Bragagnolo, il signor Pasta Zara, lascia il ciclismo femminile
DONNE | 06/10/2013 | 14:40
La Pasta Zara lascia il ciclismo femminile. La decisione è stata presa in questi giorni dal presidente dell'azienda di Riese Pio X, Furio Bragagnolo (nella foto). Probabilmente ha influito la stagione 2013 che si è conclusa poco brillantemente soprattutto nelle corse che contano. Capitolo chiuso quindi per la formazione di Cornuda presieduta dal pur appassionato Maurizio Fabretto che nel corso degli anni ha collezionato fior di risultati in tutto il mondo con una formazione qualitativamente più elevata.
Pasta Zara era diventato primo sponsor solo dal 2013, ma l'intesa nel ciclismo femminile tra Bragagnolo (aveva iniziato Franco Bragagnolo, papà di Furio, ndr) e Fabretto durava da anni, tanto che assieme hanno collezionato una valanga di vittorie. La multinazionale di Riese Pio X ha affiancato nel corso degli anni la Diadora e la Safi, ma ha contribuito a dare visibilità anche all'attività agonistica organizzativa come il Giro d'Italia femminile 2010 partita da Muggia (il giorno dopo arrivo a Riese), dove c'è uno stabilimento Pasta Zara, e il campionato italiano inserito nell'ambito della Settimana Tricolore trevigiana 2010 quando le gare sono terminate proprio davanti allo stabilimento della famiglia Bragagnolo.
Pasta Zara è salita sul gradino più alto del podio nel mondiale conquistato su pista nel 2009 da Giorgia Bronzini e nel 2007 nel mondiale su strada vinto da Marta Bastianelli.
Ma il legame nel ciclismo rimane saldo. Bragagnolo ha infatti confermato il marchio della Zalf Euromobil Désirée Fior, la formazione che con 55 successi, ha vinto di più in Italia tra i dilettanti, e rimarrà nell'internazionale per dilettanti che si corre ad agosto a Poggiana di Riese Pio X vinta quest'anno dal campione d'Italia Andrea Zordan, proprio della Zalf.
da «La Tribuna di Treviso» del 6 ottobre 2013 a firma Sandro Bolognini
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