C come cartelli. Nel senso di Ppo, Punto di passaggio obbligatorio. Confidenzialmente, pi-pi-o: come spieghiamo da giorni, è la zona dalla quale bisogna tassativamente passare per raggiungere partenze e arrivi. A sentire l’organizzazione, trovarla è facile: ieri il segnale era tondo, con la scritta bianca su sfondo blu. Esattamente come il segnale stradale piazzato lì accanto. Cosa non si inventano per facilitare chi arriva da lontano.
M come Mori. Nel senso di Manuele, gregario di Ulissi, toscano come lui. Meglio dire fedelissimo: mai come in questo caso il termine è appropriato. Del talento toscano è una sorta di controfigura: in passato, l’ha sostituito spesso nelle situazioni di corsa più pericolose, in particolare nelle cadute. Come al Giro di un anno fa: per facilitare il cammino al suo capitano, da vero stuntman si è preso tutti i capitomboli che ci sono stati nei primi giorni, e si è fatto il resto della corsa fasciato come una mummia. Ovviamente, è quello che, durante la squalifica di Ulissi, dovuta a un eccesso di antiallergico, ha sofferto come lui, se non di più: avesse potuto, lo avrebbe sostituito pure lì. Oltre che per lo spirito di sacrificio e per la generosità, Mori è noto anche per la sua resistenza: un paio di stagioni fa ha messo assieme oltre cento giorni di gare, correndo da gennaio a ottobre, dall’Australia al Giappone passando per l’Europa. Si fosse gareggiato su Marte, non si sarebbe sottratto. Più che un ciclista, è un vero e proprio diesel: d’inverno la Lampre non lo manda in vacanza, ma in officina per un tagliando. Nella passata stagione si è fermato a quota ottanta: per quanto in garanzia, si è accontentato di cambiar l’olio (a quello toscano ha sostituito in tavola il ligure) e le pastiglie dei freni. Mori è lo stesso che nel giugno dello scorso anno, nei giorni del campionato italiano, si è presentato una mattina vestito da ciclista sotto l’abitazione svizzera di un Ulissi avvilito e senza spinta, invitandolo a pedalare ‘perché tu sei nato per questo e nessuno ti potrà fermare’. Lì è ripartito il talento di Cecina, provincia di Livorno, la città dei quattro mori: a Ulissi ne basta uno.
V come vincitore misterioso. Nel senso di Diego Ulissi: a Fiuggi non l’ha riconosciuto nessuno. La Rai, prima di tutti: in diretta, è stato scambiato per il compagno Modolo, arrivato un minuto dopo. Poi altre reti: c’è chi ha raccontato il suo successo mandando in onda le immagini dell’esagerata esultanza del suo compagno Mori, arrivato un paio di minuti dopo. Tanto che alla Lampre stanno meditando di scrivere Ulissi su tutte le maglie: nel caso il toscano dovesse concedere il bis, aiuterebbe.
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