CA' DEL POGGIO. Festa rosa sul Muro

GIRO D'ITALIA | 28/05/2014 | 18:51

Uno spettacolo verticale. Verticale come il Muro di Ca’ del Poggio: una striscia d’asfalto che s’inerpica, sinuosa, tra i vigneti di San Pietro di Feletto. Qui, nel pomeriggio, il Giro d’Italia è transitato per la terza volta negli ultimi cinque anni. E qui, per tutta la giornata, è andato in scena lo spettacolo di folla e passione che accompagna ogni passaggio della corsa rosa.  


 


Tra curve e controcurve, dove ad ogni metro i protagonisti del Giri trovano applausi e urla d’incitamento, è transitato per prima il belga Thomas De Gendt, che si è così aggiudicato il terzo Gran premio della montagna di giornata. Alle sue spalle, in cima al Muro, a pochi metri di distanza, Stefano Pirazzi che, proprio tra i vigneti di San Pietro di Feletto, ha preso l’abbrivio per andare ad imporsi sul traguardo di Vittorio Veneto.    

 

Il passaggio più temuto e affascinante della 17^ tappa del Giro d’Italia, i 208 chilometri della Sarnonico-Vittorio Veneto, ha offerto anche la festa dei tantissimi appassionati che hanno atteso il passaggio dei ciclisti tra striscioni, bandiere, cappelli alpini, palloncini colorati, i bolidi fiammeggianti della Scuderia Ferrari Club Piave e brindisi col Prosecco che hanno coinvolto anche il presidente della Regione, Luca Zaia, intrattenutosi a lungo tra i tifosi sulle rampe di Ca’ del Poggio.

 

C’è stato persino chi ha trascorso la notte tra i vigneti, dormendo in tenda. L’attesa per il Muro, quest’anno, è stata più vibrante che mai. Una festa, immancabilmente, colorata di rosa. Ma anche d’azzurro.

 

L’azzurro dei tanti campioni, di ieri e di oggi, richiamati a Ca’ del Poggio dal fascino del luogo: una salita ardua, seppur breve (1,3 km, con pendenze medie del 15% e punte del 19%), che si apre su una sorta di balcone da cui è possibile ammirare uno dei più bei panorami sulle colline del Prosecco.

 

Tra i più applauditi, l’olimpionico di sci nordico Silvio Fauner, la dieci volte iridata di pattinaggio artistico Silvia Marangoni, la velocista Manuela Levorato, il campione paralimpico di tiro con l’arco Oscar De Pellegrin, l’ex calciatore del Milan, Pierino Prati, l’ex arbitro di calcio Gabriele Gava.

 

E poi Davide Cassani. Il c.t. della nazionale, arrivato tra le colline che “sono un paradiso per tutti gli appassionati di ciclismo”, ha espresso un pronostico sulle sorti di questo Giro: “Quintana ha ormai la vittoria in pugno, le montagne lo favoriranno ulteriormente. Mi piacerebbe vedere un italiano sul podio di Trieste, ma, comunque vada, sono soddisfatto del comportamento dei nostri ciclisti: Aru e Pozzovivo sono realtà su cui puntare e attorno a loro c’è un bel movimento”.             

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