GATTI & MISFATTI. METTETE IN GALERA DANIELE COLLI

GIRO D'ITALIA | 19/05/2015 | 17:53
di Cristiano Gatti     -      

Ma sì, ormai la ricostruzione dei fatti è perfettamente chiara: Daniele Colli è un criminale che va in giro a fare del male ai tifosi, prendendo a testate i loro teleobiettivi. Deve finirla, il delinquente. Va fermato, prima che possa colpire ancora. C’è il serio rischio della “reiterazione del reato”. Nemmeno a parlarne dei domiciliari: va sbattuto in galera. Poi buttiamo via la chiave. E basta, davvero basta con questa vergognosa manfrina del ricovero in ospedale, delle fratture multiple, degli interventi chirurgici. Non incanta nessuno. Daniele, la recita è finita: favorisci i polsi e beccati le manette.

Ragazzi, a me sembra di sognare, ma c’è gente in Italia che davvero la pensa così e scriverebbe un articolo così. Ogni giorno che passa precipitiamo sempre di più nell’assurdo. Il protagonista indiscusso della commedia è il popolare Marco Caruso, fotografo di Castiglione della Pescaia: noi beoti inizialmente pensavamo che avesse commesso una stupidaggine colossale, come purtroppo ne commettiamo tutti qua e là, lui sporgendo il suo cannone sul gruppo lanciato allo sprint, con devastante caduta e con i ben noti danni ai Colli e ai Contador. Credevamo poi che come minimo avrebbe dovuto farsi avanti con sincero pentimento, chiedendo scusa e probabilmente chiudendo lì la penosa vicenda.

Invece no, noi zucconi proprio non abbiamo capito niente. Il popolare Caruso nemmeno si sogna di fare questo semplice passo. Prima se ne sta rintanato per un paio di giorni nel silenzio, quindi, con i carabinieri ormai sull’uscio di casa, decide di uscire allo scoperto, ma nemmeno stavolta per chiedere scusa: il suo avvocato gli stende una bella letterina in cui emerge un generico dispiacere, ma nemmeno per sogno l’agognato “scusa”. Caruso è come Fonzie: proprio non ce la fa a dire quella parola. Gli resta in gola. Prestissimo si capisce perché. Basta che Colli, di fronte a questo comportamento a dir poco freddo e calcolato, decida di querelarlo, ed ecco uscire finalmente il vero Caruso, con un acuto da frantumare le vetrate: passato ad un altro avvocato – evidentemente il primo non aveva ben capito la vicenda – riappare virilmente sulla scena con una memorabile querela. Ma sì, diciamo una volta per tutte come stanno veramente le cose: Colli l’ha diffamato. Non solo il corridore va in giro come un pericolo pubblico ad abbattere tifosi di testa, ma addirittura vuole incolpare i tifosi stessi. Vergognoso. Come si permette. Deve risponderne. Come hanno raccontato le solerti autorità locali di Castiglione – sindaco, assessore e parroco riuniti in catena umana – Caruso è una pasta d’uomo, non farebbe del male a una mosca, figurati se andrebbe mai ad abbattere corridori con il suo teleobiettivo. Signori, non giriamo la frittata: Caruso è una vittima. Il carnefice è Colli, che tra l’altro poi simula questi patetici ricoveri ospedalieri per condizionare l’opinione pubblica, creando subdolamente una vergognosa caccia al mostro…

Ora, cercando di restare seri: che questa versione della realtà sia spacciata da un avvocato e dal suo assistito, fa parte del gioco delle parti nelle beghe legali. Ma qui si sta assistendo a qualcosa di molto più agghiacciante: c’è davvero in giro un sacco di gente che comincia a dare tutte le colpe a Colli. A lui e alla Rcs, che organizza il Giro senza tutelare i tifosi. Intendiamoci: l’abbiamo detto tutti che sarebbe il caso di alzare un po’ le transenne, proprio per arginare le improvvisazioni creative del cretino, ma da qui a dire che il fotografo Caruso è vittima ci corre davvero un’infinità di strada.

