
La quindicesima tappa della Grande Boucle è stata veramente folle per Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team). Il francese infatti, si è prima lussato la spalla in una caduta, poi con una manovra imparata in ospedale da solo, si è sistemato l’osso sul ciglio della strada e infine sul traguardo ha alzato le braccia come se avesse vinto. Rideva istericamente dopo il traguardo Alaphilippe, pensando di aver fatto un gesto stupido, ma poi con lucidità ha ripercorso la tappa e ha riflettuto sulla caduta e alla paura di doversi ritirare per un danno troppo importante.
«È stata una giornata un po' folle. Mi sentivo bene fin dai primi chilometri, ma sono caduto e mi sono lussato la spalla. Ho subito capito che sarebbe stata una situazione complicata perché ho già operato entrambe le spalle, quindi conosco quel dolore. Mi sono ricordato della manovra che mi avevano fatto in ospedale e sono riuscito a rimetterla in posizione. So solo che ha fatto un bel "clic" e che era tornato tutto alla normalità».
Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere e dal pubblico Alaphilippe è stato definito come un autentico gladiatore in bicicletta e sul traguardo il tifo per lui è stato veramente straordinario. «Dopo aver sistemato la spalla, è stato come affrontare una cronometro per rientrare in gruppo. E poi ecco una grande tappa con Michael Storer in fuga, quello era l'obiettivo della squadra».
La squadra di Cancellara aveva deciso la sua strategia, ma senza considerare la straordinaria prestazione che poi avrebbe fatto Alaphilippe, che ha corso con incredibile convinzione anche dopo aver risistemato da solo la spalla. «Purtroppo, la mia radio non funzionava più dopo la caduta, quindi ho cercato di fare la miglior volata possibile, pensando alla vittoria di tappa. Come un idiota, ho alzato le braccia, ma c'erano altri corridori davanti. Non lo sapevo... Sono scattato come se dovessi vincere la tappa. È stato Wout Van Aert a dirmi: ci sono ragazzi davanti. E io ho risposto: Grazie mille ma non so chi abbia vinto. Poteva finire meglio, ma sarei anche potuto tornare a casa. Quindi, è andata bene così. Non posso incolparmi, perché la radio non funzionava».
Dopo l’arrivo a Carcassonne Alaphilippe si è sottoposto a controlli medici, che hanno escluso danni importanti alla spalla. «Sono andato a fare le radiografie: non ci sono lacerazioni, nessuna complicazione. È solo doloroso. Per 30 secondi dopo la caduta, ho pensato che fosse finita, perché so cos'è quel dolore. E mi ha davvero tolto il fiato. Ma mi sono preso il mio tempo, mi sono seduto e, come ho detto, mi sono ripreso. Sapevo come fare il movimento giusto per sistemare la spalla».
L’incidente è ormai alle spalle e il francese è fiducioso e nei prossimi giorni tornerà all’attacco, per cercare di conquistare una vittoria di tappa. «Certo che ci riproverò. Domani approfitterò del giorno di riposo e cercherò di non alzare troppo le braccia per prendere i vestiti. Quindi, manterrò la calma. Ma in realtà sono solo alcuni movimenti ad essere fastidiosi. Per il resto, posso mettermi in posizione in sella e sprintare e di sicuro ci riproveremo».