Ramunas NAVARDAUSKAS. 6. La Garmin perde Millar ma soprattutto il suo capitano, Ryder Hesjedal e così il corridore lituano si prende sulle spalle la squadra, si vince una tappa e spera nell’ultima settimana. Charley Wegelius conta molto anche su Peter Stetina.
Carlos BENTACUR. 7. Due uomini nei primi dieci, con il giovane colombiano ad impressionare per continuità e reattività. Carlos veste la maglia bianca di miglior giovane, ma con le tappe che devono ancora arrivare può essere davvero la sorpresa di questo Giro. Con un così, non ci si pone limiti. Anche Pozzovivo può risalire la china. In corsia di sorpasso entrambi.
Franco PELLIZOTTI. 5. La prima settimana a limare, la seconda a prendere le misure. Sia nella prima, che nella seconda la squadra di Gianni Savio si è distinta per fughe (oltre mille chilometri) e attacchi di varia natura, ora arriva la parte più difficile: portare Franco (ora 15°) più avanti possibile. Il terreno c’è, bisogna vedere se il campione d’Italia ha la condizione per poter ambire ad un finale d’autore.
Vincenzo NIBALI. 9. Per il momento è stato semplicemente perfetto: attivo, reattivo e creativo. È costretto a rinunciare ad un uomo prezioso come Alessandro Vanotti (auguri di pronta guarigione!), ha recuperato cammin facendo Tiralongo e Aru, che si erano ammalati. Vincenzo, grazie anche ad un ottimo Kangert, ha controllato la situazione alla grande. Ora si appresta a disputare la settimana più importante della sua vita. Fin qui ha costruito una gran bella casa, gli manca solo di fare il tetto sul tetto di questo Giro (lo Stelvio) e piazzare la bandiera tricolore.
Stefano PIRAZZI. 8. È il simbolo della squadra di Bruno e Roberto Reverberi: un piccolo grande corridore che fa grandi cose con i mezzi di cui dispone. Non è un campioncino, ma un gran bel corridore quello si. Hanno perso il vero talento di questa formazione – Enrico Battaglin (auguri anche a lui di pronta guarigione) – ma non hanno perso la voglia di battagliare sempre e comunque. Squadra di giovani speranze, ma non di gioventù bruciata. Una squadra che arde di gioventù.
Robert GESINK. 4. Per il momento l’olandesino latitante ci sta deludendo come pochi. Molto più bravo e interessante Wilco Kelderman. Se Robert c’è, batta un colpo. Please.
Cadel EVANS. 8. Non è più un ragazzino, ma fa le cose con la passione di un bimbo. Esempio di lealtà sportiva e di professionalità. È venuto al Giro guardando il Tour, senza però mancare di rispetto alla corsa rosa. È secondo, staccato, ma non staccatissimo. Vincenzo sa perfettamente che uno come Cadel non cade tanto facilmente. Sarà battaglia fino alla fine. Per questo ci piace.
Damiano CARUSO. 6,5. È arrivato qui all’ultimo minuto, quando già aveva staccato da qualche giorno e pensava di dover preparare la Grande Boucle. Poi la rinuncia di Basso l’ha costretto a cambiare i programmi. Inizio difficile, ma a mano a mano che il Giro sale di quota, lui sale.
Darwin ATAPUMA. 6. Si sono fatti vedere, apprezzare, applaudire in due settimane di corsa che non erano proprio adattissimi ai ragazzi di Claudio Corti. Tanti piccoli errori di inesperienza, qualche amnesia di troppo, ma nel complesso una buona prima parte di Giro. Ora arrivano le vette sopra i duemila metri, dove loro sono nati, dove loro generalmente si trovano a proprio agio. Lo Stelvio è la cima dove Darwin può spiccare il volo. Corti, Pellicioli e Tebaldi fanno gli scongiuri.
Samuel SANCHEZ. 4. Il maltempo deve aver bagnato le polveri al campione olimpico, ma è giunto il momento di far vedere qualcosa di più. Almeno in una tappa.
Francio MOUREY. 5. I ragazzi di Gayant (Fdj) hanno fatto qualcosa, ma non moltissimo. Qualche buona volata sul piano con Bouhanni, ma ora li aspettiamo sulle lassù.
Yuri TROFIMOV. 7. Un buon Giro per la Katusha, con Luca Paolini che ha fatto una prima settimana da “magister” e una seconda da regista. Bravissimo anche Maxim Belkov, Yuri si presenta alla resa dei conti in 12° posizione a 7’25” dalla rosa. Se ne parla pochissimo, ma in un clima siberiano può ancora dire la sua.
