PAGELLE. LA SAGA DI SAGAN, NIZZOLO BRAVO. GERMANIA E FRANCIA...

PROFESSIONISTI | 16/10/2016 | 16:34
di Pier Augusto Stagi

Peter SAGAN. 10 lode. Ci sarebbe poco da dire, oppure tantissimo. Noi gli abbiamo dedicato il numero di ottobre, con tanto di copertina e titolo: Il fenomeno. Dovremmo ripeterci, perché mai titolo mondiale è andato al numero uno dei numeri uno. È il più forte, Peter. Il più continuo, il più imprevedibile e per questo prevedibilissimo e pronosticabile dei corridori al mondo. Corre da gennaio a ottobre, su ogni traguardo, su ogni superficie, con il solito obiettivo: vincere, divertirsi e divertire. I limiti li sa solo lui. I limiti forse non li ha neppure. Se decide di fare una cosa, statene pur certi che tanto lontano dall’obiettivo non ci va. È un istrione, bizzarro e spiazzante. Difficile da racchiudere e riassumere. Ha bisogno solo di spazi, ampi: come il deserto.

SLOVACCHIA. 10. Dicono che Peter Pan Sagan corra da solo, qui parte con Juraj Sagan e Michael Kolar. Quando si scatena l'inferno, tutti e tre sono tra i migliori, con il migliore.

Daniele BENNATI. 9. Attento e generoso come sempre. Se vogliamo, per quanto mi riguarda, non l'avrei fatto tirare così tanto nel finale. Ma sono dettagli. Lui, invece, bada ai dettagli e alla sostanza: fa tutto. E bene.

Mark CAVENDISH. 8. Fa scatenare l’inferno ai suoi uomini. Poi si nasconde tra le dune. Prima di provare il colpo di cannone, ma c’è chi ha il colpo a sorpresa: e ci resta d’argento.

Tom BOONEN. 7. Arrivano tutti con le forze ridotte al lumicino. Il fatto che nel finale siano in pochissimi a muoversi dimostra che le energie sono quelle che sono. Il suo Belgio è da applausi a scena aperta. Lui si pone nella posizione più scomoda e brutta: dopo una gara condotta così dal suo Belgio, non può sbagliare. Non sbaglia, ma qualcosa gli manca.

Michael MATTHEWS. 7. Arriva ai piedi del podio, ma non riesce a portare la sua ruota un po’ più in là.

Giacomo NIZZOLO. 7. Il suo mondiale lo vince. O meglio, forse il suo posto era davanti a Matthews, ma da qui può solo migliorare. Nella top cinque del velocismo mondiale. Non è proprio una banalità.

Edvald BOASSON HAGEN. 5,5. Gli manca sempre qualcosa per spiccare definitivamente il volo. Di lui Merckx diceva: diventerà il più grande. Scritto sulla sabbia.

Alexander KRISTOFF. 4,5. In pratica arriva lì, sui blocchi di partenza per lo sprint, e non sprinta.

Jacopo GUARNIERI. 8. Fa tutto quello che deve fare con assoluta autorità e sicurezza. Nel deserto si fa trovare al posto giusto nel momento giusto. Protegge per tutto il giorno i suoi capitani dal vento. E alla fine pilota alla perfezione Nizzolo. Cosa doveva fare di più?

Greg VAN AVERMAET. 5,5. Ci si aspettava la rasoiata nel finale, ma alla fine il campione olimpico arriva anche lui con le gambe che facevamo 'giacomo giacomo'.

Jens KEUKELEIRE. 8,5. Si prodiga come pochi, con un Belgio da applausi, che dice e fa. È uno che avrebbe anche doti di velocità, ma si sacrifica per la causa. Come Jesper STUYVEN, prodigioso anche lui.

Elia VIVIANI. 6. Lesto e pronto a restare attaccato al gruppo dei migliori. Poi viene rallentato dai crampi nel finale. La stagione per lui è stata lunga e logorante, di più non poteva fare.

André GREIPEL. 2. La Germania si fa sorprendere nettamente. Ha tre punte e tutte restano tagliate fuori dai ventagli dei belgi. Fuori subito dai giochi pezzi da novanta, come Marcel Kittel, André Greipel e John Degenkolb, ma anche Bouhanni, Demare e Groenewegen. Fermato da problemi meccanici anche Fernando Gaviria, che era nel gruppo di testa.