Eppure, in questa Italia che ormai si è abituata a dire tranquillamente tutto e il contrario di tutto, a rifiutare sempre la versione più logica e lineare per arrampicarsi sui vetri della dietrologia e della partigianeria, in questa Italia che a furia di godersi demenziali talk-show ha imparato ad adeguarsi per simbiosi, proprio qui sbucano da tutte le parti i difensori del fotografo Caruso e i censori di quel disgraziato pericolo pubblico che risponde al nome di Daniele Colli. Se ne sentono e se ne leggono di tutti i colori. Proprio su questo sito ho letto un paragone imperdibile: “Se vado ad una giornata dell’aria, dove sfrecciano le Frecce tricolori, e a causa di un incidente cade un aereo su di me, che sono lì a vedere, la colpa non può essere imputata a me”.

Siamo a questi livelli: Colli è come un caccia in picchiata sui poveri tifosi inermi, cosa diavolo vuole questo Colli? Ma che impari a guidare, piuttosto. Che si guardi in giro, quando fa le volate. E impari a non dare le colpe agli altri. I fotografi dilettanti hanno bisogno di tutela, non possono andare sui vialoni d’arrivo rischiando la salute per questi sprinter farabutti che li prendono a testate. Via, lo capisce chiunque. Per fortuna, adesso è tutto più chiaro: il nuovo avvocato di Caruso, un’avvocatessa per la precisione, ha preso in mano la questione e garantirà al suo assistito un verdetto esemplare. Prestissimo, saremo tutti più liberi. Liberi di andare sui traguardi ad abbattere corridori. C’è pure il caso di farci dei soldi, con una bella causa per risarcimento danni. In un’Italia normale, sarebbe una bella barzelletta. In quest’Italia rovesciata, è la penosa realtà. Povera Italia.

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COMMENTI
COLLI...
19 maggio 2015 18:09 specialized
Ieri ti ho scritto per criticarti, non condividendo praticamente niente del tuo articolo!..... oggi vorrei fare lo stesso, ma invece purtroppo condivido ogni tua parola sull'argomento. Veramente una tristezza che in Italia certe cose siano possibili! E' una vergogna che certi AVVOCATI si prestino a queste nefandezze!!

Solite storie di ordinario "coraggio" italiota
19 maggio 2015 18:51 Bartoli64
Quando tanti anni fa lavoravo in quel di Napoli conobbi un’avvocatessa che usualmente curava cause derivanti da sinistri stradali, ed un giorno mi confessò apertamente che la sua professione le faceva ormai schifo.

Nello spiegarmi il perché, mi raccontò di aver curato la pratica di una bambina che in una strada di campagna era stata investita a più di 80 km/h da un pazzo che giocava a fare il rally, e mentre la bambina era su un’aia a giocare le era piombata addosso con la sua auto provocandole gravi fratture, ferite e cicatrici (anche nell’anima) i cui segni avrebbe portato per sempre.

Nell’immediato il rallista in questione si stracciò vesti e capelli, minacciava addirittura di suicidarsi, ma poi, appena il giorno dopo, cambiò radicalmente atteggiamento dichiarando quell’incosciente bambina le era sbucata davanti all’improvviso, e la strada sdrucciolevole gli aveva impedito di frenare e di sterzare bruscamente per evitare l’impatto.

Questa è dunque l’italietta di oggi e che, giocoforza, produce tanti “italioti” sempre pronti a sbraitare e ad urlare nell'ormai comune assunto “lui è peggio di me come quello è peggio di quell’altro”, e con il quale si mira a giustificare praticamente di tutto.

Nulla di nuovo dunque… solo le solite storie di ordinario “coraggio”.

Bartoli64

P.S. Ecchecavolo Dr. Gatti!! Che fa? Cita anche Lei l’imperdibile post dell’altrettanto imperdibile Sig. Francini?

Vuol vedere che Lei è come al solito fuori tema e che non ha capito niente di quell’ineffabile post? (infarcito di garantismo a senso unico e che puzza di ingiustificabile acredine nei confronti di RCS lontano un miglio)!