Michele SCARPONI. 5,5. Un po’ di sfortuna e una giornata storta, ma nulla è ancora compromesso. Tutto può ancora essere riscritto dall’Aquila di Filottrano che due giorni fa è sembrato più un pulcino bagnato.
Francis DE GREEF. 5. I ragazzi della Lotto hanno vinto una tappa con Adam Hansen, stanno cercando di fare classifica con questo 28 enne corridore belga. È 23°, ma per lui si fa maledettamente dura.
Benat INTXAUSTI. 6,5. Fin qui Giro più che onesto per i ragazzi di Unzue diretti da Arrieta. Giovanni Visconti ha anche regalato una vittoria di tappa a quattro stellette sul Galibier, il corridore basco ha vestito la maglia rosa ed è ben messo in classifica. Bisogna completare l’opera, che è già bella.
Mark CAVENDISH. 9. All’ex campione del mondo non si poteva chiedere di più, anche perché ha dato il massimo. Quattro vittorie su quattro volate. Ha la maglia della classifica a punti che un anno fa gli sfuggì per un solo punto, ora la punta. Davide Bramati il coach del team è pronto anche a farsi ammirare nell’ultima settimana, sia con Mark, che con gli altri. Noi confidiamo molto in Gianluca Brambilla.
Pieter WEENING. 5. Gli australiani della Orica sono andati più volte all’attacco, pilotando alla perfezione Matthew Goss che ha deluso come pochi, ora si spera in almeno una tappa da veri attaccanti. L’olandese può essere l’uomo giusto.
Robert KISERLOVSKI. 6. Il croato è lì, in 11° posizione a poco più di 11 minuti. È un lottatore, la sua squadra pronta a lottare con lui. Può ambire ad un posto nella top ten.
Rigoberto URAN. 6,5. Ora che ha sulle spalle tutta la responsabilità, deve dimostrare di possedere le doti per poter ambire un giorno ad un grande Giro. Per il momento è lì, messo benissimo. Il podio è alla sua portata. Anche se, conoscendolo, non si accontenta di certo.
Patrick GRETSCH. 5. La Argos è una squadra di assaltatori, che non mirano alla classifica, ma a qualche tappa. Con Degenkolb ci sono riusciti, ma possono fare di più.
Rafal MAJKA. 7. Il giovane polacco è ancora in lotta per la maglia bianca. In classifica è ottavo a poco più di 5 minuti. Ottimo corridore, lo aspettiamo nella terza settimana. Se saprà resistere e ne uscirà indenne, siamo di fronte ad un corridore con la C maiuscola.
Rafael VALLS. 4. A questo punto la Vacansoleil deve solo fare da guastatrice. Rafael è quello messo meglio, 28° a 29’50”. Se hanno voglia e forze, possono far saltare il banco.
Mauro SANTAMBROGIO. 8. Cosa può fare di più? Sicuramente, in cuor suo, non si pone limiti, ma lui il Giro l’ha già vinto.
Giro d’ITALIA. 9. Si riparte con una classifica ben delineata ma che può essere in ogni caso ancora stravolta. Il terreno ci sarebbe. Usiamo il condizionale perché le previsioni dicono che sarà un fine settimana da tregenda, con pioggia e neve in agguato. Quindi, in pericolo sono soprattutto i tapponi con le vette più ambite e nobili di questo Giro. Si rischia di non salire sul Gavia e nemmeno sullo Stelvio. Si rischia sul Giau e sulle Tre Cime di Lavaredo. Il pericolo vero è che questo Giro venga stravolto, nel suo disegno iniziale. Ad oggi il maltempo ha inciso pesantemente, anzi ha trasformato un Giro nervoso e scattante, in un Giro impossibile, al limite della sopportazione. L’ultima settimana, invece, potrebbe davvero subire delle modificazioni che ci lascerebbero con qualche rimpianto di troppo. A proposito: 9 a Mauro Vegni per come ha gestito lo «stato di crisi» del Galibier. Ne è uscito alla grande. Ha vinto anche lui.
caro stagi si informi su Pirazzi e sulle sue qualità! vada a vedere quello che ha vinto da under ed i suoi piazzamenti internazionali, stà maturando senza fretta che è la cosa migliore, non ha vinto fino ad adesso ma ha ottenuto buoni risultati! non è facile vincere quando bisogna staccare tutti perchè non si è veloci, mi ricordo quando voi giornalai criticavate un giovane nibali perchè non vinceva ... beh guardate oggi, lo osannate! prima di scrivere pensate e studiate!
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