SUPERARU. Il sardo entusiasma anche i grandi ex

GIRO D'ITALIA | 26/05/2014 | 09:08
Entusiasmo e tanto amarcord nella puntata di “Velodrome, opinioni a confronto”, nel corso della quale è stata commentata l’impresa di Montecampione, del giovane Fabio Aru. Un’impresa del tutto opposta, a livello emozionale, rispetto a quella vissuta al Giro del 1982, da Silvano Contini, il primo ospite intervenuto nel talk-show quotidiano fruibile in diretta streaming dal sito web www.velobike.it.

L’ex campione varesino ha confessato di avere un brutto ricordo di quella salita: «Un’esperienza che fa parte del ciclismo, anche se essere battuto da un grandissimo qual è stato Bernard Hinault, mi fece accontentare del piazzamento che comunque, riuscii alla fine a conseguire. A quell’epoca c’erano grandissimi campioni e non era semplice vincere. In quella tappa pagai un distacco molto pesante. L’inesperienza e la giovane età mi giocarono un brutto scherzo».


Circostanze delle quali non ha invece sofferto Fabio Aru, l’eroe del giorno che Contini ha dichiarato di seguire sempre con molta attenzione, già nelle categorie giovanili. «Aru è un corridore che ho visto correre tra gli under 23. Mi è sempre piaciuto. Rappresenta il presente e il futuro del nostro ciclismo. Considerando le caratteristiche delle tappe che ci saranno da disputare da qui alla fine, penso sia giusto ritenerlo come uno dei favoriti per la vittoria finale».


Un giudizio condiviso anche da Roberto Poggiali, l’altro ospite intervenuto, che nel corso del suo intervento ha sottolineato: «Questo Giro lo può vincere soltanto uno che va forte in salita e Aru ha dimostrato che gli riesce molto bene. Non condivido certe riserve e lo scetticismo che è emerso nel corso del “Processo alla tappa” riguardo a tale ipotesi. Basta guardare i profili altimetrici delle tappe che attendono i corridori, per pensare esattamente l’opposto».

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COMMENTI
Amarcord (tributo a Bernard Hinault)
26 maggio 2014 12:33 Bartoli64
Quello di Fabio Aru è stato un bellissimo gesto atletico, ma che è un po’ lo specchio del ciclismo moderno: per attaccare (quando si attacca) sia aspettano sempre gli ultimi km.

Non farò paragoni con l’altro bellissimo gesto atletico del quale, sulla stessa salita, si rese protagonista Pantani (ed il perché mi pare evidente), ma per parlare di vera “Impresa a Montecampione” si deve tornare indietro alla terribile “legnata” che l’immenso Bernard Hinault tirò sulle gambe di tutto il Giro d’Italia dell’82, primo fra tutti il mio mito di allora, Silvano Contini.

Attaccando tutto solo sin dai piedi della salita (peraltro in una tappa di appena 85 km.), l’indimenticato asso bretone realizzò una delle più belle imprese della sua meravigliosa carriera (forse seconda solo ai Mondiali di Sallanches).

Che ricordi e che nostalgia mi hai lasciato vecchio Bernard… tu sei stato davvero l’ultimo dei “Campionissimi”.

Bartoli64

26 maggio 2014 13:54 HIRO4
Non è dato comprendere l'intervento qui sopra?!?

Ed allora poniti questo interrogativo:
26 maggio 2014 15:42 Bartoli64
sarà mica colpa tua?

Bartoli64

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