SPECCHIO DEI TEMPI. Tutti riprendono, pochi applaudono
GIRO D'ITALIA | 30/05/2014 | 08:37 Applausi diminuiti sulle strade del Giro d’Italia. E pure in sensibile diminuzione rispetto a quelli che erano soliti suscitare al loro passaggio i corridori della variopinta carovana rosa. Non ci richiamiamo all’omonima canzone storico cavallo di battaglia dei Camaleonti nel lontano 1968. Non è più tempo di riferire “il passaggio dei corridori fra due ali plaudenti di folla”, quasi un cliché di rigore dei resoconti del passato. Eppure la folla c’è e, ci pare, anche e fortunatamente in aumento nell’edizione del Giro d’Italia 2014, sia nelle grandi città, sia nei piccoli centri. Cerchiamo una spiegazione. Nessun allarme…. Seguendo o anticipando dappresso i corridori del plotone, sia la fuga, sia il grosso, per usare la terminologia ciclistica corrente, in questi ultimi anni è stato un crescendo di spettatori muniti di telefonini, tablet e altri strumenti simili utilizzati per documentare con le immagini il passaggio dei corridori. Tanti emuli di Nazareno Balani, il “regista” per antonomasia del ciclismo Rai. E’ certamente questo, solo questo, fortunatamente, il motivo della diminuzione degli applausi al passaggio dei corridori. I più evoluti e ricercati in materia trovano il modo di realizzare un “selfie”, tanto di moda oggi, filmato o fotografato. Resistono, e si sentono anche nelle trasmissioni televisive, gli incitamenti vocali di vario tipo che fanno rumore e colore e rappresentano la colonna sonora che accompagna la carovana. Piccola riflessione: crediamo che i filmati costituiscano una sorta di “valore aggiunto” e che conservano nel tempo il ricordo e il fascino del Giro d’Italia e del ciclismo rispetto all’effimero applauso. Almeno la interpretiamo così. A proposito di voci ci ha fatto grande piacere, e pensiamo – anzi ne siamo sicuri – a tutti gli appassionati, udire quella del grande Alfredo Martini nella trasmissione RAI di Marino Bartoletti. Flebile nel tono sì ma forte nei contenuti come quelli che quotidianamente rende a Marco Pastonesi in “Pane & Gazzetta”. Grande Alfredo.
Si applaude sempre di meno perchè sono praticamente tutti con le mani impegnate per girare con stì selfie del menga!?
Le considerazioni del caso le lascio alla libera interpretazione di ciascuno...
Bartoli64
EVOLUZIONE O MODA
30 maggio 2014 10:55Cristallo
Certo i filmati si conservano nel tempo e te li puoi guardare quando vuoi, però non ti danno le stesse emozioni del momento stesso in cui tu sei partecipe dell'evento.
Il tuo cervello è lo specchio dei tuoi occhi che conserverà per sempre ciò che hai visto.
30 maggio 2014 12:18foxmulder
Non c'è posto migliore per serbare un ricordo della mia testa. Le foto le lascio a chi le fa di mestiere. Se voglio condividere un ricordo niente è meglio del racconto.
30 maggio 2014 14:29azalai
Me ne accorsi e ci riflettei gia due anni fà alla premiazione finale della tirreno adriatìtica a san benedetto del tronto, stava per essere premiato Vincenzo Nibali e il cronista della corsa lo stava annunciando con enfasi,sali sul palco e mi accorsi che io e pochi altri èravamo a gridare ed applaudire.... tutti gli altri(ed èravamo in molti) èrano intenti ed avevano le mani occupate a scattare e a filmare.oramai si preferisce portarsi a casa le immagini del momento piu tosto che vivere il momento. Non mi piace.
non facciamone una questione!
30 maggio 2014 14:55canepari
c'è il momento per la foto.... (chi vuol fotografare fotografi pure....) e il momento per gli applausi a chi passa e da spettacolo. Certamente il corridore gradisce l'incoraggiamento; ma non gradisce certo lo stupido che gli corre di fianco, richia di urtarlo e non gli fa vedere la strada.
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