Maggio 2002. Il Giro d’Italia cominciava nei Paesi Bassi, a Groeningen. Avevo chiesto il permesso di tenere un “diario del gregario”, permesso accordato, purché fosse pubblicato non sul quotidiano cartaceo ma sul sito Internet, meglio - pensai – così rimarrà...
Il regolamento antidoping dovrebbe essere il regolamento che i corridori devono meglio conoscere: troppo alto il rischio di commettere errori che rovinano una vita, non solo sportiva.
Invece non conoscono nemmeno i loro diritti.
Il corridore deve essere personalmente informato dallo chaperone che deve restare con lui fino a che va nella sala antidoping. Può per motivi di forza maggiore, come le cure mediche, presentarsi oltre il termine orario indicato purché lo chaperone resti sempre con lui dopo che lo ha informato che deve presentarsi al controllo.
Semplicemente preoccupante questa non conoscenza.