LA TAPPA. Tornano alla ribalta i velocisti

GIRO D'ITALIA | 28/05/2014 | 06:58
La giornata dopo la tremenda e, sportivamente parlando, storica “doppietta” ad altissima quota Gavia-Stelvio suggellata, tanto per gradire, dall’inedita, aspra salita a Val Martello, tappa dove il tempo atmosferico ha mostrato l’estesissima gamma delle sue variabilità, con i due leggendari passi quasi a vendicare e rivendicare la propria unicità con le armi di pioggia, freddo, neve, nebbia ma con un consolante, seppure tardivo, sole conclusivo, il Giro d’Italia 2014 prospetta una frazione “normale”.
Parafrasando un celebre incipit di un articolo del poeta Alfonso Gatto, inviato al Giro d’Italia in un’edizione del secondo dopoguerra, verrebbe da dire “Tutti primi al traguardo del nostro cuore” per l’impegno, il valore, non disgiunto dalla sofferenza e tutto quanto di positivo, molto positivo, hanno mostrato i corridori nella tappa di Val Martello.
E’ uno di quei giorni in cui il ciclismo chiede tutto e di più, una sorta di dolorosa espiazione collettiva, a coloro i quali sono stati, sono e sempre saranno il primo valore del ciclismo: i corridori, di ogni ordine  e grado, che ieri hanno gettato ogni energia – fisica e mentale – sulla strada, sin dal via, senza attendismi.
E’ stata un’interpretazione collettiva di straordinario livello, senza calcoli, senza remore, che ha consentito alla platea televisiva di vivere per intero, quasi dal di dentro, e partecipare con passione e pure debita compassione, unita a giusta esaltazione, lo spirito di una giornata di grande ciclismo che ha scritto una pagina importante di questo nostro, sovente bistratto, sport.
La vicenda, quasi kafkiana o freudiana che dire si voglia, di tweet, comunicazioni radio, bandierine rosse, può prestarsi a varie interpretazioni e costituire, come dicono, “un caso di scuola” o “case history”, per adeguarsi all’inglese dilagante, meritevole sicuramente di future e prossime meditazioni e riflessioni sulle attuali basi regolamentari. E’ un argomento, forse tecnicistico, con molte e pure rilevanti sfaccettature, del quale si parlerà a lungo affinché non abbia a ripresentarsi in queste forme dubbie nel futuro. La certa intenzione e finalità di protezione e sicurezza alla base dell’iniziativa non ha trovato interpretazioni univoche. Peccato!
Oggi è la Val di Non, l’Alta Val di Non, a ospitare la partenza da Sarnonico, piacevole centro che sorge in una sorta di panoramica conca ben esposta al sole nel cui territorio, nel 2004, si concluse la Brunico-Fondo/Sarnonico, tappa vinta da Pavel Tonkov con 2’15” sul trentino Alessandro Bertolini. Era il Giro conquistato da Damiano Cunego. Il nome della Val di Non, oltre alle mele e molto altro, ciclisticamente parlando, rapporta a Marco Brentari, l’appassionato “patron” del Trofeo Melinda, recentemente scomparso, che sarà ricordato in occasione del prossimo campionato italiano che si correrà, per il secondo anno consecutivo, su queste strade anche in omaggio alla sua memoria.
Il tracciato scende per Sanzeno con il caratteristico e imponente Santuario di San Romedio, trova la pianura nella valle dell’Adige per Mezzolombardo e Mezzocorona, terra di vini fra cui il pregiato rosso Teroldego, Lavis sovrastata dal Maso Warth, l’attuale “regno” fra le vigne di Francesco Moser e supera Trento, il capoluogo  di provincia, con i suoi monumenti architettonici e naturali quali il massiccio “ciclistico” del Monte Bondone. Si entra nella Valsugana per Pergine e Borgo Valsugana, località che saranno ritrovate domani, e approda nel Veneto, in provincia di Vicenza, per Primolano il cui nome si collega a Fausto Coppi che qui fu vittima nel Giro del 1950 di una gravissima caduta. E proprio a Fastro, in località Scale di Primolano, c’è un agevolissimo GPM di 4^ cat. a m. 352. Si toccano poi Fonzaso, sede del noto marchio Sportful, Feltre con la sua Cittadella e si giunge in provincia di Treviso per Valdobbiadene, celebre per il Prosecco e il pregiato Cartizze e per riferimenti, anche ciclistici in questa zona ad alto tasso di passione per le due ruote, di Guia, Combai, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Refrontolo prima del secondo GPM di giornata, sempre 4^ cat., a m. 242 del Muro di Ca’ del Poggio. Il paesaggio è quello tipico di vigne e ordinate coltivazioni intervallate da industriosi e caratteristici centri di variata storia e diversi riferimenti culturali come Conegliano. Un ricordo qui è dovuto per Teofilo Sanson, originario della frazione di Scomigo, da poco scomparso, protagonista e interprete di varie iniziative di rilievo nel ciclismo e al Gran Gala del Ciclismo.
Vittorio Veneto è subito lì. Il nome è in onore di Vittorio Emanuele II^ e fu assunto nel 1866 dai due centri – Ceneda in pianura e Serravalle, il caratteristico e ben conservato borgo di struttura medievale, in posizione più elevata – che costituiscono Vittorio Veneto. E’ una zona con molteplici nomi e valenze anche ciclistiche. Fra questi spicca quello di Renato Longo, classe 1937, cinque volte iridato del ciclocross ma pure buon stradista (l’invocata multidisciplinarietà ante-litteram). Diverse le tappe del Giro che qui hanno posto la conclusione e, nel 1988, settantenario della vittoria nella prima guerra mondiale, la cittadina veneta è stata il traguardo finale della corsa rosa vinta da Andrew Hampsten, il primo e finora unico, corridore statunitense vincitore della corsa rosa. Il traguardo di Vittorio Veneto 2014 vuole ricollegarsi al centenario dell’inizio del primo conflitto mondiale.
Volata prevedibile, ad alta velocità favorita dalla pendenza della strada del traguardo dopo avere fatto i conti con molteplici rotatorie e spartitraffico, per gli sprinter che hanno meglio salvato la gamba nella tremenda tappa di ieri.
Chi firmerà il “bollettino della vittoria”, il celebre “Firmato Diaz”, in questo caso – accontentiamoci – l’ordine d’arrivo?