SE LO RILEGGA DIAMINE!!

bene;
19 maggio 2015 19:46 geom54
vediamo dove e come finirà, sempre che abbia un proseguo logico la vicenda;
per intanto in attesa di ciò, ma mi auguro che il "tenore” con la sua “assistente in campo" dispongano con grano e sale, la risoluzione nel breve della loro incantevole citazione al COLLI Daniele, qui porto una PRIMA CONSIDERAZIONE alla quale ne seguiranno, ma mi auguro di potermelo evitare, tante ma tante altre alle quali seguirà anche una mia tutta personale particolare e doverosa conclusione;
ma, per il momento,
n. 1° esempio/considerazione che mi viene di fare: nelle gare di RALLY automobilistici gli spettatori come dovrebbero stare e comportarsi lungo il percorso ed in speciale modo nei punti più critici; se il pilota travolge gli spettatori ed alcuni di essi filano spediti in cielo di chi la colpa;
della strada sterrata ……… o della società (quale società: civile, sportiva, della birra), già perché più si è e meno si ha colpa ……….. o mia che guardo alla TV quella gara in attesa di vedere che i tanti diversi temerari ben concentrati coscientemente nei punti più rischiosi, ma direi folli, messi come a fine corsia di un bowling vengano buttati giù come i birilli stessi ………… o del pilota che scientemente avrebbe deciso comunque di buttarli giù ………... o dell’animale selvatico che impaurito attraversa il percorso in quel determinato momento e punto sbagliati provocando indirettamente sbandata con trapassati, ma anche della guardia forestale che non poteva non sapere e doveva prevedere ………. o degli ecologisti e verdi che non hanno manifestato a sufficienza per l’abolizione di quelle gare e per il rimboschimento di tutti i nastri stradali tutti compreso quelli che portano alle loro dimore ovunque esse siano ………... oppure …….. oppure ……..;
vorrei smettere e smetto, forse sto andando fuori tema, mha;
aspettiamoCi allora, forse, la solita APERTURA DEL SOLITO FASCICOLO con alla fine un giudizio divino ed illuminato.
P.S.: comunque impossibile NON RICONOSCERE il corpo contundente che invadeva il nastro stradale oltre la proiezione della transenna, nastro stradale al netto delle transenne TUTTO ed ESCLUSIVAMENTE posto a disposizione dei contendenti la vittoria tra i quali lo stesso COLLI Daniele.

5 lettere
19 maggio 2015 23:05 memeo68
Sono schifato da questi italioti senza rispetto ne buonsenso............. e pensare che sarebbero bastate semplicemente 5 lettere : S C U S A

