Peña: «La sua confessione mi ha impressionato»

ARMSTRONG | 19/01/2013 | 20:04
Il ciclista colombiano Victor Hugo Peña si è dichiarato "impressionato" dalla confessione del suo ex compagno Lance Armstrong sul consumo di sostanze proibite ed ha assicurato che lo statunitense non gli ha mai suggerito di doparsi. «E' stato abbastanza impressionante vedere l'uomo confessare la sua verità. Era lui che doveva farlo. In qualche modo, non smette di sentirsi deluso», ha detto Pena, parlando della situazione che vive Armstrong, suo compagno di squadra in varie stagioni nella Us Postal.
Pena, parlando alla radio colombiana 'Antenna 2', ha detto che Armstrong non gli ha mai chiesto di consumare sostanze proibite neanche quando gli chiese consigli per arrivare al suo livello.

«Nel 2001 ho parlato con lui, visto che la mia stagione non andava bene, e gli ho chiesto di aiutarmi, di raccomandarmi un preparatore fisico. Sono stato molto diretto e gli dissi: 'che cosa faccio per andare? E la risposta fu: 'Victor, mi dispiace, siamo tutti professionisti e tutti sanno cosa fare per prepararsi. Sentii come se l'uomo mi avesse tirato fuori dal corpo, ma con gli anni mi sono reso conto che sia stata la cosa migliore. Non mi ha offerto mai niente, ne' mi mi ha chiesto di fare niente, non mi ha introdotto in quel mondo», ha aggiunto Pena.
Il ciclista che è tornato nel suo paese per correre nella squadra Coldeportes, ha anche confessato che le parole del suo ex compagno lo hanno colpito cosi' tanto che questo venerdì non si è voluto allenare. «Non mi sono voluto alzare ed andare ad allenare, non sapevo se ne valeva la pena quello che stavo facendo, perchè ora la gente pensa che tutti si dopano. Per il nostro sport, credo sia un'atmosfera strana». «Questa nube del doping esiste. Ora si dice che è più pulito, ma esiste sempre qualche dubbio nel ciclismo, sia nazionale che internazionale».
Il 38enne ciclista colombiano, ha pero' spiegato che continuerà a ricordare Armstrong come quell'essere umano con il quale ha condiviso momenti di gloria nell'US Postal, e che se arrivera' ad essere un tecnico parlera' a suoi uomoni della disciplina dello statunitense. «Ho fatto parte del gruppo di nove corridori che lo hanno accompagnato durante quattro Tour de France. Ho conosciuto ed ammirato lo sportivo nel suo modo di fare, cosi' rigoroso nel suo allenamento, così programmato in ogni cosa, era come un militare. Se la vita mi permettesse di preparare un gruppo di ciclisti o di consigliare dei ragazzi, parlerei di quel modo disciplinato di lavorare. L'altra parte non la conosco. Io non l'ho mai vista», ha concluso.
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COMMENTI
2 casi
19 gennaio 2013 22:44 ciano90
O mente lui nel dire che non ha visto mai niente, o mentono Landis e Hamilton! Penso sia più probabile la prima!

Ciano 90
19 gennaio 2013 23:16 Monti1970
Ma tu pensi che basto doparsi per vincere? Se pensi veramente così,compra un mulo,dopalo ben bene e vedrai che diventerá un puro sangue che vincerá tutti i gran premi ai quali partecipa. Facile no! É così . La vita é facile

fase 2
20 gennaio 2013 08:57 nikko
andatevi a leggere l'intervista di Frankie Andreu riguardo l'intervista......
in effetti per Armstrong ora si aprirà la fase 2 e cioè quella reale:
chi salverà ($€£....!) oppure chi si porterà all'inferno....?

monti
20 gennaio 2013 15:20 ciano90
sicuramente non basta doparsi, Armstrong, Ullrich, Basso erano dei fenomeni già da piccoli. Ma qui non stiamo parlando di questo! Qui stiamo dicendo che Pena non sapeva che Lance si dopasse. Ma come poteva non sapere o perlomeno sospettare che Lance facesse uso di sostanze proibite??? Lo sospettavano i telespettatori che vedevano da fuori le cose, come poteva Pena essere all'oscuro di tutto che era membro della squadra??? Mi risponda lei!!!

Per ciano
20 gennaio 2013 16:15 Monti1970
Bisognerebbe domandarlo a Pena

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