TOUR. Ecco i pronostici di Kelly, Virenque e Jacky Durand
| 03/07/2011 | 08:57 Rotto il ghiaccio del Tour de France 2011 con la prima tappa che ha già saputo regalato grandi brividi, non si placano le scommesse relative alla classifica finale. Soprattutto dopo la "batosta" presa ieri dal favorito numero uno Alberto Contador, sembra ancora più discutibile il nome di colui che arriverà a Parigi in maglia gialla. Abbiamo chiesto il loro parere a tre grandi ex, che oggi commentano per Eurosport la Grand Boucle. Ecco a voi, nell'ordine, il candidato alla vittoria del mitico Sean Kelly, numero uno del ciclismo internazionale dal 1984 al 1989, vincitore di una Vuelta, di più Giri di Lombardia, Parigi-Roubaix, Milano-Sanremo, Liegi, Parigi Tours, Gent-Wevelgem e ben sette Parigi-Nizza; del popolarissimo Richard Virenque, vincitore di sette tappe francesi e detentore del record di maglie a pois (7); del simpatico Jacky Durand, che vanta un Giro delle Fiandre, tre tappe al Tour e una Parigi-Tours. KELLY: «Se devo fare un nome dico Alberto Contador, anche se non sono convinto come l'anno scorso che sia imbattibile. Ha affrontato, dominandolo, un Giro d'Italia durissimo quindi, anche se sulla carta è il numero uno, potrebbe pagare nell'ultima settimana. É il mio favorito, ma non è scontato vinca facilmente». VIRENQUE: «Anche io dico Contador, ma non ho dubbi. Nella corsa rosa ha dimostrato di essere forte sia di gambe che di testa. Oltre alla forma, che non credo gli manchi, ha una mentalità e un carattere invidiabili. Al Giro ha fatto quello che voleva, vincendo o lasciando vincere chi preferiva, credo che al Tour assisteremo a uno spettacolo simile». DURAND: «Indipendentemente dalla tappa di ieri, dico da tempo che è arrivato il momento per Andy Schleck di far vedere quanto vale. Anno dopo anno è cresciuto e questa volta può contare su un'ottima squadra. Contador accuserà la fatica di un Giro molto impegnativo e di tutte le salite che presentano le prossime tre settimane. In più dovrà gestire la pressione del pubblico, che già alla presentazione delle squadre ha dimostrato di non essere dalla sua parte».
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