Giuseppe Figini
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sono già passati 30 anni da quando Pascal Richard vinse la Maglia Verde come miglior scalatore al Giro d'Italia 1994 e sul traguardo di Milano venne premiato da Francesco Moser. Quell'immagine, in un poster celebrativo, gli è stata regalata da Gigi...


Di ritorno dal Giro d’Italia, il suo 59esimo grande giro in carriera, Michele Pallini, per anni massaggiatore di Vincenzo Nibali e attualmente nello staff dell’Astana, è salito in cattedra a Rimini Wellness: è stato tra i relatori del primo congresso...


  La Svizzera di lingua italiana si appresta a ospitare la terza edizione di Axion Lugano Summer Ride, autentico carosello di ciclismo per ogni età. L’evento si svolgerà domenica 2 giugno con regia del Velo Club Lugano del presidente Andrea...


Importante e prestigioso riconoscimento per il Gruppo Sportivo Emilia che per la prossima edizione del Giro dell’Emilia Granarolo in programma il 5 ottobre, godrà del patrocinio della Fondazione Guglielmo Marconi. Nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita dello scienziato...


La puntata di Velò andata in onda giovedì sera su TvSei è stata particolarmente interessante, si è parlato di Giro d'Italia, delle imprese di Pogacar e Pellizzariu e di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo Magrini, Alessandro Donati e Massimiliano Gentili. Come...


“Ho sempre desiderato pedalare su una bicicletta così bella e finalmente ho realizzato il mio sogno.” Queste sono le prime parole dette da Henok Mulubrhan di fronte alla sua nuova Filante SLR in colorazione speciale. Una livrea inedita svelata alla vigilia...


L’italiana Eleonora Gasparrini, una delle giovani più interessanti del panorama ciclistico mondiale, ha deciso di continuare a vestire la maglia di UAE Team ADQ anche per le prossime due stagioni 2025-2026. “In UAE Team ADQ ho trovato un ambiente positivo...


OSTRODA (POL): Buone notizie dalla Polonia dove sono in corso i Campionato Europei di MTB Orienteering che si sono aperti oggi con la Sprint a Ostroda, cittadina di 30.000 abitanti nel Nord del Paese, nella regione di Masuria. Iris Aurora Pecorari (18':51") vince...


In uno scenario congiunturale che per il mondo del vino italiano è stato e rimane difficile – lo sarà fino al 2025, questa la previsione – Fantini Wines ha fatto scelte precise: consolidare la propria identità forte; mantenere un eccellente...


Mancano tre mesi al Giro della Toscana femminile ma filtrano le prime indiscrezioni sull’edizione 2024 prevista dal 29 agosto al primo settembre. Brunello Fanini, direttore dell’organizzazione assieme ai suoi collaboratori sta definendo il tutto. Le tappe della gara che ricorderà...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi