L'ABC di COSTA. LA SCUOLA LIQUIGAS DIMENTICATA

GIRO D'ITALIA | 13/05/2015 | 20:16
B come Betancur. Nel senso di Carlos, colombiano del team dello sfortunato Pozzovivo. Dopo la caduta e il ritiro del suo capitano, sarebbe l’uomo di classifica della sua squadra: è il meglio piazzato, anche se ha imbarcato più acqua della Costa Concordia, perché attualmente naviga a un quarto d’ora da Contador. E’ lo stesso Betancur che un paio di anni fa, al solo apparire, fece sbilanciare i tecnici su un futuro da fuoriclasse: in lui vedevano il nuovo Herrera, senza accorgersi che di nuovo da quelle parti c’era soprattutto Quintana. Dopo quella primavera (nei primi cinque a Freccia e Liegi) e quel Giro (tre secondi posti e un terzo di tappa, col titolo di miglior giovane), un rapido declino: una Parigi-Nizza, poi è sparito dai radar. Ha solo 25 anni, ha ancora tempo: come dice il proverbio, non ne aspetti altro. Aru lo aveva indicato fra le possibili sorprese di questo Giro, ‘perché uno con il suo talento prima o poi viene fuori’: al momento è stabilmente sul poi.
 
C come Ccc. Nel senso del team polacco che sta correndo il suo primo Giro. Fin qui si è fatta notare per aver messo il naso in un paio di fughe e per l’arancio abbagliante delle maglie che confonde i suoi atleti con gli operai dell’Anas. Salendo all’Abetone, si è segnalato anche l’autista del pullman della squadra: è riuscito a incastrare il suo pesante mezzo dentro il cortile di una casa affacciata su una curva, bloccando mezza carovana un’ora prima dell’arrivo della corsa. Facendo venire il sospetto che Ccc possa voler dire Che Casini Combino.
 
S come squadra che non c’è. Nel senso di Liquigas (poi Cannondale), team che ha chiuso l’attività al termine della passata stagione. Lasciando una bella eredità: molti dei corridori che ha allevato con pazienza stanno diventando grandi. O già lo sono: basti per tutti Nibali, cresciuto senza stress all’ombra di Ivan Basso. E’ storia, ma anche attualità: Viviani e Formolo, finora gli unici italiani a vincere tappe in questo Giro, si sono formati lì. Che dopo il successo abbiano ringraziato i loro scopritori non è un caso. Purtroppo, è un caso anomalo che di quello staff tecnico, non ci sia traccia in corsa: a parte Stefano Zanatta, che qui accompagna gli ospiti internazionali con una vettura dell’organizzazione, gli altri sono a spasso. Dei vari Amadio, Volpi e compagnia al momento nessuno ha sentito il bisogno, pur essendo riconosciuta la qualità italiana a livello tecnico e organizzativo: non è perché ci si è chiamati Liquigas che si debba per forza evaporare. 
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