GIRO D'ITALIA | 06/06/2014 | 08:48 Il recente Giro d'Italia ha colpevolmente dimenticato di rendere onore al ciclista vergatese Alfonso Calzolari, vincitore giusto 100 anni fa del “Giro dei Record”, una vera e propria icona del ciclismo cosiddetto Eroico. L'Omino di Ferro, nato a Monte Cavalloro di Riola, nel Comune di Vergato (Bologna), trionfò nella sesta edizione della massima gara a tappe italiana, contraddistinta da un meteo infame e da performance atletiche al limite dell'umano su percorsi massacranti. Otto le tappe in programma, intervallate ognuna da una giornata di riposo, con un cast di partecipanti di primissimo ordine, poiché il 7 giugno attorno a mezzanotte partirono da Milano 81 ciclisti tra i quali figuravano tutti i vincitori dei precedenti 5 Giri d'Italia (Ganna, Galetti, Pavesi e Oriani), il vincitore di due Tour de France (Lucien Mazan”Petit Breton”) e un talento emergente come Costante Girardengo. Calzolari, soprannominato Fonso oppure “El Mort”, conquistò la seconda tappa da Cuneo a Lucca sotto un vero nubifragio e si installò al vertice della classifica generale (quello del 1914 fu il primo Giro d'Italia con la classifica a tempi) rimanendovi fino alla quarta tappa. Nella quinta venne spodestato dal lombardo Giuseppe Azzini, che però nella frazione successiva con arrivo all'Aquila fu vittima di una crisi terrificante e non riuscì nemmeno a tagliare il traguardo, finendo disperso sulle colline abruzzesi. Nonostante il goffo tentativo di squalifica per un inesistente traino da una vettura, a testimonianza della lotta senza esclusione di colpi che in quegli anni pionieristici coinvolse le più importanti case costruttrici di biciclette, Calzolari riuscì a vincere il Giro 1914, ricevendo poi l'accoglienza trionfale dei suoi tifosi nel centro di Bologna. Quel memorabile Giro del 1914, ribattezzato “Bestiale quel Giro” come il monologo portato in questi giorni nei teatri italiani dal noto attore romagnolo Ivano Marescotti che interpreta Calzolari, ha consegnato alla storia dieci record praticamente imbattibili elencati qui di seguito.
- Minor numero di ciclisti classificati: 8 - Maggior distacco sul 2°classificato nella classifica generale: 1 ora, 57' e 26 - Media oraria del vincitore più bassa: 23,247 km/h - Percentuale più alta di ciclisti ritirati: 90% (73 su 81 partenti) - Lunghezza media delle tappe più alta: km.396,250 (8 tappe) - Tappa più lunga nella storia del Giro: Lucca-Roma di 430,300 km - Tempo di percorrenza più alto di sempre per una tappa del Giro: 19 ore 20'47” Bari--L'Aquila - Vittoria in una tappa del Giro col maggior vantaggio sul 2°: 1 ora, 3' 22” Avellino-Bari - Fuga solitaria più lunga nella storia del Giro: tappa Lucca-Roma, 360 km, Lauro Bordin. - Media di percorrenza più bassa per una tappa: 22,123 km/h Bari-L'Aquila.
Curiosamente esistono poi varie affinità tra i due vincitori dei Giri 1914 e 2014. Eccole. Calzolari e Quintana sembrano, almeno dal punto di vista fisico e caratteriale, quasi due gemelli. Entrambi di piccola statura ma robusti, quasi...compatti, di carnagione scura, testardi, di poche parole ma di molti fatti in gara e fuori, dotati di una volontà feroce, di grinta, coraggio e in grado di affrontare qualsiasi tipo di avversità, ambientale, fisica o morale. Anche sotto il profilo tecnico i due Omini di Ferro si assomigliano assai. Pur non essendo degli scalatori puri, possono infatti eccellere sulle salite grazie alla loro potenza demolitrice e alle loro progressioni irresistibili. E ancora. Sia Calzolari che Quintana hanno mosso i loro primi passi nel mondo del professionismo nell'anno che finisce per '09 (1909 e 2009), giusto 5 anni prima del trionfo nel Giro d'Italia, Calzolari come Aspirante e Quintana come tesserato per una squadra Continental del tutto equiparabile alla categoria di Calzolari. Entrambi hanno poi conquistato il primato in classifica al Giro, per la prima volta, al termine di una tappa martoriata dal maltempo e conclusa vittoriosamente per distacco: Calzolari a Lucca e Quintana a Val Martello. E infine entrambi hanno vinto la loro prima gara “Classica” in linea al Giro dell'Emilia, con arrivo a Bologna: Calzolari nel 1913 e Quintana nel 2012. Davvero molto strane, tutte queste coincidenze...
sempre attento e preciso. Lo ringrazio di aver ricordato il 1914 perchè in quel Giro d'Italia sono arrivato quarto a quasi tre ore dal vincitore che era mio compagno di squadra. Sono bei ricordi.....
firmato Canepari Clemente
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