GIRO D'ITALIA | 26/05/2013 | 17:53 Oggi anche il sole ha voluto rendere omaggio a un Giro d’Italia che ha onorato, vorrei dire “ha reso giustizia” al ciclismo. Il diavolo ha tentato di metterci la coda sotto forma di pioggia, neve e gelo. Paradossalmente ha messo a nudo il grande cuore del nostro sport, lo spirito di sacrificio e la bravura di atleti che meritano la nostra ammirazione e il nostro rispetto. Così come ha esaltato la qualità di un’organizzazione, la RCS Sport, che ha saputo gestire le situazione più impervie e imprevedibili privilegiando sempre la sicurezza e la salute degli atleti. Ha evidenziato la professionalità dello staff RAI, che ha offerto ai telespettatori tre settimane di grande spettacolo insieme alle immagini straordinarie delle eccellenze paesaggistiche e artistiche del nostro paese grazie a un percorso disegnato con maestria. Il Giro consacra in Vicenzo Nibali il campione capace di accendere l’entusiasmo della gente con imprese da leggenda. Ma porta alla ribalta anche tanti italiani di prima e seconda generazione che prenotano il futuro - lo avevamo detto dal 2009 che era solo questione di tempo - il talento dei colombiani e di altri giovani stranieri, la generosità di Paolini, Scarponi ed altri che corrono ancora da protagonisti. La scelta degli organizzatori di ammettere le squadre professional italiane, oltre a concedere il pass di diritto al team vincitore della Coppa Italia, è stata lungimirante. Continui tentativi di fuga, inseguimenti, volate entusiasmanti e arrivi solitari hanno animato e reso interessante la corsa dall’inizio alla fine. Insomma, è stato un Giro straordinario, con numeri importanti di partecipazione e audience. Un Giro da incorniciare, che ha evidenziato la vitalità di un ciclismo vitale e consapevole, pronto a reagire compatto a difesa della propria dignità e immagine. La migliore premessa in vista di Toscana 2013, quando il mondo del pedale si ritroverà compatto in Italia».
Per fortuna a tante parole sterili, fanno da contraltare le parole vere sentite oggi al Processo, dal cuore di chi ama veramente questo sport e lo difende in tutta la sua storia ed i suoi errori, senza fare e farsi sconti, e soprattutto senza farse.
Il ciclismo ha un altro leader per fortuna.
Leader
26 maggio 2013 22:05Veleno
Caro "ruotone" o caro DD, devo ancora capire perché insiste nel continuare a cercare di "infangare" il nostro movimento ..... non è nostro, non vostro, è di tutti, delle società che fanno attività, non dei prodi oratori, è dei fans club, delle società giovanili, delle società fuoristrada o mtb (a lei care).
insomma, chi è dentro continua a cercare di fare il possibile per migliorare le cose, chi è fuori continua a cercare di infangarle per poter rientrare. Vergogna !!
Bridgewater
27 maggio 2013 00:02ruotone
DD che? Bridgewater? :-))))
Infangare il nostro movimento?! :-O
Io ho espresso solo un dissenso democratico per questo uomo sopra ritratto.
Ma tu sei in grado di esprimere un concetto di senso compiuto?
Io non capisco tutto questo tuo livore.
Nostro, vostro? I am what I am.
Ma cos'è "cainoabele"? Un account condiviso tra amici per scrivere amenità a piacere su questo blog?
Chi è dentro fa il possibile per migliorare le cose?!
Dentro che? Se sei dentro ci saranno delle ragioni, quando uscirai potrai ricominciare una vita.
Scusa, ma d'ora in poi non replicherò più.
I troll non vanno alimentati.
Con rispetto ed umana solidarietà.
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