
Dopo giornate difficili in cui i malanni legati alla caduta della tappa di Gorizia si sono fatti sentire a tal punto da sancirne l’uscita di classifica, Antonio Tiberi è tornato a mettersi in luce al Giro d’Italia sulla strada verso Champoluc.
Facendo leva sul suo orgoglio e sulla voglia di non finire in maniera anonima la propria Corsa Rosa, il corridore della Bahrain-Victorious quest’oggi si è lanciato nella numerosa fuga che ha animato la terz’ultima giornata e che, grazie alla superba azione di Nicolas Prodhomme, è arrivata con successo al traguardo. Tiberi, lungo la penultima asperità in programma (il Col de Joux) ha tenuto a lungo la ruota del francese finché il passo dell’alfiere della Decathlon AG2R La Mondiale si è rivelato insostenibile sia per lui che per l’altro componente del terzetto in testa in quel momento, ossia Carlos Verona.
“Oggi ho voluto provare a riscattarmi e allo stesso tempo a testarmi” ha dichiarato Tiberi una volta tagliata la linea.
“L'idea iniziale era di provare a vincere la tappa e sono riuscito a centrare la fuga di giornata ma sulla salita dove siamo rimasti in tre la gamba purtroppo non era delle migliori per riuscire a seguire Prodhomme. A quel punto ho deciso di recuperare un pochino e farmi riprendere dal gruppo con gli uomini di classifica e con Damiano (Caruso, ndr). Lì ho tenuto il più a lungo possibile per cercare di restare con lui e dargli il supporto che gli serviva per il finale” ha continuato a spiegare il laziale, bravo nel finale a restare accanto a colui che, in corso d’opera, è diventato il capitano unico della compagine bahreinita
“Bisogna sempre essere aperti mentalmente perché non si sa mai quello che può succedere in un Grande Giro” ha analizzato il classe 2001.
“In tre settimane può davvero cambiare tutto ogni giorno e ne abbiamo avuto la prova in questa Corsa Rosa con ciò che è successo a me e anche a tanti altri. Nel nostro caso sia io che Damiano, comunque, siamo sempre stati in classifica: all'inizio magari era lui che mi aiutava e supportava maggiormente, mentre ora, essendo uscito di classifica a causa dei postumi della caduta, sono io a essermi messo a sua disposizione senza esitare” ha chiosato Tiberi al quale indubbiamente, e oggi ne si è avuta un’ulteriore testimonianza, il carattere e l’attaccamento alla squadra di certo non mancano.
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