@ Cristiano Gatti
20 maggio 2015 08:54 angelofrancini
Ciao Cristiano,
ti scrivo perché l’autore di quel riferimento alle Frecce Tricolori, che fai nel tuo articolo, sono io.
Mi dispiace che tu lo abbia usato in un modo che fa capire che io intenda dare responsabilità ai corridori, cosa che è diametralmente lontana da quello che penso ed ho scritto.
Ed a questo gioco non ci sto.
L’altro giorno, dopo l’incidente di Castiglione, sulla stampa ed in tv (ed anche da te su queste pagine) sono stati fatti articoli che erano un invito alla creazione del “mostro” di Castiglione.
Non mi piace questo modo di fare giornalismo sportivo. Forse da quando ti occupi di cronaca, costume e politica, hai perso qualcosa di quell'appartenenza al movimento che emanavi quando scrivevi di sport. Non mi piace la caccia al mostro che è stata instaurata in questa occasione, come non mi piace in linea generale. Lasciamo questo modo scorretto, a mio parere, di scrivere e di fare informazione a chi tratta la cronaca nera ove i processi si fanno prima sui media (tv e carta stampata) anziché nelle aule dei tribunali.
Per questo scrivo che il “mostro” di Castiglione non aveva altra scelta che fare quella contro querela: deve difendersi, non dal fatto dell’incidente, o meglio deve pensare a difendersi dalla “caccia al mostro” che, il mondo dell’informazione gli ha scatenato contro.
La contro querela, che il “mostro” ha presentato, ritengo sia purtroppo un atto dovuto sul piano giudiziario.
Nella vicenda è coinvolto anche lui, ha subito danni seppure lievi e lontani da quelli che ha subito Colli, ma si è visto additare dall’informazione, quasi come venne additato all’inizio Michele Misseri nel delitto di Avetrana.
Per questo ritengo che la paternità, di questo suo passo giuridico, sia da ricercare negli eccessi verbali usciti dai media, cui addebito questa sua reazione: deve difendersi dalla abnorme montatura che è stata creata su quello che invece era ed é solo un incidente, nel quale purtroppo sono rimasti coinvolti degli atleti.
Tanto più che la stampa ha sostenuto ed applaudito il Direttore del Giro, con plausi, quando ha affermato di aver intenzione di fare querela contro il “mostro”? Ed a quale titolo Mauro potrebbe fare questa querela: solo per i danni all’immagine ed agli interessi del Giro poiché, ovviamente, non ha alcun titolo di querelare in nome e per conto di Daniele Colli o di Alberto Contador o degli altri corridori coinvolti in quella caduta. Questo non l’avevate pensato?
E perché Mauro ha fatto questa mossa ed ha dichiarato questa intenzione, nel corso nel processo alla tappa di Fiuggi? Solo per alleviare la pressione sulle eventuali responsabilità della RCS-Gazzetta, che il giorno prima indirettamente era stata chiamata in causa da Silvio Martinello, il quale al primo insorgere della caccia al “mostro” aveva invitato tutti ad usare una maggior cautela nell’addossare tutte le responsabilità al “mostro” … invito purtroppo rimasto inascoltato.
Mi spiace che ti sia sfuggito quanto ho scritto quel giorno sulle pagine di Tuttobiciweb: http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=79532
Se tu lo avessi letto forse avresti evitato questa fuorviante coloritura, ed avresti capito il senso dell’intervento di Martinello come del mio: la Gazza qualche peso sullo stomaco in questa vicenda forse lo ha …

Capisco che il giornalismo sportivo dei Brera, degli Ormezzano, dei Ferretti sia “demodée”: oggi si vuol far credere che piaccia di più quello d’assalto alla Varriale, alla Zia Ale, alla Mazzocchi, ma il voler cavalcare continuamente lo scontro frontale, l’elevazione della discussione, l’uso delle iperbole sui fatti sportivi non può “tout court” far trasbordare un fatto certamente spiacevole, come quello della caduta di Colli, in un fatto di cronaca nera additando come delinquente e “mostro” quello spettatore; non ti pare eccessivo?
Un incidente del genere poteva capitare anche a noi quando, 20 anni fa, andavamo con i nostri figli al Parco Locatelli a Bergamo.

Non abbiamo bisogno nello sport, e nel ciclismo in particolare, di importare questi motivi di attrito. Di questo tipo di audience ne facciamo volentieri a meno. Già è uno sport difficile di suo, bastonato oltre il dovuto per altrui interessi e per colpe proprie della sua dirigenza.

Avrei voluto mandarti la presente in modo privato, ma l’intervento del “italbeota” mi obbliga a farlo su queste pagine.

Ciao Angelo

Gatti Crstiano @
20 maggio 2015 10:24 Bartoli64
“E credere di sapere quello che non si sa, non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza”?

Questo diceva Socrate, mentre ora il Sig. Francini si spertica ancora nello scrivere questo ennesimo “pipp*ne” di post per tentare di spiegare le sue (inesistenti) ragioni da garantista del menga.

E che dire poi dell’ennesimo paragone (anche questo totalmente sballato) da lui utilizzato per difendere (con arroganza ed ignoranza) le sue posizioni?

E già perché il suo tanto caro Michele Misseri, che a detta sua era stato inopportunamente additato al “mostro di Avetrana”, l’accusa di quell’infamante delitto se l’era tirata addosso da solo, peraltro fornendo agli inquirenti dettagli assai particolareggiati sull’omicidio della nipote (poi rivelatisi infondati da sue parziali ammissioni e dalle analisi eseguite).

