TURCHIA. Bos, dalla Turchia al Giro d'Italia. AUDIO
| 29/04/2012 | 15:02 Theo Bos ha vinto la prima e l'ultima tappa del Giro di Turchia 2012. Nel file audio trovate le sue dichiarazioni dopo la vittoria odierna conquistata a Istanbul, di cui riportiamo la traduzione.
Hai vinto due tappe, quale hai preferito? «Quella di oggi, dalla prima tappa ormai è passata una settimana. Entrambe erano piatte e brevi, adatte a me. Anche oggi la squadra è stata superlativa, con Mark (Renshaw, ndr) come ultimo uomo per me è stato un arrivo perfetto». La caduta nel finale non ha scombussolato i tuoi piani. «É accaduta davanti a me, ma sulla destra quindi sono riuscito a schivarla senza troppi problemi passando dalla sinistra senza perdere troppa velocità. Mark poi mi ha aiutato a guadagnare posizioni e Greipel ha fatto una volata lunghissima, che è stata la nostra fortuna. All'inizio avevo paura fossimo partiti un po' in ritardo perché nei giri precedenti ci eravamo detti di fare attenzione al vento contrario e alla leggera discesa, in realtà abbiamo azzeccato il momento giusto». É più complicato confermarsi che vincere. Ripetersi in due tappe in questa corsa credi ti consacri tra i velocisti di livello World Tour? «Non lo so. So di essere un corridore veloce, ma non credo di essere completo su tutti i terreni quindi non mi considero un grande corridore. Sui 200 mt sono tra i più veloci, ma le corse sono più lunghe di 200 mt quindi devo ancora migliorare in molti aspetti per essere competitivo nelle corse del massimo livello. Ne ho fatte poche: la Vuelta del 2010, in cui non sono mai stato tra i primi a lottare per la vittoria, e l'Eneco Tour dell'anno scorso in cui ho raccolto solo un 4° posto in una volata di gruppo. Spero di iniziare a ottenere buoni risultati nelle corse World Tour già a partire dal prossimo Giro d'Italia». Il Giro di Turchia non è una corsa World Tour, ma per i velocisti con cui ti sei confrontato il livello delle volate lo è. «É vero, grazie! Credo però che nelle grandi corse come il Giro le squadre siano ancora più competitive e i leader arrivano al top e con grandi pressioni, quindi vedremo come andrà quando mi troverò a confrontarmi con loro nelle gare World Tour». Oggi hai indossato un body per essere più aereodinamico, credi ti abbia aiutato? «Mark questa settimana ha vinto davvero per un soffio (su Goss nella 4a tappa, ndr), grazie al body ha guadagnato quel millesimo su Matthew, che invece indossava la maglia verde. Nel mondo del ciclismo tutti cerchiamo di migliorarci e di stare attenti al dettaglio, quindi se posso guadagnare uno o due watt grazie al body perché non indossarlo? All'inizio in tanti ridevano quando mi vedevano partire alle corse come se fossi in pista, ma ora sempre più squadre lo utilizzano, vedi Cavendish ai Campionati del Mondo dell'anno scorso. Anche questo è il futuro del ciclismo». Quali sono le tue ambizioni per il Giro e a lungo termine? «Dopo questa corsa è difficile dirlo, potrei dire come tutti che punto a vincere una tappa ma più realisticamente penso di poter ambire a un piazzamento nei primi tre perché sarà solo la mia seconda partecipazione in una corsa a tappe di tre settimane. Per il futuro spero di diventare un velocista vincente, con qualche successo nei grandi Giri». da Istanbul, Giulia De Maio
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