
Dopo un quarto, un quinto e un ottavo posto nelle ultime tre tappe, al Tour of Magnificent Qinghai oggi è arrivato finalmente il giorno di Petr Rikunov. Con uno spunto decisivo negli ultimissimi metri sul traguardo di Haiyan, il russo classe 1997 è riuscito infatti a mettersi tutti alle spalle conquistando una vittoria prestigiosa sia per lui che per la sua squadra (il Chengdu DYC Cycling Team) dato che entrambi non avevano mai festeggiato prima d’ora un successo in corse di questo livello.
“Sono felicissimo, non so cosa dire, provo davvero tanta emozione. Questa corsa era sicuramente molto importante per me anche per il mio team perché è una delle gare più importanti in Cina. Gli ultimi giorni sono stati davvero duri ma volevo davvero riuscire a impormi qui…per me e per tutti noi questo è un giorno veramente fantastico” ha dichiarato ai nostri microfoni Rikunov prima di raccontare come lui e la sua formazione abbiano si siano mossi per arrivare oggi ad alzare le braccia al cielo.
“Quello di oggi non era uno sprint classico perché mancavano i velocisti puri e il gruppo era numeroso ma non compatto, quindi una situazione ideale per me. Parlando coi miei compagni di squadra, sia stamattina che dopo le salite, ci siamo detti di correre come non ci fosse un domani. Abbiamo quindi deciso di tenere alta l’andatura nel lungo tratto di pianura prima dell’arrivo per evitare che i velocisti staccati potessero rientrare come accaduto l’anno scorso e, dunque, andare a sprintare in una situazione di plotone non compatto anche se mi sarei trovato spalla a spalla con corridori molto validi come Zanoncello e Grosu. Mi sono detto di provarci e fino all’ultimo chilometro non ero messo bene, poi invece seguendo il treno dell’Astana mi sono trovato in posizione perfetta e, conscio che era la mia ultima vera occasione visto che domani torneranno in gioco corridori più potenti di me, ho dato tutto. I miei compagni hanno fatto un super lavoro tutto il giorno, devo assolutamente ringraziarli”.
Col pieno supporto della squadra, dunque, Rikunov ha messo le mani su quella che è, di gran lunga, la vittoria più importante della carriera, un’affermazione che il nativo di Nizhny Novgorod si augura possa rappresentare un turning point importante nella sua parabola nel ciclismo professionistico.
“Penso, o almeno lo spero, che dopo oggi la mia carriera potrà cambiare perché quella odierna è una vittoria davvero di peso. Molti credono che in Cina il livello sia diverso da quello europeo ma la verità è che, al giorno d’oggi, qui ci sono corse di alto profilo e lo testimoniano startlist proprio come quella del Qinghai, con formazioni World Tour e ProTeam che schierano roster di qualità” ha affermato il corridore russo, arrivato a gareggiare in Cina e a difendere i colori di un team locale dopo la chiusura, ormai ben nota anche al pubblico italiano, della Gazprom-Rusvelo nella primavera del 2022 in corrispondenza con l’inizio del conflitto russo-ucraino.
“Mi sarebbe piaciuto firmare un contrato con altre squadre, anche spagnole o italiane, ma con la guerra sapevo che sarebbe stato impossibile perché so come vanno le cose. Sono russo e, per quanto non dovrebbe essere così, le questioni politiche influenzano anche il ciclismo. Dopo 5-6 mesi di allenamenti a casa dopo la chiusura quindi, mi ha scritto un messaggio il mio manager chiedendomi se volevo andare a disputare delle gare in Cina con una squadra locale. Ho accettato, anche perché in Russia al massimo potevo militare in club di livello amatoriale, e ho firmato così il mio primo contratto qui. Ho iniziato con corse piccole, poi sono passato alle gare della China Pro League, dove il livello generale è piuttosto buono, fino ad arrivare al calendario di quest’anno con gare come Tour of Hainan, Tour of Magnificent Qinghai e Tour de Langkawi che vengono tutte buone per la prossima stagione”.
Prossima stagione in cui, forte dei miglioramenti riscontrati a livello di numeri e potenza negli ultimi mesi (frutto di un netto cambio nella metodologia d’allenamento), Rikunov ha tutta l’intenzione di ribadire quanto di buono fatto vedere in questo 2025 provando a inanellare quei risultati di peso arrivati di recente facendo appello a tutta la freschezza, la tenacia e la determinazione di cui è dotato.
“A 28 anni mi ritengo ancora giovane e penso che tutto ciò che sto facendo e ottenendo adesso possa rappresentare per me un nuovo inizio. Quando ero in Gazprom tutto era diverso, passavo il tempo a lavorare per altri corridori e non avevo opportunità per provare a giocare le mie carte. Dopo la chiusura, invece, mi sono trovato a correre per me, a mettermi in proprio per cercare di conseguire quei risultati che, a poco a poco, a furia di provarci sono arrivati. Un esempio è il Tour of Poyang Lake dell’anno scorso che, anche non essendo una corsa di alto livello, ho portato a casa”.
Anche nel suo caso perciò, proprio come avvenuto (in tempi e modi diversi) per altri ex componenti della Gazprom, si può dire che il cerchio con oggi si sia definitivamente chiuso. Alla stregua di ragazzi come Scaroni, Malucelli, Conci, Carboni, anche Rikunov dopo le difficoltà nel ritagliarsi spazio e visibilità nel ciclismo che conta ha trovato la via per riemergere e far parlare nuovamente di sé. Con quei ragazzi italiani il corridore russo ha condiviso una parte della carriera e di un destino che ora, curiosamente, li vede tutti, chi più e chi meno, impegnati a prendersi rivincite e soddisfazioni. Rikunov da parte di sua, come ci ha raccontato, non li ha affatto dimenticati.
“Con gli ex corridori della Gazprom ci sentiamo ancora. Qui al Qinghai tutti i giorni mi capita di parlare con Carboni. Ieri nel finale eravamo assieme e ci siamo messi a lavorare per rientrare sul gruppo che ci precedeva, aiutandoci a vicenda visto che gli altri non collaboravano, ma a un certo punto si è staccato. Con lui siamo amici esattamente come con Scaroni, Velasco, Canola…Sono felice per tutto ciò che stanno ottenendo, per le vittorie di Scaroni, per Velasco che ora è al Tour de France…sono tutti bravi ragazzi, che lavorano sodo e che ora stanno raggiugendo i risultati che meritano” ha chiosato con un gran sorriso l’alfiere del Chengdu DYC Cycling Team.
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