Misseri non era dunque il “mostro” (come oggi Francini si affretta a spiegare), ma men che meno la vittima dei giornali e degli inquirenti visto che ha cambiato 100 volte la versione dei fatti depistando le indagini, facendosi inquadrare come una sorta di mitomane per poi far scansare dalle proprie responsabilità figlia e moglie.

Si, insomma… UN VERO GAROFANO, vero Francini?
Ecco dunque che Misseri NON è il paragone più idoneo da tirar fuori per dimostrare che stampa e televisioni non devono fare processi mediatici, e ciò ancora dimostrazione del fatto che il ns. noto “azzeccagarbugli” si trovi nella confusione più totale ma anche che – nella sua somma arroganza oltre che nell’ignoranza di più fatti – NON sia assolutamente capace di scrivere che ha sbagliato e che continua a sbagliare su tutti i fronti!

E che dire poi dell’altro “fumo della pipa” al quale si attacca parlando del commento (cauto ma ancora intempestivo) che pronunciò - in diretta - Martinello nel commentare l’incidente di Castiglione, allorquando la dinamica dei fatti non era chiara neppure ai cronisti? Chissà se oggi Martinello sarebbe altrettanto cauto nell’esprimere il suo giudizio.

E poi scrive pure che la contro-querela è un “atto dovuto”? Si dovuto da chi non ha il coraggio di ammettere di aver sbagliato, di prendersi le responsabilità delle proprie azioni e di chiedere SCUSA… PROPRIO COME LEI CARO FRANCINI!!

Ed ora basta, questa storia (anche grazie ai Suoi vergognosamente ripetuti post) mi ha nauseato fino all’inverosimile.

a bartoli64
20 maggio 2015 12:34 angelofrancini
Adesso veramente mi ha stufato.
Io esprimo le mie opinioni che possono non essere condivise, ci mancherebbe, però non accetto lezioni da chi invece per INTERESSI PROPRI si cela come Lei nell'anonimato.
Per vari motivi: primo perché Lei non ha alcun diritto di intromettersi e rispondere con i toni che usa ad una nota che é indirizzata a Cristiano Gatti.
Semmai lo può fare lui.
Se vuole può commentare il mio pensiero, restando nei limiti del lecito: ma dovrebbe avere anche la decenza di usare, come facciamo Cristiano ed io, il suo nome e cognome.
Lei non ha alcun diritto di dire basta!
Se vuole averlo si levi la maschera e mostri il suo vero volto: allora potrà vantare i diritti che anche la Costituzione le riconosce.
Io non devo chiedere scusa a nessuno tantomeno ad un anonimo, che non ha il coraggio delle proprie idee.


Rispetto e coerenza (questi sconosciuti)
20 maggio 2015 13:37 Bartoli64
Senta Francini,
a parte il fatto che il Suo velato richiamo alla mia persona mi da tutto il diritto di intromettermi in questo scambio epistolare con Cristiano Gatti (altrimenti glielo poteva mandare privatamente), Le faccio così rilevare che qui chi ha STUFATO E SOLO LEI! Anche perché - se parliamo di diritti che sempre Lei si è ARROGATO - ci si può fare una lista che va da qui alla fine del Giro d’Italia.

Com’è che dice poi riferendosi ai miei post? Le assicuro che limiti del lecito io ci sto sempre dentro piedi e mani (mentre Lei in quelli della decenza ne è spesso fuori).

Comunque nulla di nuovo, le Sue posizioni assolutamente in malafede sono per me arcinote, ed il bello è che viene ad attribuirmi “interessi personali” su questa vicenda, interessi che poi vede solo Lei!

Tutto ciò mentre un altro po’ di blogger che Le danno addosso per le enormi scemità che ha scritto e che, oltretutto, dimostrano la benché minima mancanza di rispetto per la sofferenza che ha provato, e sta provando, il povero Daniele Colli a causa della condotta (colposamente imprudente) di uno spettatore che LEI DIFENDE!!

