Lavenu (Ag2r): ci autosospendiamo per il Delfinato
DOPING | 22/05/2013 | 07:28 Dopo la positività di Sylvain Georges, il manager della AG2r Vincent Lavenu non si nasconde: «Adetire al MPCC non significa purtroppo che non siano più corridori positivi - spiega sul sito dell’MPCC -. Noi ci siamo impegnati a fondo, gestendo un team di 50 persone al meglio delle nostre possibilità. E siamo pronti a pagare un alto prezzo: dopo la conferma giunta dalle controanalisi, siamo pronti ad autosospenderci dalla prossima prova di World Tour. Non è un errore collettivo, è ovvio, ma pagheremo tutti. Per gli sponsor, ovviamente, è una notizia negativa: uno sponsor decide di puntare su di noi da una parte per l’immagine che noi veicoliamo e dall’altra per la notorietà. Ma nella vita di ogni società ci sono momenti più bui di altri: questo, per noi e per i nostri sponsor, è un momento difficile, visto che prima di Georges c’era stato il caso di Steve Houanard». Una decisione ancor più dolorosa, per il team savoiardo, in quanto la prossima gara WorldTour è il Giro del Delfinato che si corre proprio sulle strade di casa e di diversi sponsor del team. È la prima volta, questa, che un team si autosospende da una corsa applicando il codice del Movimento Per un Ciclismo Credibile, che prevede la decisione dopo due casi nel giro di dodici mesi (per la AG2r Houanard e Georges, appunto).
Se l'UCI non riconosce questa associazione e se, impone a tutti i team di prima fascia di partecipare a gare del World Tour, come si comporterà per quella che sarebbe una diserzione (per loro) immotivata?
Forse è il caso che l'intero ente cominci a fare la giusta lotta al fenomeno, senza lasciare nelle mani dei singoli una gestione che toccherebbe alla stessa UCI. Un primo significativo passo, potrebbe essere la radiazione alla prima positività a sostanze importanti.
Cavolata
22 maggio 2013 19:05Per89
Così ci si fa del male da soli.... Analizziamo il caso Georges positivo ad un principio attivo presente in una crema che in Francia si prende senza ricetta, nulla di grave rispetto all'utilizzo di Epo o altre sostanze come ormoni, naturalmente il corridore ha sbagliato e deve pagare, ma cosa centra tutta la squadra... La squadra paga se si sospetta doping di squadra non per un corridore così ci si fa solo del male.... Io non ho mai apprezzato questo movimento dove vi fanno parte solo alcune squadre e non tutte, per avere un ciclismo pulito bisogna fare dell'altro....
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