DENTRO IL GIRO. Il servizio sanitario. GALLERY

GIRO D'ITALIA | 30/05/2015 | 07:12
Il servizio sanitario è, intuibilmente e comprensibilmente, uno degli aspetti più delicati e impegnativi della corsa rosa. Nell’edizione 2015 – purtroppo, bisogna dire – questo servizio è stato chiamato diverse volte a operare e pure in condizioni d’emergenza, sempre affrontate adeguatamente grazie allo spiegamento di uomini – medici con varie specializzazioni, soccorritori - e mezzi specificamente attrezzati che cercheremo di conoscere più da vicino.
S
intetico “cicerone”, di specifico peso rapportato al valore, è il prof. Giovanni Tredici che è il responsabile del servizio sanitario della corsa rosa e delle altre classiche de La Gazzetta dello Sport già dal 1980 o giù di lì. Un’esperienza specifica sul campo unica abbinata alle peculiari competenze mediche di alto profilo di docente universitario. Ora il “prof”, com’è definito tout-court da tutti, è sceso dalla vettura in corsa ma è sempre, e più che mai, il riferimento e lo snodo imprescindibile di tutto il servizio, mantenendo sempre un “low profile” che si alza solo, piacevolmente, la sera davanti ad una tavola adeguatamente imbandita. E al diavolo il rimorso e le conseguenze su di una linea già di per sé tendente al tondo.
Due sono gli obiettivi principali del Servizio Sanitario al Giro d’Italia: l’assistenza medica in corsa e l’assistenza nel malaugurato caso di trauma. Il principio informatore dell’assistenza è basato essenzialmente sulla presenza di almeno un medico su ognuno dei numerosi automezzi dell’assistenza medica che operano, in varie posizioni, nell’ambito della corsa.
Nel dopocorsa è funzionante un centro di radiologia, appositamente attrezzato, che si sposta giornalmente ed è posizionato in prossimità della zona del traguardo. Tale mezzo è attrezzato anche con un ambulatorio per visite ortopediche e piccoli trattamenti chirurgici.

Ogni giorno sono in corsa ben nove medici e, fra questi, quattro sono specialisti in anestesia e rianimazione. Le altre specialità mediche in gara rappresentate sono quelle di specialisti in ortopedia, chirurgia, di uno specialista in medicina sportiva e di un esperto in neuro-traumatologia.
Dopo gli specialisti vediamo come si compone il parco automezzi impiegati:. Automedico 1 è la “centrale” che coordina l’attività dei medici in corsa, tutti collegati far loro. Viaggia alle spalle del gruppo e segue sempre la vettura del presidente del collegio dei commissari. A bordo ci sono due medici, uno dei quali è specialista in anestesia e rianimazione. Vi sono ospitati tutti i presidi per il primo intervento d’emergenza.
Automedico 2 vede a bordo da un medico specialista in anestesia e rianimazione e un infermiere professionale dell’area riferibile alle emergenze. La sua posizione, salvo emergenze, è in coda alla colonna delle ammiraglie.
Ambulanza 1 è il mezzo che viene impiegato per eventuali trasporti in ospedale d’infortunati che non richiedano particolari e specifiche attenzioni. A bordo c’è comunque sempre un medico.
Ambulanza 2 è un centro mobile di rianimazione per trasporti d’infortunati che richiedano particolari attenzioni. L’equipaggio è costituito da un medico specialista in anestesia e rianimazione e un infermiere specialista dell’area emergenze.
Ambulanza 3 presenta le medesime caratteristiche d’utilizzo e d’equipaggio dell’ambulanza 1.
Ambulanza 4 è un altro centro mobile di rianimazione
che chiude la corsa e segue l’ultimo corridore, pronta ad assistere, in caso d’emergenza, corridori attardati.
Quelli sopra elencati sono i mezzi che viaggiano “à l’echelon course” per usare la terminologia ufficiale, ossia sono compresi nell’ambito della corsa.
C’è pure un’altra ambulanza, sempre con un medico a bordo, che assiste la carovana pubblicitaria che anticipa di circa un’ora la corsa vera e propria.
Le ambulanze equipaggiate di tutto punto sono fornite dalla C.R.I. – sezione di Lìpomo – comune nei pressi di Como che per il settimo anno (senza avvisaglie di crisi…) opera al Giro d’Italia fornendo pure i numerosi autisti e soccorritori che completano gli equipaggi avanti elencati. Anche la radiologia mobile e il collegato ambulatorio sono forniti dalla C.R.I. di Lìpomo.
E’, come si può intuire, un settore complesso, delicato, portato avanti in stretta collaborazione con l’organizzazione centrale di RCS Sport. Nel servizio durante il Giro sono impegnati, a tempo pieno, il dott. Massimo Branca, altro veterano di lunga militanza rosa, così come il dott. Stefano Tredici, figlio d’arte, che operano in prima linea sulla strada e che, volentieri, farebbero a meno di qualche ribalta televisiva che, loro malgrado, li vede interpreti d’interventi “on the road” e, qualche volta, pure “off road”.

g.f.

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