Se è ancora incapace di provare VERGOGNA per quello che ha scritto, si faccia almeno una bella passeggiata a Parco Locatelli a schiarirsi le Sue (confusissime e scriteriate) idee, e si ricordi che il sacrosanto diritto di poter esprimere un parere non permette a NESSUNO (tantomeno a Lei) di esporre pubblicamente fatti in maniera disarticolata e cialtrona, tantomeno per meschine beghe personali che così scritte, di fatto, mistificano i fatti stessi sviando i lettori dal farsi un idea sufficentemente precisa sulle vere responsabilità di certe vicende.

Bartoli64

@bartoli64
20 maggio 2015 15:07 angelofrancini
Chiariamo due punti:
1) forse dietro il nickname @bartoli64 si cela Cristiano Gatti? cosa che non credo
2) se Lei avesse letto quanto ho scritto avrebbe rilevato che non ho affatto detto che la responsabilità è di Colli, ma ho scritto SOLO che il “mostro” è stato obbligato a difendersi dall’inusuale e violento attacco portato alla sua persona……
Questo non può essere interpretato come accusa a Colli…..
Quindi chi mistifica?

Poi visto che Lei è così informato, assumendo la veste di avvocato difensore non richiesto, anziché limitarsi ad esprimere il suo pensiero, cosa invece lecita, dovrebbe anche fare due considerazioni di diversa natura sulle responsabilità VERE, quelle che Lei non vuol vedere:
1) che senso ha mettere 250 metri di transenne ALTE all’Abetone e Campitello Matese e mettere 250 metri di transenne ALTE a Genova e Castiglione della Pescaia.
2) Non le pare alquanto strano: e ripeto, alla RCS, non mancano i mezzi per affrontare questa spesa, che invece è insostenibile per tutti gli altri organizzatori VOLONTARI delle gare ciclistiche professionistiche italiane.

Poiché Lei vuol difendere l’indifendibile scrivo qui quanto prevede il Regolamento UCI in materia di responsabilità, augurandomi che lo legga anche il “mostro”:

Regolamento UCI dello Sport Ciclistico
Sezione 2: organizzazione e gare
(numerazione degli articoli modificata dal 01.01.2005)
§ 1 Organizzatore

1.2.032 L’organizzatore é interamente ed esclusivamente responsabile dell’organizzazione della sua gara, sia sul piano della sua conformità con I regolamenti UCI che sul piano amministrativo, finanziario e giuridico.
L’organizzatore é il solo responsabile nei confronti delle autorità, dei partecipanti, degli accompagnatori, degli ufficiali e degli spettatori.

1.2.033 Il controllo che sarà esercitato dall’UCI, dalle Federazioni nazionali e dai commissari sull’organizzazione della gara vale unicamente sulle esigenze sportive, rimanendo l’organizzatore il solo responsabile della qualità e della sicurezza dell’organizzazione e delle installazioni.

1.2.035 L’organizzatore deve prendere ogni misura concernente la sicurezza che la prudenza impone.
L’organizzatore deve vigilare affinché la gara possa svolgersi nelle migliori condizioni materiali per tutte le parti coinvolte: corridori, accompagnatori, ufficiali, commissari, stampa, servizio d’ordine, servizio medico, sponsor, pubblico……

1.2.036 L’organizzatore dovrà sforzarsi di raggiungere sempre la miglior qualità di organizzazione secondo i mezzi di cui potrà disporre.

Lei crede che con queste norme sarà condannato il mostro o anche lui come Colli riceverà un indennizzo?

Ora vorrà convenire che chi mistifica non si chiama Angelo Francini.

La scienza di Balanzone (alias Angelo Francini)
21 maggio 2015 17:19 Bartoli64
Francini,
Lei me li ha veramente sfondati!

Qui di “mostruoso” c’è solo la Sua colossale ignoranza della materia giuridica, la Sua preoccupante ottusità mentale e la Sua smaccata faziosità.

Lei ce la mena con i Regolamenti UCI (che in questo caso sono un evidente scaricabarile di eventuali responsabilità sugli organizzatori), ma in tutta questa Sua esposizione di “scienza alla Balanzone” (di cui qui è il massimo esperto) ancora NON ha capito che un Regolamento sportivo, che in una causa giudiziaria (potrebbe) anche avere una sua valenza, nell’ordine gerarchico delle legge è però almeno 10 livelli sotto un Codice Civile.

