
Non era molto soddisfatto, ieri a fine tappa, João Almeida. Sa che in un grande giro contano molto anche giornate come queste, soprattutto perché l’arrivo in salita a Valdezcaray era adatto alle sue caratteristiche, senza pendenze particolarmente dure. Ma basta un attimo, un secondo, e se va via Vingegaard o lo riprendi subito oppure lo rivedrai al traguardo. Come è stato.
Leader unico della Uae Emirates XRG, Almeida aveva 8” di ritardo da Vingegaard a inizio tappa e adesso sono diventati 38”: il portoghese ne hanno persi 24 sulla strada in 11 km di salita e 6 per il gioco degli abbuoni (10” a Vingegaard, 4” a lui). Il terzo posto all’arrivo, alle spalle del vincitore danese e di Pidcock, è l’ultimo dei suoi pensieri.
«Nessuno dei miei compagni era vicino a me nel finale - esordisce così Almeida -: siamo stati colti di sorpresa dall’attacco di Vingegaard, non ce lo aspettavamo. Ero ben posizionato, ma lui e Jorgenson hanno attaccato molto forte. Non sono riuscito a ridurre il divario. È così... Ho visto che i miei compagni erano al limite e che non potevano fare molto. Mi sono particolarmente mancati ieri, nessuno era vicino a me in quel frangente. Non era molto ripida la salita, quindi penso che avrei potuto seguire Jonas in altro modo, a ruota ti salvavi. Ma non lo sapremo mai».
Domani, dopo il primo giorno di riposo, un altro arrivo in salita, meno lungo di quello di ieri a Valdezcaray ma con pendenze simili: Puerto de Belagua, 9,4 km al 6,2% medio: c’è subito il terreno per rispondere.