloturisti (di cui ne è sempre stato responsabile) concependo in prima persona con Aldo Costariol (altro pezzo enciclopedico del ciclismo di casa nostra) la Oderzo Falcade che negli anni aggiunse la tappa di ritorno e il brevetto San Pellegrino, idea di cui Luigino è stato il solo titolare".
 
"Non un semplice associato organizzatore - ha proseguito Furlan - fu anche consigliere e vicepresidente, ma soprattutto un cicloturista a tutto tondo: Luigino vanta infatti il record ininterrotto di 100 presenze nei Raduni Nazionali e di oltre 1000 adesioni ai Raduni cicloturistici, numeri che possono confrontarsi con i principali partecipanti del settore, il tutto in virtù della passione per le due ruote e il rispetto dei gentlemen che ogni domenica percorrono chilometri assorti nella bellezza delle nostre colline”.
 
“Messa in soffitta la Oderzo-Falcade-Oderzo – ha concluso Furlan - Luigino Borsoi non ha però abbassato la guardia: la sospensione della sua creatura non gli ha precluso di continuare a frequentare l’ambiente. Confidava sottovoce l’amarezza per non vedere salire in sella gli amici per raggiungere Falcade, ma al tempo stesso era già pronto a sostenere, con il suo solito entusiasmo, il rinato settore giovanile. Si faceva vedere regolarmente e la sua ultima apparizione alla presentazione dell’Internazionale del Ponte a Faè di Oderzo il primo dicembre scorso".
La data dei funerali non è ancora stata stabilita.

F.C.


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