HA CAPITO FRANCINI? ALMENO 10 LIVELLI SOTTO!!

Ordunque la materia del contendere è solo questa:

Domanda: le transennature di Castiglione erano a norma Codice della Strada ed a norma UCI?

Risposta: Si!

Domanda: lo spettatore ha invaso la sede stradale sporgendosi troppo con il la sua macchina fotografica, non rimanendo dunque entro lo spazio riservato al pubblico?

Risposta: Si!

Domanda: e visto che lo spettatore si è sporto troppo sulla sede stradale, proprio durante l’arrivo dei corridori, ha dunque tenuto una condotta imprudente?

Risposta: Si!

Domanda: le condotte imprudenti che poi causano danni a cose e/o persone per il Codice Penale e per il Codice Civile rientrano nella “colpa”?

Risposta: Si!

Domanda: e se c’è dunque una colpa, chi ha tenuto una condotta colposa è tenuto a risarcire un danno da lui causato a causa della condotta medesima (specialmente se NON esistono circostanze che possano far presumere una fatalità determinata da altri fattori )?

Risposta: Si, e per il Codice Civile lo dice l’articolo 2043!

HA CAPITO ORA, CARO FRANCINI, DOVE SI PUÒ EVENTUALMENTE METTERE IL REGOLAMENTO UCI E TUTTA LA PESTILENZIALE “ARIA FRITTA” CHE HA SOLLEVATO IN QUESTA VICENDA?

Bartoli64

21 maggio 2015 19:25 angelofrancini
Caro BARTOLI&$
Che lei sia un povero provocatore ormai é chiaro a tutti.
Provi a chiedere a quelli che hanno subito sentenze, se le regole sportive non valgono nulla.
Lo chieda a quelli che si sono visti pignorare case e beni immobili e mobili per incidenti in corsa.
Vedrà in quelle sentenze quanti richiami alle regole sportive non rispettate che hanno portato alla condanna.

Un domanda. L'educazione lei l'ha? NO.
Perché é veramente un arrogante ignorante.

Francini lei ha una grande occasione
21 maggio 2015 20:37 ruotone
Francini, pur riconoscendo l'impianto logico delle sue argomentazioni, mi risulta difficile accettare la non responsabilità del fotografo. Poi la parte di responsabilità dell'organizzazione la valuterà l'organo giudicante.

Invece, restando in tema avvocati, riterrei che le offese rivoltele dal solito bullista le aprano una prateria per una denuncia.
La contatterò via FB, perché il legale io l'ho già e mi ero già mosso.
Mi auguro vorrà agire contro questo soggetto che voglio incontrare di persona in aula di tribunale per le molteplici offese che mi ha rivolto e che la polizia postale non ha voluto prendere in considerazione a suo tempo. Pertanto questa volta tramite i Carabinieri, dove le consiglio di fare denuncia, sperò vorrà dare corso all'azione.

Eh, non ci resta che invocare la Giustizia ultraterrena.
21 maggio 2015 21:32 Bartoli64
Senta Francini,
cos’è? Io Le porto argomentazioni giuridiche (con tanto di annesse domande e relative risposte sui fatti così come si sono palesati in mondovisione) e Lei che fa? Mi da del “povero provocatore”?

E va bene, mi prendo pure questa qualifica, ma resta sempre il fatto che Lei NON, perché proprio NON può, discutere con me nei meriti giuridici di questa vicenda, e la cosa è fin troppo evidente.

Glielo ripeto, i Regolamenti sportivi possono essere presi in considerazione in sede di causa giudiziaria, ma SOLO se la norma gerarchicamente sovraordinata non dispone in merito.

Mi spiace dunque per Lei, ma qui il Codice Civile c’entra tutto e sarà forse per questo che il legale del fotografo si è intanto cautelato con una contro-querela?
Se non è “corto” come al Suo solito forse una risposta potrà darsela da solo.

