Caso Mimosa: Tonon assolto dopo otto anni

| 21/03/2006 | 00:00
Assolto a distanza di otto anni dai fatti a lui contestati: una truffa con molti zeri ai danni della multinazionale della frutta Eurocompany. Trascorsa un'ora di camera di consiglio il giudice Deli Luca del Tribunale di Conegliano ha emesso la sentenza nei confronti dell'ex presidente dell'Uc Vittorio Veneto Giuseppe Tonon, assolto «perché il fatto non sussiste» dalle accuse che la Eurocompany di Ravenna, parte civile nel procedimento esaminato da tre sedi (Ravenna, Treviso e Conegliano), gli rivolgeva. Eurocompany denunciò Tonon , all'epoca presidente dell'Uc Vittorio Veneto e del Gruppo Ciclistico Mimosa, squadre femminili di livello mondiale, per truffa, accusandolo di averla indotta in errore promettendo un incremento delle vendite del nuovo integratore di frutta secca "Sprint" - diventato poi sponsor delle squadre - utilizzando la rete di vendita dei gelati Sanson e Sammontana, marchio di cui Tonon era direttore alle vendite (lo fu anche della Gelati Sanson). Il 68enne vittoriese si sarebbe fatto consegnare dai vertici della ditta ravennate (Italo Zani e il figlio Mario) 200 milioni di lire come anticipo sulle provvigioni sulla vendita, che non si sarebbe però mai verificata. Dapprima il pm Susanna Filippozzi ha chiesto la condanna di Tonon a un anno e sei mesi di reclusione, poi il legale di parte civile Alessandro Melchionda ha sottolineato come nel 1997 Eurocompany, multinazionale da quasi 30 miliardi di lire di fatturato, chiuse l'anno con un disavanzo di 850 milioni. «Per questo la ditta non cercava pubblicità, ma un nuovo mercato, mentre Tonon aveva bisogno di uno sponsor per le sue società. Quest'ultimo prospettò un'ipotesi di 20 miliardi di fatturato. Tonon ha indotto gli Zani in errore, perché il mercato che aveva loro prospettato non esisteva» ha detto Melchionda prima di chiedere almeno 100mila euro di risarcimento. Il difensore di Tonon Daniele Bellot ha evidenziato le «contraddizioni» dei testi dell'accusa, diventati «i migliori testi della difesa», ha affermato che gli Zani «sono stati sbugiardati dal loro commercialista», anch'egli teste, e che gli stessi «avevano versato 100 milioni a Tonon per un contratto che ancora non esisteva». A giorni, intanto, è attesa la sentenza per la causa civile che Tonon ha intentato ad Eurocompany reclamando tra i 2 e i 3 miliardi di lire di mancati introiti da sponsor principale. Una vertenza che, ha commentato Bellot dopo la sentenza di ieri, «potrà ora essere affrontata senza assurde quanto infondate criminalizzazioni nei confronti del mio assistito». Massimo Bolognini
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