Il rimpianto di Balducci: ieri avrei potuto vincere...
| 11/02/2007 | 00:00 Nonostante il piazzamento, non sorrideva Gabriele Balducci sul
traguardo di Donoratico. Scuro in volto, non si dava pace per quella vittoria - secondo lui - buttata alle ortiche.
Il giorno successivo, la ferita era ancora aperta.
«Più ci penso e più sono convinto che ieri potevo battere Petacchi - sottolinea il corridore toscano. Ero molto amareggiato perchè non ho potuto esprimere tutta la mia forza. Mi trovavo alla sua ruota e, per mia fortuna, De Jongh aveva cercato di anticiparlo. Se Petacchi voleva vincere la corsa, era costretto a partire. A quel punto però, sarebbe stata una volata molto lunga. Si stava aprendo per me, una grossa opportunità. Al momento in cui ho affiancato Petacchi però, mi sono ritrovato De Jongh nel mezzo alla strada che voleva addirittura, riportarsi sulla ruota di Alessandro. Questo è stato il problema. Se avesse mantenuto la sua traiettoria, sarei potuto uscire indisturbato e giocare anch’io le mie carte».
Le cadute e l’andatura fortissima hanno ostacolato, secondo Balducci, il gioco del team Milram che, nella preparazione allo sprint, si è vista affiancata dai treni delle altre squadre. Tuttavia, sempre secondo il corridore dell’Acqua & Sapone, Petacchi ha avuto due uomini in grado di pilotarlo fuori dalla situazione che si era fatta per lui, un po’ caotica.
Chi pensava che Balducci fosse un ragazzo giocondo, pronto allo scherzo che più a mantenere la carica agonistica per tutta la stagione, oggi si deve ricredere. A 31 anni compiuti, ci troviamo davanti un ragazzo dotato di una opportuna cattiveria e di una notevole grinta agonistica. Già da questa stagione, potrebbe essere in grado di ripercorrere quel fortunato cammino intrapreso lo scorso anno, con la stessa maglia, da Rinaldo Nocentini.
«Rinaldo mi ha chiamato per farmi i complimenti - racconta Balducci -. Vorrei precisare che quella appena iniziata è la mia undicesima stagione da professionista. Proprio sul traguardo di Donoratico, al mio debutto, feci 3°. Erano presenti allora, fior di velocisti come Cipollini, Minali e Baldato. Le volate le ho sempre fatte e credo che mi riesca anche farle. Mi sarebbe tuttavia piaciuto fare lo sprint fianco a fianco a Petacchi. Non vedo ancora Alessandro, con la stessa condizione degli anni scorsi mentre io invece, sto bene. È questa la mia amarezza».
Adesso, forte di questo bel piazzamento, via, a cercare fortuna sulle strade del Giro del Mediterraneo.
«Spero che la vittoria non tardi ad arrivare. Quando nel 2001, feci 2° a Donoratico, riuscii poi, a battere Zanini, Kirsipuu e McEwen sullo strappo di Beziers, al Mediterraneo. La condizione è buona. In questo inverno, con tutto lo staff dell’Acqua & Sapone, abbiamo lavorato molto bene e sono fiducioso».
Ormai al terzo anno con la squadra di Masciarelli, Balducci non esita a esternare il suo profondo senso di appartenenza al team Acqua & Sapone.
«Devo assolutamente ripagare con i risultati, sia il manager Masciarelli che il diesse Gini. Qui ho trovato una famiglia e sono molto affezionato a questamaglia. Sento riposta in me molta fiducia. Quest’anno, mi hanno addirittura scelto come velocista leader della squadra. Una responsabilità che mi rende felice e motivato».
Roberto Sardelli
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