PROFESSIONISTI | 08/04/2017 | 07:23 Michal Kwiatkowski ha metabolizzato il «successo insperato» di Sanremo e ha già un nuovo obiettivo nel mirino: la Liegi-Bastogne-Liegi. Il campione dle mondo, protagoniosta in questi giorni al Giro dei Paesi Baschi ha il pensiero fisso sulle Ardenne. «Qui in Spagna ho cercato di ritrovare il ritmo di gara dopo qualche giorno di stop. Ma il mio obiettivo sono le corse delle Ardenne. I Paesi Baschi? Quest’anno il percorso è stato più semplice che in passato e l’incertezza resta massima fino alla fine, con tanti corridori che se la possono giocare oggi nella crono di Eibar. Io ho lavorato per Henao, colto qualche buon piazzamento ed esco con un buon morale».
E veniamo alle Ardenne: possiamo dire che la Liegi è il tuo obiettivo? «È la corsa che sogno di vincere, da sempre. E spero di poterlo fare quest’anno. Ho già affrontato queste corse più di una volta, ho vinto l’Amstel e in generale posso dire di conoscerle bene. Ho cambiato quest’anno il camino di avvicinamento e sono concinto che questo mi abbia permesso di fare bene anche nelle classiche italiane. Le corse delle pietre? Per affrontare quelle serve una preparazione specifica e un’esperienza che per ora io non ho».
Dopo le Ardenne quale sarà il suo calendario? «Ho già corso tanto, quindi mi concederò un po’ di riposo. Tornerò in Polonia e poi riprenderò a preparare il Delfinato e il Tour de France. Tornare alla Grande Boucle è importante per me, dopo l’assenza forzata della passata stagione. Lavorerò per Froome e chissà che non possa inseguire una vittoria di tappa...».
Ripensando a Sanremo, quali sono le sue sensazioni? «Penso che sia stata una vittoria inattesa. Stavo lavorando per arrivare ad avere un picco di forma alle Ardenne e vincere la prima corsa monumento della mia carriera è stato davvero fantastico. Ero là davanti per affiancare Viviani, poi Sagan ha firmato sul Poggio un’azione impressionante, io sono partito e pensavo che qualcun altro prendesse la mia ruota, invece mi sono trovato solo con Alaphilippe. Conoscevo bene la salita e la discesa, ho preso la ruota di Sagan e poi sapete tutti come è andata».
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