Daniel OSS. 4. Fischia il vento e infuria la bufera, gambe rotte ma il trentino non riesce ad andar… È uno dei primi ad essere spazzato via dal vento e dai ventagli. Con lui e come lui anche Matteo Trentin, Manuel Quinziato e Sonny Colbrelli. Sfortunatissimo Fabio Sabatini (S.V.) fermato da un guasto meccanico.

Anas AIT EL ABDIA. 8. Il corridore marocchino sfida il gran caldo andando subito all’attacco con Brayan Stiven Ramirez Chacon (Colombia), Natnael Berhane (Eritrea), Sergiy Lagkuti (Ucraina), Ryan Roth (Canada), Nick Dougall (Sudafrica) e Rene Corella (Messico). Ci provano. Poi in testa al gruppo si mette a menare il bielorusso Kanstantsin SIUTSOU (voto 7) e il vantaggio dei battistrada si dissolve come un cubetto di ghiaccio sul collo. Il marocchino resta poi nel gruppo di testa fino alla fine.

Natnael BERHANE. 8. Il corridore eritreo è tra i grandi animatori di questo mondiale, alla fine ottiene anche un grandissimo 13° posto. Applausi.     
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COMMENTI
Troppi errori, troppi per vincere un mondiale!
16 ottobre 2016 19:21 Jeanphill
per quanto sia facile giudicare seduti davanti ad una tastiera ed al fresco, non sono assolutamente concorde con l'8 a Guarnieri. Lancia la volata troppo lungo, lento e largo sulla semicurva, come prende aria rimbalza quasi, il suo errore è costato a Nizzolo sicuramente il 4 posto e forse il podio, forse...
Va bene inserirsi nel gruppo giusto, ma per me è da 5-5,5 se devi essere l'ultimo uomo di un treno certe cose non puoi sbagliarle.
Avrei visto molto meglio in tale ruolo, dopo 270, il più coriaceo, esperto ed in condizione Bennati, tra l'altro dotato di doti di fondo ben superiori.
A Cassani non va la sufficienza, perfetto inserire 4 uomini importanti nel momento clou, però far suicidare Bennati per oltre 3 ore con il vento in faccia è stata una scelta molto discutibile, personalmente avrei preferito sacrificare Guarnieri. Con il vantaggio sopra ai due minuti poi avrei giocato d'azzardo e far esplodere la corsa nel penultimo-terzultimo giro, in volata con mostri come Bonen, Cavendish e Sagan, non me ne voglia Nizzolo ma 99 volte su 100 è battuto.
per finire va bene che siamo l'Italia, ma non deve sempre toccare a noi fare il lavoro sporco, tanto più oggi che non eravamo favoriti.

Voti
16 ottobre 2016 20:38 cocco88
Voti un po' nazionalistici.... delusione per l ultimo giro .. ormai con il secondo gruppo tagliato fuori si doveva provare la lotteria degli scatti e non portare sagan in volata come se fossero compagni di squadra... gli unici che se lo potevano permettere erano i tedeschi che nn c erano..

D'accordo con Jeanphil
17 ottobre 2016 09:20 Piccio
L'uomo migliore bruciato nel deserto, spero che il grande Sagan, almeno lui, lo inviti per un brindisi.
Sabato con gli amici avevo scommesso su una grande gara del nostro unico vero atleta di fondo, Bennati, quando l'ho visto arrostirsi al sole del deserto sono uscito a prendere una boccata d'aria.
Complimenti a Cassani che ha puntato sulle figurine, almeno a livello internazionale, e la carta buona, polivalente, l'ha buttata al vento.

Cassani a casa
17 ottobre 2016 17:47 Vale46
Ma io dico, si sapeva benissimo che chiunque di noi avesse fatto la volata con i velocisti che cerano alla partenza avremmo fatto un bel quarto o quinto posto, di più non potevamo chiedere ai nostri, si sapeva e così è stata, bravi! quindi, perchè abbiamo aspettato la volata? Cassani voleva la conferma per vedere chi ci avrebbe battuto in volata? si chiamano scatti quei movimenti atletici che ti fanno vincere, magari con un pò di fortuna....e magari usciva comunque un quinto posto.... Cacchio Bennati volava e lo abbiamo buttato al vento in questa maniera!!! Cassani voto 0

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