LUCA GUERCILENA: «ECCO PERCHÈ I TECNICI NON HANNO COLPE»
GIRO D'ITALIA | 28/05/2014 | 08:22 Poche righe, prima di prender sonno. Prima di spegnere la luce e chiudere - almeno per ora - su una giornata che farà discutere e che certamente resterà nella storia del Giro d'Italia. Un post di Luca Guercilena, uno dei tecnici più apprezzati e premarati a livello mondiale, team-manger della Trek. Ecco il “post” da lui fatto sul suo profilo facebook. Ve lo proponiamo così come Luca l'ha scritto. Non abbiamo problemi a dire che siamo pronti a sottoscriverlo. Punto per punto.
Piccolo pensiero relativo alla tappa di oggi:
Non esiste nel regolamento UCI alcun riferimento alla fantomatica safety motorbike
La regola che più si avvicina a quanto successo oggi e' la 2.2.029 in cui si dice che in caso di incidente o di situazione eccezionale l'organizzatore può modificare, in accordo con la giuria,
1. Il percorso
2. NEUTRALIZZARE temporaneamente la corsa
3. Annullare la tappa
4. Cancellare una parte di tappa e relativi risultati intermedi e fa ripartire la corsa in un luogo prossimo all'incidente
5. Mantenere la situazione o far ripartire la gara TENENDO CONTO DEI DISTACCHI prima dell'incidente.
Ora premesso che la regola della safety moto non esiste, tenuto conto che non si fanno riferimento nel regolamento a bandiere rosse o similari.
Indicando che radiocorsa come da file audio, ha detto che gli atleti dovevano restare nei gruppi di appartenenza in cima allo Stelvio fino all'abbassamento della bandiera stessa
Osservando la foto in allegato in cui la safety motorbike, in realta' invece che far rispettare agli atleti il mantenimento della posizione nel gruppo di cui facevano parte in cima allo stelvio, sta facendo selezione con una vero lavoro di dietro motore (chiaro guidare con una mano nei tornanti dello Stelvio, concede più di una scusante ai motociclisti).
MI chiedo e' ancora necessario, voler additare e screditare i tecnici che hanno comunicato ai propri atleti di rispettare le consegne dell'organizzazione, oppure e' preferibile dire che data la situazione e' stata presa e comunicata una decisione che non essendo contemplata nel regolamento, ha creato disagio a tutti i partecipanti???
Sinceramente, penso che sia passato il tempo in cui i tecnici vengano additati come poco capaci, oggi molti hanno rispettato le direttive dell'organizzazione, qualcuno non ha compreso il messaggio, pochi hanno sfruttato l'incertezza creata da una regola che non esiste.
Hai perfettamente ragione la colpa non è dei tecnici ma di chi ha dato l'ordine di comunicare la presenza delle moto con le bandierine e quindi di Vegni, non si può far dirigere il Giro da un dilettante, ultima cosa ieri bisognava far scattare il piano B da subito....
La verità
28 maggio 2014 09:47Piccio
La verità è che con tutti questi DS e queste radioline il ciclismo da grande sport è diventato una farsa pilotata.
Non vale più la pena di perdere tempo per seguire tappe e tapponi che poi si risolvono con una volata agli ultimi 300 metri.
Si vedono più DS e commentatori sportivi in TV (Rai spending review?), a promuovere inutili polemiche, che corridori a movimentare la competizione sulla strada.
Davanti erano in tre a metà discesa dello Stelvio, con 50 secondi di vantaggio sui trenta campioni che guidavano la classifica, e poi il vantaggio è aumentato ad 1 minuto, 2, 3… cosa aspettavano i grandi? che le radioline dicessero: Tappa neutralizzata fino all’arrivo?
Il caro amico Savoldelli disse una volta: Prima raggiungi che è davanti e poi ti fermi a discutere le informazioni e i comunicati.
Complimenti a Quintana, Rolland, Hesjedal che hanno promosso intense emozioni, ed alla fine, la classifica ha dato loro ragione.
Errore enorme dell'organizzazione. GIRO FALSATO
28 maggio 2014 11:00runner
C'è poco darire, in quanto l'evidenza parla da sola. L'organizzazione ha sbagliato clamorosamente e, in questo modo, il Giro 2014 sarà falsato e probabilmente verrà vinto da un corridore peraltro ottimo (Quintana)che però si è visto regalare due minuti ingiustamente. E' ovvio che anche psicologicamente è stato avvantaggiato rispetto agli altri (per questo i 50 secondi sono presto aumentati...).
Comunque ora si sta esagerando con il voler tutelare eccessivamente la sicurezza dei corridori. Sono atleti professionisti e sicuramente, anche senza bisogno di questa assurda comunicazione, avrebbero percorso la discesa dello Stelvio in maniera prudente. E non ci sarebbe stata alcuna polemica.
RCS incapace (sai che novità)
28 maggio 2014 14:15illip
E per il secondo anno consecutivo Vegni si incaponisce di andare a 2700 metri a maggio e questi sono i risultati. Lui si gongola di avere fatto la tappa storica (gavia+stelvio) mentre il ciclismo e il giro sprofonda nel ridicolo
mi dispiace dissentire da illip
28 maggio 2014 16:11canepari
ma Mauro Vegni è un grande professionista. Una persona saggia e misurata. Certo che il comunicato di radio corsa era di difficile comprensione e si prestava a dubbi in quanto non c'è alcuna consuetudine alla bandiera rossa "fantomatica" per altro. Forse qualche parola in più espressa PERSONAMENTE e con la sua autorità carismatica poteva spenderla .... Poi chiaramente le situazioni difficili dei 2700 metri hanno fatto il resto.
x piccio
28 maggio 2014 17:34siluro1946
Cambiare canale. A quell'ora ci sono le soap per Lei.
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