Quanto al Suo accolito dal doppio nickname (poverino), gli riferisca pure che se sulle Sue deliranti accuse di diffamazione la Polizia Postale ci si è fatta sopra grasse risate un motivo ci sarà, e che se uno attribuisce ignoranza a chi è palesemente ignorante di Codici e Leggi dello Stato, anche perché non ne tiene proprio conto citando solo Regolamenti Federali o UCI, non ha violato proprio nessuna norma del Codice Penale.

A me di quello che gli avrà detto l’avvocato del “montanino delle prealpi” circa i ns. scontri epistolari sul web non me ne frega proprio nulla!

Figuriamoci, con questa crisi che c’è sa quanti di questi legali sarebbero pronti ad impiantare una causa pure sulle mutande della nonna pur di alzare due euro di onorario? Tanto, che problema c’è? Nelle cause gli unici che non ci rimettono mai nulla sono sempre e solo gli avvocati.

D’altro canto Lei che sui social media c’è molto più di me (non sono iscritto né a FB, Twitter, ecc.), sa benissimo che nello scontro verbale (non so, cose tipo “italbeota” o oppure “commenti alla T.D.C.” ) sono ampiamente sdoganate.

Io sono qui Francini, però veda Lei (e lo dica pure al Suo amico).
Ha visto che è successo a Castiglione? Uno che è palesemente vittima del comportamento di un altro finisce poi per beccarsi una contro-querela(!!)

D’altronde, si sa, la Giustizia NON è di questo mondo (figuriamoci negli alpeggi del Varesotto).

Bartoli64

Accolito adesso spero proprio di sì
22 maggio 2015 01:34 ruotone
Nel mio caso l'offesa era indeterminata perché mi firmo con un nickname.
Nel caso di Francini, che mi auguro vorrà agire, gli insulti sono diretti e personali.
L'avvocato non mi costa nulla, perché è un amico, e socio d'azienda, anzi dell' "Alpeggio del Varesotto". Voglio rasserenare pertanto l'esimio, colui che non avevo nemmeno citato nel mio post, ma guarda caso si è auto indicato.

@Francini
Francini non abbia paura della patetica minaccia di contro-querela del coraggioso irreprensibile schermato dietro una tastiera.
Forse stavolta non è il caso di parlare di regole, ma di farle valere. Mi dia retta e freni un po' il fiume di generosa scrittura, non dandosi in pasto in maniera sprovveduta a questo signore.

Ci vediamo presto carissimo Bartoli64.

Un consiglio per il "gaggio"
22 maggio 2015 17:44 Bartoli64
Visto che per arginare tutte le umiliazioni e le sbuguardate che ti ha fatto patire il sottoscritto - clamorose come quella sulla scoperta del tuo doppio nick - ti sei persino rivolto alla Polizia Postale (che ti ha certamente inviato a farti una passeggiata così come avrebbero fatto i CC), hai mai pensato di rivolgerti alle guardie zoofile del tuo paese?

Hai visto mai?
FAI PENA!!

Bartoli64

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Un'occasione per ritrovarsi e condividere una volta di più la passione per la bicicletta, il territorio e la buona tavola. È il 14° Omva LMM Tour, manifestazione nata nel ricordo di Giuseppe Manenti: non ci sono premi, non c'è traguardo,...


Continua a regalare sorprese il Tour of Magnificent Qinghai. Come già successo in alcune delle frazioni precedenti, anche nella penultima tappa con arrivo ad Haiyan ha trionfato un nome quasi impronosticabile visto che ad alzare le braccia al cielo...


Il Tour de France, che ha di nuovo Tadej Pogacar in maglia gialla, volge la prua verso est e lascia la Bretagna con la tappa numero 8, la Saint-Méen-Le-Grand - Laval Espace Mayenne di 171, 4 km. per seguire il...


Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla settima tappa del Tour de France. 13: POGACAR 10-3 VINGEGAARDPer la tredicesima volta, Pogacar e Vingegaard hanno concluso primo e secondo in una tappa del Tour (in entrambi gli ordini). Estendono...


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